Obama, dopo la Silicon Valley la Sun Valley: parla Chris Anderson

di Redazione Commenta

Non delude le aspettative il neoeletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Milioni di occhi sono puntati su di lui, soprattutto per le sue promesse verdi. E i primi cambiamenti non tardano ad arrivare, convincendo anche i più scettici che si può fare. Si può fare una rivoluzione ecologica, che garantisca anche nuovi posti di lavoro oltre che un mondo più pulito.

Intervistato da Antonio Caprarica, direttore di radiouno e dei giornali radiorai, Chris Anderson, direttore della rivista Wired, svela alcuni dei progetti in cantiere della presidenza americana. Nell’ambito dell’incontro organizzato dall’Enel svoltosi oggi a Roma, dal titolo L’energia e la futura Silicon Valley, Anderson spiega quali saranno gli importanti risvolti della gestione Obama per quanto riguarda le misure contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico:

Dalla Silicon Valley stiamo passando alla Sun Valley: la rivoluzione energetica verde di Barack Obama va in questa direzione.

Rinnovabili, dunque, al primo posto. Bocciati il petrolio, il nucleare, la biomassa, si punta sul sole, sul vento, sull’acqua. Sulle risorse energetiche naturali e inesauribili. Obama si fa portavoce di migliaia di scienziati che da anni prospettano l’esaurimento dei combustibili fossili e chiedono ai governi di operare svolte in tale senso. Ma cosa rappresenta in questo momento Obama? Per Anderson:

Obama in questo momento penso rappresenti tre cose: il cambiamento politico e il volerci guidare fuori dalla crisi economica creando posti di lavoro verdi (Green Jobs, legati alle energie rinnovabili), che possono contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici.

Ma Obama punta molto anche sullo sviluppo della tecnologia:

Come volano dell’occupazione. Unendo tecnologia, filosofia ed economia riusciremo a creare un apparato industriale mai visto prima.

Ci crediamo, d’altra parte avremmo alternative, lobby del petrolio escluse? Quel che sembra certo è che finalmente davanti al problema del riscaldamento globale, c’è un presidente della potenza più forte del mondo che non è insensibile e ostile come i suoi predecessori. E questo è già un risultato incoraggiante. Verso la Sun Valley, che fa molto canzone dei Beatles.

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