Fuochi d’artificio vietati in mezza Italia, ora anche per l’inquinamento

di Redazione 3

Se durante l’ultima vigilia di Natale vi trovavate a Venezia, Torino, Bari o in qualche altra città in cui sono stati vietati i fuochi d’artificio, quasi vi sarà sembrato di non essere a Natale. Il motivo è legato ad un’ordinanza dei sindaci di queste città che imponeva di evitare i famosi botti per non far spaventare gli animali e per questioni di incolumità pubblica. Tutti motivi validi, ma a cui oggi se ne aggiunge uno nuovo: l’inquinamento.

Ad introdurre il divieto ai botti di Capodanno è il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha spiegato come i livelli in città di PM10 siano talmente elevati che l’esplosione di migliaia di ordigni più o meno grandi potrebbero rendere vano lo sforzo di milioni di cittadini costretti a non prendere l’auto.

Infatti già da ieri è scattato il divieto in tutta la città di circolare con le auto considerate più inquinanti, cioè quelle benzina Euro, e diesel Euro 0-1-2 ed alcuni cicli e motocicli. Questi veicoli rimarranno nei garage per una settimana, come vi rimarranno i

fuochi d’artificio, giochi pirici e pirotecnici, fumogeni, petardi e ogni strumento per l’emissione di fumo o gas visibile

si legge sull’ordinanza. Chi non la rispetterà si vedrà comminare una multa fino a 500 euro. Il motivo è che il livello di PM10 nell’aria di Milano ha superato la soglia di 50 microgrammi per metro cubo, quella consentita dalla legge e che di solito fa scattare blocchi delle auto, targhe alterne ed altri disagi ben noti. Certo, se poi a questi si affiancasse uno sconto sui mezzi pubblici, anziché un rincaro come avvenuto negli ultimi mesi, i cittadini la prenderebbero molto meglio, ma si sa che la politica quando c’è da dare non è molto generosa. Intanto in tutte le città in cui è scattato il divieto sono aumentati i controlli perché è stato dimostrato che cani e gatti si spaventano di fronte a questi scoppi improvvisi e molti animali, come ad esempio i canarini, muoiono d’infarto. Una strage che per una volta sarà evitata.

[Fonte: Corriere della Sera]

Photo Credits | Thinkstock

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