Fosse comuni per i bufali improduttivi, scoperto nel Cilento un cimitero nascosto

di Redazione Commenta

Indagini su reati ambientali, focalizzate sull’inquinamento delle acque dei fiumi Lambro e Mingardo causato dai frantoi, hanno portato oggi gli uomini del nucleo di polizia ambientale a ben più macabra scoperta: fosse comuni in cui giacevano le carcasse in decomposizione di bufali appena nati, probabilmente condannati a morte in quanto maschi improduttivi e dunque inutili nella macchina senza sconti per nessuno dell’imprenditoria priva di ogni scrupolo della zona.

Ci troviamo nel Salernitano, a poche decine di metri dal fiume Alento, paradossalmente la stessa area da tutelare e proteggere di cui fa parte il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. E invece proprio qui si perpetrano crimini ambientali di ogni genere. Uno tra questi era quello per il quale si erano aperte le indagini che hanno poi portato al ritrovamento del cimitero nascosto: l’inquinamento illecito e contro il rispetto delle norme ambientali operato dai frantoi della zona. Nove frantoi sui dieci ispezionati scaricavano direttamente nel fiume i liquidi reflui.

Le operazioni venivano seguite dal Nucleo di Polizia ambientale aggregato alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, composto da personale della guardia costiera e della Polizia provinciale e sorto pochi mesi fa proprio con l’intento di contrastare i reati ambientali lungo i corsi d’acqua.
Setacciando il territorio gli agenti hanno dapprima scoperto un’azienda bufalina che scaricava le deiezioni animali direttamente nel fiume Alento, senza rispettare le norme ambientali previste, e successivamente, andando ad operare ulteriori controlli nella medesima azienda, hanno individuato una cinquantina di carcasse di bufali maschi appena nati in decomposizione ben occultati, ma prontamente riportati in superficie dalle ruspe.

Ora la zona è stata posta sotto sequestro e sulla vicenda indaga la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (Salerno).  Oltre che per i reati ambientali, per i quali la denuncia è già partita, l’imprenditore campano potrebbe essere altresì accusato di uccisione di animali.

[Fonte: Ansa]

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