Ormai le scuole italiane sono diventate uno dei posti peggiori dove mandare i propri figli. Criminalità, edifici fatiscenti ed adesso anche l’inquinamento. Sì perché facciamo tanto per curare la nostra casa, cercando di ridurre l’inquinamento indoor, ma poi mandiamo i nostri figli in edifici scolastici polverosi e ricchi di CO2. Se ne sono accorte alcune associazioni di categoria, in particolare dei genitori, che si sono unite nel tentativo di porre un rimedio. Ricostruire le scuole è impossibile, non ci sono i soldi nemmeno per la carta igienica, ma almeno si possono tenere alcuni comportamenti mirati.
inquinamento indoor
Aromaterapia fonte di inquinamento indoor?
L’aromaterapia è una pratica, sempre più diffusa anche in Italia, grazie alla quale alcune condizioni come stress, ansia e tante altre possono essere alleviate dalla rilassatezza che può derivare dall’annusare alcuni aromi di cui una stanza viene colmata grazie a degli olii utilizzati per i massaggi o durante un bagno caldo. Ma alcuni scienziati ci mettono in allarme contro alcuni trattamenti in quanto potrebbero provocare più danni che benefici.
Inquinamento indoor
Inquinamento indoor
La definizione che il Ministero dell’Ambiente, nel 1991, dà di inquinamento indoor è la seguente:
La presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità.
Negli Stati Uniti, dove da più tempo che da noi la giornata ha iniziato a svolgersi all’interno di edifici condizionati, le patologie derivanti dalla permanenza in ambienti chiusi inquinati vengono identificate con il termine “Sindrome da edificio malato” (Sick Building Syndrom).
La qualità dell’aria indoor è funzione della qualità dell’aria esterna e della presenza di fonti di inquinamento riconducibili ad alcune attività che si svolgono all’interno degli ambienti come fumare, fare le pulizie, tinteggiare i muri, sia alla presenza di fonti di emissione permanenti come le colle utilizzate per l’assemblaggio di alcuni mobili o gli impianti di condizionamento dove si annidano svariati ceppi batterici.
Composti organici volatili
Composti Organici Volatili
Con la denominazione di Composti Organici Volatili (VOC) viene indicato un insieme di sostanze (più di trecento) in forma liquida o di vapore suscettibili di evaporare facilmente a temperatura ambiente.
La suscettibilità all’evaporazione e quindi la volatilità di queste sostanze è una diretta conseguenza delle proprietà chimico-fisiche dei VOC, in particolare dal loro punto di ebollizione che va da un limite inferiore di 50-100 °C a un limite superiore di 240-260 °C.
Smog, conseguenze dell’inquinamento indoor nelle scuole di Milano
Nelle ultime settimane Milano è stata al centro delle polemiche per l’inquinamento atmosferico da polveri sottili, con un inizio dell’anno a dir poco nero che ha visto il capoluogo lombardo esaurire a dir poco troppo presto il bonus di 35 giorni di superamento dei livelli consentito dalla normativa UE in materia.
Il magazine del Corriere della Sera, Sette, ha indagato su un altro tipo di inquinamento, quello indooor, spesso sottovalutato ma non certo meno rischioso per la salute pubblica. Lo ha fatto prendendo in esame luoghi che dovrebbero essere sicuri e a norma per quanto riguarda i rischi ambientali: gli edifici in cui i bambini e i ragazzi studiano e crescono, le scuole.
Scuole più inquinate delle strade, nuove linee guida del Ministero della Salute
Tra i posti più inquinati del pianeta purtroppo non ci sono solo aree insalubri per antonomasia come strade e fabbriche, ma anche le scuole. Di questo aspetto inquietante ci eravamo già occupati in passato, quando abbiamo pubblicato uno studio europeo che dimostrava come il livello di PM10 e CO2 nelle aule superava nella gran parte dei casi gli standard considerati sicuri.
Ora le istituzioni hanno deciso di reagire e così il Ministero della Salute ha redatto un documento denominato “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma” in cui Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane si impegnano ad applicare una serie di normative per ridurre l’inquinamento indoor nelle aule scolastiche.
Aria di casa? Più inquinata di quella esterna
L’aria che si respira nelle case è inquinata fino a 5 volte di più di quella esterna che si respira nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Il motivo? Vernici, detersivi, smalti, profumatori d’ambiente, candele e bastoncini d’incenso, fumo di sigaretta, e COV, i Composti organici volatili, contenuti nei prodotti per la pulizia della casa. Senza dimenticare batteri, funghi e muffe negli ambienti troppo umidi.
La ricerca, compiuta dall’Enviromental Protection Agency (Epa), l’Ente statunitense di protezione ambientale, e dall’Istituto superiore di sanità italiano sull’inquinamento degli ambienti di vita, ha preso in esame diversi campioni di abitazioni e, come ha precisato Sergio Fuselli, direttore del reparto Igiene degli ambienti di vita
E’ importante quanto sottovalutato il tema della qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre case e in tutti quegli ambienti cosiddetti di vita, ovvero che frequentiamo per l’80% del nostro tempo nel corso della giornata: scuola, uffici, mezzi di trasporto e così via.