Scorecards: le pagelle del Wwf al G8

di Redazione 8

Parole, parole, parole…gli incontri dei Grandi della Terra finiscono sempre in tanta bella retorica e poca concretezza.
Il prossimo G8 si svolgerà dal 7 al 9 luglio a Hokkaido, in Giappone, e tra i temi d’interesse principali c’è la questione irrisolta e in netto peggioramento dei cambiamenti climatici, un problema che certo ha bisogno, forse più di tutti gli altri, di pochi bei discorsi e di molte più azioni.

Il Wwf ha pensato bene di dare dei “voti” in anticipo ai Paesi partecipanti al vertice, proprio sulla base dei programmi contro i cambiamenti climatici già intrapresi.
Finita l’era del “prometto, lo farò“, la nota associazione ambientalista da’ un giudizio su chi qualcosa la fa già, oggi, nel presente, che è anche l’unico spazio temporale in cui operare per riuscire ad avere un futuro.


Da qui nasce l’idea delle Scorecards, realizzare dal Wwf in collaborazione con Allianz e con la società Ecofys, una sorta di pagelle che analizzano le politiche ambientali contro i cambiamenti climatici dei Paesi industrializzati e di quelli in via di sviluppo.

“Alunni” della classe contro i disastri climatici sono le otto potenze industriali e i cinque Paesi che presto entreranno nella schiera dei più industrializzati: Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa.

Le Scorecards misurano la quantità di emissioni, incluse quelle procapite, i tagli all’inquinamento, il risparmio energetico, l’intensità energetica, gli investimenti nelle rinnovabili e le azioni ecologiche di ogni Paese, dando poi voti positivi o negativi espressi in semaforo rosso, giallo e verde, sommando i vari risultati.

Ma vediamo chi sono i primi della classe e i somari.
In cima alla classifica dei migliori per azioni intraprese troviamo Gran Bretagna, Francia e Germania, benchè abbiano solo un semaforo giallo. Gli Stati Uniti, come era ovvio, sono ultimi in classifica e, insieme alla Russia e al Canada, si conquistano un bel semaforo rosso.
I semafori verdi sono davvero pochi: la città di Londra ha preso una luce verde per le politiche ambientali e l’intensità energetica, Berlino guadagna due punti per intensità energetica e rinnovabili, Parigi ha due sprazzi di luce per le emissioni procapite e l’intensità energetica.
L’Italia è lontana anni luce dagli obiettivi di Kyoto, perchè compie pochi sforzi per ridurre concretamente le emissioni. Per lei il semaforo è giallo.

Per approfondire e analizzare nel dettaglio le pagelle dei singoli Paesi rimandiamo alle Scorecards del WWF International.
Dimenticavo il dettaglio più importante: i Paesi che parteciperanno al G8 sono stati tutti bocciati… parole, parole, parole

Commenti (8)

  1. Finalmente una notizia esposta in modo chiaro diretto semplice e neutro; comprensibilissima una nota di intolleranza verso il bla bla bla internazionali, e chi non l’avrebbe? Personalmente cambierei il nome da G8 a Pinocchiotto. Non sto a postare l’ennesimo link su una ricerca, con conseguente risultato finale, di quanto costa organizzare un “rimpatriata” in famiglia tra VIP con ecoblabla, e la qualità e quantità di benefici che ne conseguono. Al Gore insiste nell’affermare che anzicchè spostare le sedi di sterili trattati, si iniziasse a fare una sola cosa concretamente, si avrebbero due conseguenze immediate: risparmio energetico-economico, e rientro in immagine pubblica (per chi ci tiene ad essere rieletto), ma bisogna intervenire con la massima urgenza, e cioè ieri non domani…
    ma berlusca non ha in programma di fare un Pinocchiotto in Sardegna?

  2. una considerazione personale degli RSS: utilizziamo la nostracuriosità in modo dinamico e andiamo a cercare la notizia…diventeremo “obesi” anche nei neuroni, stando seduti in panchina aspettando che ci cada tutto sulla testa? rischiamo un brutto risveglio…

  3. Il Wwf da le pagelle ai governi dei vari paesi legittimamente eletti. E al Wwf c’è qualcuno che dà le pagelle ? Che ne so, nelle materie di malthusianesimo, eugenetica, razzismo e genocidio ?
    Approfondimenti su questo blog di un ex-ambientalista (risvegliatosi dall’incubo dopo 25 anni di militanza):
    Ambientalismo di Razza

  4. sono veramente contento che qualcun’altro non si iscriva agli RSS, ma sono d’accordo: chi da le pagelle al WWF? Ci sono molti casi di ambientalisti, verdi che aborrono e puntano il dito contro, poi li ritrovi in altri stati (dove sono perfetti sconosciuti o quasi) che fanno pubblicità facendosi pagare, per l’esatto contrario di quel che vanno sostenendo…
    beh, dai se volgiamo comunque e sempre trovare qualcosa, la troveremo ovunque, non ho ancora incontrato un terreno sterile sotto questo punto di vista. Proviamo a “godere” per qualche attimo di quel poco di positivo su cui ogni tanto inciampiamo…non sono uno stinco di santo e anch’io cado in contraddizione a volte. Va beh, non avranno il peso di quelle dei personaggi nel WWF o posizioni simili…
    Anzi, questo momento è giusto per sottolineare alla gente che è meglio riprendere a fare “ginnastica” passeggiando fra le notizie e leggerle con attenzione, invece di guardare le figurine come fosse una raccolta….ben vengano i link, poi ognuno prenderà atto di quel che va conoscendo.

  5. letti i 35 errori presunti…e visto con chi ha collaborato il correttore…
    ma qui mi sewmbra si esageri nel senso opposto: non sta accadendo nulla di strano.,

  6. Paolo Getti’s web site???

  7. Gentile No Algore,
    grazie per il Suo commento e per il link di approfondimento, ho visitato il sito in questione e letto l’articolo sulle teorie del surriscaldamento come processo naturale, troverà un mio intervento… ho trovato lo spunto davvero molto interessante e La ringrazio per la partecipazione
    Cordiali saluti
    Paola Pagliaro

  8. > letti i 35 errori presunti…e visto con chi ha collaborato il correttore…
    > ma qui mi sembra si esageri nel senso opposto: non sta accadendo
    > nulla di strano

    Alluvioni, eruzioni e terremoti, oppure piogge più o meno continue, siccità più o meno prolungate o altri fenomeni naturali hanno fatto parte sempre della storia dell’uomo. Talvolta hanno distrutto intere civiltà, altre volte hanno interferito in modo meno pesante e comunque la risposta umana è sempre consitita nell’adattamento. Anche l’attuale fase di “riscaldamento” (più o meno globale) va presa così, come fosse un temporale: nell’attesa che passi, corro ai ripari, ma non bisogna certo angustiarsi. E dev’essere fatta salva la scelta di ognuno: non certo si ha da ricorrere a misure coercitive per individui o per intere società, primo passo per il controllo sociale che può portare al genocidio, qualora il gruppo dominante, opportunamente manipolato, dovesse sentirsi minacciato.

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