Fukushima, fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua radioattiva

di Redazione Commenta

fukushima acquaPurtroppo i guai per la centrale di Fukushima e la sciagurata società che gestisce l’impianto, la Tepco, non hanno fine. E sono guai, inutile dirlo, per l’intera popolazione dato che la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua radioattiva potrebbe anche aver contaminato il suolo, come la stessa Tepco ha infine ammesso.

Incidente di livello 1 (almeno così è stato classificato dalle autorità giapponesi) per la centrale nucleare di Fukushima, che come tutti ricorderanno è stata al centro di un incidente a seguito del terremoto e dello tsunami verificatosi nel 2011. Ma da allora le notizie inquietanti hanno continuato a moltiplicarsi senza sosta e l’ultima triste comunicazione riguarda i 120 litri d’acqua radioattiva fuoriusciti dalla centrale. La cattiva notizia è che non sono 120 litri, ma 300 tonnellate.

Come vi avevamo spiegato quasi un mese fa ormai la Tepco aveva ammesso una perdita di acqua radioattiva poi finita nell’oceano, ma ora le dimensioni del nuovo incidente sono ancora più ampie. Non solo, piccoli incidenti si sono susseguiti nel tempo con costanza, così come il silenzio su alcune rilevazioni allarmanti (per il pozzo di osservazione vicino alla centrale, per esempio).

Ed eccoci quindi qui a parlare di nuovo della centrale di Fukushima per la pericolosissima, inutile dirlo, fuoriuscita di ben 300 tonnellate di acqua radioattiva con valori di 80 milioni di becquerel per litro, e con rilevazioni nei pressi dell’acqua pari a cinque volte quello che è il limite di esposizione per i lavori in un anno.

Come per le precedenti perdite di acqua radioattiva e per questa, ampiamente sottostimata in principio, ci sono enormi dubbi sulla causa dell’incidente. La Tepco in questo caso ha ammesso con disarmante semplicità di non sapere da dove l’acqua radioattiva sia fuoriuscita. Forse, ma forse, da una valvola vicino a un canale di scolo. La gestione a dir poco sciagurata di una delle centrali nucleari più pericolose al mondo continua.

Photo Credits | Getty Images

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