In futuro i piatti non serviranno solo per mangiare, ma anche per produrre energia

Un nuovo metodo di raccolta di energia solare arriverà tra un pò dagli Stati Uniti. Tra le varie celle, tegole, pannelli, vernici magiche eccetera, tra un pò il sole verrà “catturato” anche dai piatti. Secondo i ricercatori che hanno inventato questo nuovo tipo di collettore solare, con questo dispositivo si potrebbe rivoluzionare la produzione di energia a livello mondiale. Pensate che questo piatto è in grado di concentrare un raggio a tal punto da raggiungere temperature tali da fondere l’acciaio.

Il prototipo è di solo 12 piedi di ampiezza (circa 3 metri e mezzo) e si tratta di un piatto riflettente, composto da un leggero telaio di sottili, e poco costose, strisce di alluminio. Esso è in grado di concentrare la luce del sole, producendo un’energia circa 1000 volte superiore a quella del vapore.

La nuova muta da sub ecologica realizzata da Patagonia

Come abbiamo ripetuto più volte, negli ultimi anni si è sviluppata notevolmente l’attenzione alle problematiche ambientali e sempre più settori del mercato sono stati investiti da questa accresciuta sensibilità verso l’ambiente. Questo perché sono soprattutto i consumatori che, divenuti più consapevoli del mondo che li circonda e dei rischi che corre, ricercano i cosiddetti prodotti verdi, rispettosi dell’ambiente e dell’uomo.

La tendenza degli ultimi tempi è quella di applicare il principio della sostenibilità ambientale anche a settori sempre più specializzati. È il caso, ad esempio, di una nuova tuta da subacqueo ecologica.

Veicoli a idrogeno: il futuro si avvicina

Due milioni di auto a idrogeno potrebbero essere sulle strade a partire dal 2020.
Sono queste le ottimistiche previsioni contenute nel rapporto “Transitions To Alternative Transportation Technologies: A Focus On Hydrogen” stilato dal National Research Council.
Il passaggio all’idrogeno sembra essere una tappa obbligata per la riduzione delle emissioni e dell’inquinamento provocato dal trasporto su quattro ruote, ma rendere i veicoli a idrogeno competitivi sul mercato automobilistico, secondo gli esperti, non sarà affatto facile.

Malgrado l’innovazione tecnologica nel campo delle auto a idrogeno abbia fatto grandi conquiste negli ultimi decenni, le sfide da superare sono ancora tante.
Prime tra tutte l’abbattimento dei costi, ancora troppo elevati per imporsi sul mercato come automobile del futuro.

10 domande a raffica sulla Geografia mondiale, tra le 100 cose più eccezionali della Terra

Eccoci arrivati alla terza puntata del quiz che ha appassionato molti di voi, il Trivia Quiz sulla Terra. A dir la verità anche io, come tutti, sto imparando molto sul mio pianeta. Le cose che vi stiamo per scrivere forse qualcuno le saprà già, ma un ripasso non fa mai male; mentre per chi non le conosce, è un buon modo per arricchire il proprio bagaglio culturale. Le domande di oggi verteranno molto sulla Geografia. Allora siete pronti? Ovviamente, come al solito, leggete la domanda e cercate di rispondere prima di continuare a leggere. Cominciamo.
Qual è il punto secco più basso del mondo? Può sembrar strano ma è il Mar Morto, o più precisamente, le sue spiagge. A dispetto del suo nome, non è un mare ma un lago. Si trova in Medio Oriente, tra Israele e la Giordania, ed è a quasi 400 metri (398 per la precisione) sotto il livello del mare. Nonostante sia un lago, c’è una depressione secca, la più bassa al mondo, appunto.

La storia di Louis Palmer, l’uomo che gira il mondo con il suo Solartaxi

Ognuno di noi, fin da piccolo, ha un sogno nel cassetto. C’è chi sogna di diventare un astronauta, chi invece uno scienziato. Con il passare del tempo, però, molti di questi sogni, per svariati motivi, non si realizzano e rimangono chiusi per sempre nel nostro immaginario.

Louis Palmer, un trentasettenne nato a Budapest ma impiantato in Svizzera, ha sempre desiderato di fare il giro del mondo con un veicolo creato proprio da lui. Potrebbe sembrare uno di quei sogni destinati a rimanere tali e invece Louis è riuscito a realizzarlo o almeno, per adesso, a farlo partire.

Rischio estinzione per gli elefanti, la Cina pretende oltre 100 tonnellate di avorio

Orecchie grandi, pelle dura, qualche tonnellata, ma soprattutto belle zanne d’avorio, che forse era meglio non avere. Naturalmente stiamo parlando degli animali più affascinanti e controversi del mondo, gli elefanti, che dal 2008 ritorneranno a rischiare l’estinzione.

Come sempre di questi tempi, la responsabilità è dei cinesi, attratti proprio da quelle belle zanne bianche, che potrebbero portare alla riapertura della caccia all’elefante, vietata da 19 anni. Ieri il Cites, l’organismo delle Nazioni Unite che controlla e regola gli scambi di flora e fauna, ha deciso di concedere alla Cina di entrare nel mercato dell’avorio. Per come stanno adesso le cose, potrebbero tornare vecchi fantasmi ad aleggiare sui poveri pachidermi africani.

Le docce più inquinanti d’Europa sono quelle inglesi

In Europa i più spreconi di acqua per uso privato sono i nostri cugini d’oltremanica, spesso presi ad esempio di senso civico e pignoleria.
In realtà, sotto la doccia, gli Inglesi non badano a spese e lasciano scorrere il rubinetto molto più del dovuto.

