Legambiente, Goletta dei Laghi arriva nel Lazio

di Redazione Commenta

monitoraggioE’ partita da alcuni giorni la campagna itinerante di Legambiente per salvare dall’inquinamento i laghi da nord a sud dell’Italia. Goletta dei Laghi dal 2006

Viaggia per difendere la ricchezza ambientale e sociale dei nostri laghi, per tutelare le specie vegetali e animali che vivono in questi ecosistemi, per informare, sensibilizzare e incentivare le buone pratiche di gestione delle coste e della biodiversità.

Con 17 laghi in 11 diverse regioni e circa 300 comuni coinvolti, Goletta dei Laghi rappresenta una delle maggiori campagne di Legambiente per la collaborazione con le amministrazioni e i cittadini per la tutela dei laghi, spesso minacciati dall’inquinamento, dall’illegalità, dagli scarichi abusivi, dalle speculazioni edilizie, dalla scarsa depurazione e dai tentativi di privatizzazione. E’ attraverso il monitoraggio scientifico e l’informazione che i volontari di Legambiente mettono nero su bianco la qualità della getione del territorio.

Quest’anno Goletta dei Laghi è partita dalla Lombardia ed in particolare ha fatto tappa nel lago d’Iseo e nel lago di Como, per poi spostarsi verso il Piemonte navigando sulle acque del lago Maggiore.Oggi e fino al 31 luglio Goletta dei Laghi si trova nel Lazio, dove analizzerà le acque dei laghi di Albano, Bolsena e Bracciano, chiamata dai cittadini attraverso il servizio Sos Goletta. Come spiega Federica Barbera di Legambiente

Per il settimo anno ci troveremo a monitorare lo stato di salute delle acque dei nostri laghi cercando di informare e sensibilizzare i cittadini sui danni derivanti dal mal funzionamento dei depuratori e sull’inquinamento provocato da scarichi fognari non depurati. Il recepimento nel 2010 della direttiva europea in materia di qualità delle acque, ha permesso all’Italia di modificare in modo più permissivo i criteri e i parametri sulla balneabilità a cui, però, non sono seguiti interventi ed investimenti infrastrutturali.

Solo il 76% degli scarichi fognari è depurato, con l’82% nel nord del Paese, il 79% al centro e il 66% nelle isole, senza contare che con l’afflusso di turisti in estate, la situazione peggiora pesantemente.

[Fonti: Legambiente; Libero quotidiano]

[Foto: Legambiente]

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