Lo scioglimento dei ghiacciai modifica il confine tra Italia e Svizzera

di Redazione 3

Lo scioglimento dei ghiacciai non è, come abbiamo visto, soltanto un problema ambientale, ma è anche economico, sociale, e da oggi anche politico. Il danno che l’uomo sta facendo alla natura, con l’inquinamento che ha come ultima conseguenza l’innalzamento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacciai, sta presentando sempre più spesso il suo conto da pagare.

La novità sulla vita umana è rappresentata dallo scioglimento dei ghiacciai delle Alpi che ci separano dalla Svizzera. Finora infatti le convenzioni tra i due Paesi tenevano conto del fatto che d’estate i ghiacciai regredivano, mentre d’inverno avanzavano, così da ristabilire più o meno sempre gli stessi confini politico-naturali. Ma questa “altalena” è finita in quanto, anno dopo anno, al ritiro dei ghiacciai non conseguiva di nuovo l’avanzamento invernale, nemmeno quest’anno in cui le temperature sono state più rigide.

I ghiacciai insomma si sono ritirati definitivamente, parecchi chilometri che una volta erano coperti di ghiaccio oggi sono terra e basta, e per questo anche i confini politici devono essere rivisti. La proposta l’ha presentata il Ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale ha incaricato l’Istituto Geografico di Firenze e la Swisstopo, l’agenzia cartografica federale che ha sede a Berna, di tenere conto del cambiamento del suolo a cui oggi stiamo assistendo, e quindi di rivedere i confini tra Italia e Svizzera.

Il confine tra le due nazioni oggi è lo stesso di quando fu stabilito oltre un secolo fa, nel 1861, al momento della nascita dello Stato Italiano. Da allora soltanto negli anni ’70 ci fu una piccola modifica, voluta dall’uomo, per dei lavori sull’autostrada Como-Lugano, che necessariamente doveva cambiare leggermente le linee, ma si può affermare che questa sarà la prima revisione sostanziosa dei confini, almeno per quanto riguarda le cause naturali. I punti da rivisitare sono specialmente sul Monte Cervino, sul Monte Rosa e sul Pizzo Bernina, le tre vette maggiori che fanno da spartiacque, e i cui confini adesso andranno rivisitati, anche se non si sa ancora in quale direzione.

Fonte: [Repubblica]

Commenti (3)

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