Sono i dati di una ricerca condotta dalla Royal Society of Chemistry che ha evidenziato inoltre l’inquinamento provocato dall’uso sconsiderato di shampoo e prodotti per l’igiene personale, come docciaschiuma e bagnoschiuma.

L’ecotempo: usare le previsioni meteo per sfruttare meglio l’energia naturale

Ingegneri e meteorologi americani stanno studiando il modo di sfruttare meglio le energie naturali utilizzando delle particolari previsioni meteo.
I ricercatori hanno infatti installato delle stazioni meteorologiche per monitorare le zone migliori per trarre vantaggio dalle risorse rinnovabili.

Ad esempio il monitoraggio dell’esposizione solare di un sito aiuta ad individuare il luogo ideale per piazzare i pannelli o ancora la misurazione della velocità del vento permette di localizzare il punto migliore per impiantare le pale eoliche ed il momento giusto per metterle in funzione o anche, più in piccolo, di sapere quando è il caso di aprire le finestre!

Anche l’energia eolica possiamo produrcela da soli

Ogni giorno spuntano delle nuove invenzioni per ottenere energia pulita. Oggi ci occupiamo nuovamente di eolico. Chi si lamentava che le pale eoliche, con tutto l’impianto, fosser tanto costose, oltre che ingombranti, stavolta si dovrà ricredere.

L’inventore e designer Phillippe Stark ha inventato una turbina a vento in grado di fornire almeno il 20% del fabbisogno di energia elettrica di un’abitazione. Non è tantissimo ma non è nemmeno poco, se pensate che il costo della turbina è di soli 400 euro.

I cinesi mangiano le ultime tigri rimaste

Per darvi un’idea della gravità del problema iniziamo con qualche cifra: la popolazione delle tigri si è ridotta negli ultimi cento anni del 95%.
Tre sottospecie si sono già estinte, mentre di una quarta non si hanno più tracce nell’habitat selvaggio da circa venticinque anni.

E ora le tigri scompaiono persino da quelle zone-rifugio che rappresentavano una garanzia per la sopravvivenza della specie.
Più del 30% degli esemplari di tigre del Bengala presenti nella Suklaphanta Wildlife Reserve in Nepal sono scomparsi, destando gravi preoccupazioni riguardo al futuro di questi misteriosi e affascinanti felini.

Lo stoccaggio di CO2 in USA diventa legge

In Europa, per ridurre il problema dell’inquinamento, si era pensato a tassare quelle industrie che avevano delle emissioni troppo alte, oppure applicargli delle tasse in proporzione a quanto si inquinava. In America, come al solito, sono più avanti, e martedì scorso è stata presentata una norma che obbligherà tutte le industrie a creare depositi sotterranei di CO2, per catturare e stoccare tutti i gas che emetteranno.

L’annuncio l’ha dato l’Environmental Protection Agency, e riguarderà prima di tutto quelle industrie che produrranno energia elettrica, le prime al mondo come emissioni di gas serra. Ora saranno obbligate ad iniettarli nel sottosuolo, e la Terra ringrazia.

Il simbolo della politica nucleare francese sulla Torre Eiffel

Secondo il più recente dei rapporti sulle risorse nucleari realizzato dalla Ianea-Nea l’uranio rimanente ammonterebbe a 3,3 milioni di tonnellate.
Il consumo attuale assorbito dalle centrali di tutto il mondo è oggi di circa 70 mila tonnellate.
Risultato: con questo andamento le riserve si esauriranno in molto meno di settant’anni.

Un problemino semplice semplice che potrebbe risolvere persino un bambino delle scuole elementari e che invece proprio non riescono a risolvere i cari grandi (di che?) otto della Terra, che hanno deciso che è giusto costruirne altri mille di reattori nucleari. Forse per accelerare la fine delle provviste, in previsione di un lungo lunghissimo inverno terrestre senza energia alcuna?

8 new entry nei siti protetti dall’Unesco

Nonostante in molte parti del mondo si stia cercando di distruggere la cultura e la Terra stessa, l’Unesco continua a lavorare alacremente per stabilire nuovi siti da salvare, perchè sono patrimonio dell’umanità. Qualche giorno fa ha reso note le 8 nuove meraviglie naturali da tutelare, che così si vanno ad aggiungere alle 870 già esistenti (nel complesso 679 di esse sono culturali, tipo centri storici, chiese, piramidi, ecc.), 174 sono naturali e 25 miste, suddivise in 145 nazioni.

L’Italia è la nazione che può vantare più siti in tutto il mondo, ben 41 dal 1979 ad oggi. Tra le altre, giusto per citarne alcune, compaiono il Cenacolo di Leonardo da Vinci dipinto su una parete del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, molti centri storici come quelli di Firenze o di Napoli, i sassi di Matera, i trulli di Alberobello, la Reggia di Caserta, la costiera amalfitana e tante altre ancora. Ora andiamo a vedere quali sono le nuove 8 entrate.

Emissioni: sotto accusa le grandi navi da carico

Le grandi navi da carico che solcano mari e oceani stipate di merci inquinano il doppio di quanto si era stimato precedentemente.
Sono gli allarmanti risultati di un recente studio condotto dagli scienziati del NOOA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e dai ricercatori della University of Colorado e pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters.

Tra tutte le emissioni inquinanti, quella delle navi commerciali è stata finora la meno studiata.
In realtà, le enormi imbarcazioni adibite al trasporto delle merci da una parte all’altra del mondo, inquinano eccome.