
Le battaglie verdi in Australia, uno dei maggiori emittitori mondiali di CO2, cominciano a diventare un po’ più concrete. Purtroppo il Governo del maggiore Paese dell’Oceania è recentemente riuscito a far passare una legge che potrebbe ridurre le emissioni ad un misero 5% entro il 2020 (l’obiettivo dell’Europa è al 20%). In risposta, Beyond Zero Emissions (un gruppo di attivisti ambientali) ha esposto un piano che dimostra come l’Australia potrebbe arrivare ad essere ad emissioni zero, senza grandi progressi tecnologici.
Mothen Nature Network spiega precisamente come ciò potrebbe accadere:
Secondo il piano, il 60% dell’energia della nazione potrebbe derivare dal CSP (concentrazione solare termico) e il 40% dal vento. Il gruppo non vede la necessità di inserire l’energia nucleare nel mix che, continua a ricorrere ad una risorsa in diminuzione, l’uranio. Il sole e il vento si completano a vicenda e in combinazione con lo stoccaggio di sale fuso e la combustione di biomasse rinnovabili, si potrebbe creare anche un flusso di energia elettrica per i 21 milioni di abitanti della nazione.