Parassiti palme e pini, è invasione di specie aliene nelle foreste italiane

di Redazione Commenta

Parassiti palme e pini marittimi: una vera e propria invasione di specie aliene minaccia gli alberi italiani colpendo, oltre ai già citati anche ciliegi, castagni, faggi e frassini. A lanciare l’allarme è il Corpo forestale dello Stato che mette in guardia dai potenziali devastanti effetti di questo fenomeno. A cosa si deve questa proliferazione di parassiti stranieri nei nostri boschi ce lo spiega Enrico Pompei, responsabile per il Corpo forestale dello Stato del monitoraggio delle foreste italiane.

In Europa si stanno diffondendo parassiti killer per via della globalizzazione, spiega l’esperto. L’invasione biologica di specie aliene, come il tarlo asiatico che, pensate un po’, attacca ben 50 diversi alberi e divora le piante creando gallerie interne, si deve anche ai cambiamenti climatici che creano un clima favorevole per specie che prima trovavano un ambiente ostile nel nostro Paese. A questo si aggiunge anche un altro fattore determinante per lo sviluppo dei parassiti alieni, ovvero che, non essendo del posto, non trovano da noi i loro antagonisti naturali come avviene invece nel Paese d’origine, tanto che proprio l’Italia sta pensando di importarli per correre ai ripari.

 

Rhynchophorus ferrugineus

Oltre al sopra citato tarlo asiatico, diffuso in Italia, con conseguenze tristemente note, è il punteruolo rosso, un coleottero asiatico killer delle palme. Particolarmente aggressivo in Campania, Lazio, Liguria, Puglia e Sicilia. E ancora il cinipede del castagno, che viene dalla Cina e che sta contribuendo al degrado della specie in Italia.

In Italia, spiega Pompei, specie in Regioni come Lazio, Campania e Piemonte, il cinepede ha causato un crollo della produzione di castagne, tanto che si è reso necessario fare ricorso a produzioni straniere.

Nessuna soluzione definitiva nemmeno per il punteruolo rosso delle palme: le piante vengono abbattute e bruciate.

L’Università della Tuscia sta lavorando alla lotta biologica, con l’introduzione di un insetto concorrente, il Tomicus, ma una ricetta a livello globale non esiste.

Altrettanto temibile è la cocciniglia del pino marittimo, diffusa in Liguria, Corsica e Toscana, sottrae la linfa alla corteccia. In arrivo in Italia altri alieni come il nematode del legno del pino che sta già facendo tremare la Spagna ed il Portogallo.

[Fonte: Ansa Ambiente&Energia]

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