Elefanti e avorio, un binomio a rischio estinzione

L’allarme per la biodiversità e per gli elefanti, massacrati per l’avorio venduto nel mercato nero e diretto in Cina, è lanciato dalla scrittrice Kuki Gallmann, nata in Italia ma naturalizzata in Kenia.

L’autrice di Sognavo l’Africa, il famoso best seller da cui è stato tratto il film con Kim Basinger, denuncia la mattanza degli elefanti e chiede al mondo una risposta

Creando e mantenendo vivo il mercato dell’avorio si è colpevoli allo stesso modo del bracconiere che spara e uccide un animale in Africa. Se volete comprare l’avorio ricordate che avete la stessa reponsabilità di un bracconiere che uccide questi animali. Siete responsabili della morte di un animale africano che un giorno non esisterà più, perché gli elefanti diventeranno come i mammuth.

Rischio estinzione per gli elefanti, la Cina pretende oltre 100 tonnellate di avorio

Orecchie grandi, pelle dura, qualche tonnellata, ma soprattutto belle zanne d’avorio, che forse era meglio non avere. Naturalmente stiamo parlando degli animali più affascinanti e controversi del mondo, gli elefanti, che dal 2008 ritorneranno a rischiare l’estinzione.

Come sempre di questi tempi, la responsabilità è dei cinesi, attratti proprio da quelle belle zanne bianche, che potrebbero portare alla riapertura della caccia all’elefante, vietata da 19 anni. Ieri il Cites, l’organismo delle Nazioni Unite che controlla e regola gli scambi di flora e fauna, ha deciso di concedere alla Cina di entrare nel mercato dell’avorio. Per come stanno adesso le cose, potrebbero tornare vecchi fantasmi ad aleggiare sui poveri pachidermi africani.