Fukushima: riprendono i lavori di messa in sicurezza della centrale

di Redazione 3

La Tepco non vuole avere morti sulla coscienza, ha già abbastanza guai a cui pensare, e così ecco che, alla ripresa dei lavori, le misure di sicurezza da intraprendere per evitare che qualcuno si faccia male diventano rigidissime. Sono stati infatti nominati 12 tecnici per ristabilire il raffreddamento “normale” nella centrale (al momento è in funzione soltanto il sistema di emergenza), e siccome le radiazioni sono troppo elevate, questi tecnici si alterneranno, in squadre da tre, per appena 10 minuti per volta nelle operazioni, in modo da limitare l’esposizione a non più di 3 millisievert, già considerati comunque pericolosi.

Questa è la situazione che attualmente regna a Fukushima: livelli di radioattività di 600 volte superiori alla norma entro un raggio di 3 km dalla centrale e 1400 becquerel per chilogrammo di cesio 137 nell’acqua fino a 15 km di distanza, con una stima sul danneggiamento delle barre di combustibile al 55%.

Ma ogni tanto qualche piccola buona notizia arriva, come la riparazione della falla che aveva permesso all’acqua radiattiva di uscire dalla centrale e contaminare l’oceano, o il tentativo di assorbire le radiazioni grazie ad un container contenente un minerale chiamato zeolite che dovrebbe funzionare da filtro in cui entra l’acqua contaminata, trattiene la radiattività, ed espelle acqua pulita.

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Il filtro non è mai sperimentato, ed intanto la Tepco ammette di non sapere se ci siano altre perdite. In pratica, come per la marea nera, si sta navigando al buio. Una volta attivato il sistema di raffreddamento, dovrebbe essere migliorato anche il sistema di areazione in modo da abbassare i livelli di radioattività e permettere ai tecnici di lavorare più a lungo. Il problema maggiore è attualmente rappresentato dal reattore numero 1, il più danneggiato, dove un robot mandato prima dell’invio degli esseri umani aveva calcolato livelli di radioattività tra 10 e 49 millisievert l’ora, per intenderci l’emissione di radiazioni di una TAC. Cifre inferiori rispetto al periodo peggiore, cioè i giorni seguenti al terremoto/tsunami, ma ancora troppo elevate persino per poter anche semplicemente lavorare per qualche ora.

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Commenti (3)

  1. “alla ripresa dei lavori, le misure di sicurezza da intraprendere per evitare che qualcuno si faccia male sfiorano il ridicolo”

    ma come vi permettete? qui di ridicolo c’è solo il vostro articolo!

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