Intervista alla BNR Energia: “in Italia per il rinnovabile si è fatto abbastanza, ma si potrebbe fare molto di più”

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pannelli solari sul tetto

Il fotovoltaico è in costante crescita in tutti gli indicatori economici mondiali, ed in particolare in Italia dove ci siamo “svegliati” in ritardo rispetto agli altri Paesi Occidentali, ma stiamo recuperando il tempo perso. Non è però da sottovalutare nemmeno il comparto dell’eolico, tra i maggiori in Europa, ed anche ciò che riguarda le cosiddette rinnovabili “emergenti”, come la biomassa, la geotermia, ecc.

Per capire in che direzione sta andando l’Italia, e le difficoltà, ma anche i pregi, di lavorare in questo settore sempre più all’avanguardia, abbiamo intervistato Nicola Rossano Bruno, Presidente del Cda della BNR Energia, società che opera da anni nel settore della distribuzione energetica, e che in particolare si occupa di solare fotovoltaico, ma anche eolico e biomassa, in tutte le sue fasi, dalla progettazione all’installazione, passando per l’intermediazione con gli istituti di credito. Ecco com’è vista l’industria rinnovabile da chi la vive sulla propria pelle.

Valuta soddisfacente il ricorso alle rinnovabili in Italia?

Nelle intenzioni il Nuovo Conto Energia è sicuramente uno strumento efficace per la diffusione delle Energie Rinnovabili. Resta il fatto che è stato fatto pochissimo dal punto di vista della diffusione informativa sul tema. L’informazione sul Conto Energia è stata lasciata pressoché nelle mani di aziende come BNR Energia che hanno fatto del Nuovo Conto Energia il principale strumento di comunicazione commerciale per la distribuzione dei propri sistemi fotovoltaici. Per quanto riguarda gli altri tipi di impianti che sfruttano fonti energetiche rinnovabili, in particolare Eolico e Biomasse, la normativa è troppo incerta e cangevole per essere presupposto di una seria diffusione sul territorio. Tirate le somme risponderei alla sua domanda con: abbastanza ma si potrebbe fare molto di più.

In quali Regioni italiane siete più attivi?

Lombardia, Lazio, Calabria e Sicilia

Gli incentivi statali alle energie rinnovabili vi sembrano soddisfacenti? E cosa ne pensa del recente taglio delle tariffe incentivanti da parte del GSE?

Come dicevo di sopra, teoricamente il Nuovo Conto Energia è molto soddisfacente dal punto di vista degli incentivi offerti al fotovoltaico. Quello che è mancato in questi anni è stata sicuramente una campagna di sensibilizzazione a favore delle Rinnovabili e la giusta informazione nei confronti delle Banche che sono soggetti fondamentali per lo sviluppo delle Rinnovabili. Per quanto riguarda le nuove tariffe incentivanti che dovrebbero entrare in vigore dal 2011, aspettiamo l’entità del taglio per dare un giudizio. Certo è che un settore in forte crescita come quello delle Rinnovabili deve essere sostenuto ed incentivato per gli anni a venire.

Considerando il vostro lavoro di intermediazione tra cliente ed istituto di credito, credete che le banche siano ancora disponibili a finanziare facilmente tali investimenti, o dopo la crisi hanno diminuito il credito elargito?

Direi che il settore delle Rinnovabili non è stato toccato in maniera significativa dalla crisi. Anzi, le poche Banche che hanno creduto nelle Rinnovabili fin dal principio hanno intensificato l’attività di concessione del credito con strumenti sempre nuovi ed evoluti. Il problema è che le Banche che credono nelle rinnovabili e che le finanziano in maniera seria sono veramente poche!

Energia da biomassa: quanto è stato fatto e quanto ancora resta da fare in Italia?

L’utilizzo di impianti a biomassa per la produzione di energia elettrica ed energia termica e’ senza dubbio un elemento importante nella crescita di aziende che hanno scarti organici costanti. L’interesse per le biomasse da parte degli imprenditori è notevole, come lo testimonia il numero delle richieste che riceviamo quotidianamente. Anche qui la normativa non è stabile ed è stata modificata troppo spesso negli ultimi anni. Fondamentale sarebbe un accordo quadro tra Stato e Regioni per una regolamentazione univoca a livello nazionale, che fughi ogni dubbio. Anche per le biomasse vale quanto detto per il fotovoltaico. E’ necessaria una seria campagna informativa. Troppo spesso si confondono impianti a biomassa con inceneritori etc…

Il ricorso all’energia da biomassa sembra il metodo migliore per risolvere il problema rifiuti che riguarda tutto il Paese, ma allora perché, secondo voi, lo Stato non investe su questa tecnologia, continuando a costruire inceneritori?

Per logica quello che dice lei è condivisibile. Tenga presente che non tutti i tipi di rifiuto sono smaltibili tramite impianti a biomassa.

Il ritorno al nucleare potrebbe rappresentare un ostacolo per le emergenti energie rinnovabili?

Dal punto di vista operativo direi di no. Si tratta di realtà profondamente diverse. Il Nucleare tende ad accentrare le fonti di produzione in un unica o poche centrali, Le rinnovabili tendono a delocalizzare le fonti di produzione e a sviluppare l’imprenditoria locale. Se gli incentivi alle Rinnovabili vengono mantenuti credo che il nucleare paradossalmente potrebbe accentuare lo sviluppo delle rinnovabili. Tenga presente che i piani di ammortamento di una centrale nucleare non prevedono il pareggio tra costi e ricavi prima di 20 anni dalla costruzione della stessa. L’effetto immediato dovuto alla costruzioni di centrali nucleari sfocerà sicuramente in aumento del costo di Luce e Gas. E quindi le Rinnovabili saranno ancora più convenienti…..

Credete ci siano margini per un abbattimento dei costi degli impianti per i privati in futuro?

Il costo degli impianti fotovoltaici è stato abbattuto di circa il 40% negli ultimi anni. C’è ancora margine con le tecnologie attuali. Sono allo studio nuove Tecnologie che dovrebbero accelerare il raggiungimento della GRID PARITY.

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