Dopo naufragio Costa: “Grandi navi lontane da zone di pregio ambientale”

E’ al vaglio questi giorni, dopo il naufragio della Costa Concordia di venerdì scorso che, allontanandosi dalla rotta per dare il saluto della nave all’isola del Giglio come “irrinunciabile tradizione”, ha urtano uno scoglio e si è incagliata causando la morte di 6 persone e un imminente disastro ambientale; un provvedimento che viete alle grandi navi di avvicinarsi alle zone di pregio naturalistico. Il ministro Clini parla di “buonsenso”, spiegando che

Il buonsenso suggerisce che, se il valore principale da tutelare è quello del nostro patrimonio naturale e paesaggistico, risorsa fondamentale per il nostro turismo, dobbiamo evitare che venga messo a rischio.

Naufragio Costa, Clini: “Dichiareremo lo stato di emergenza”

Mentre sale a 29 il numero dei dispersi dopo il naufragio della Costa Concordia nei pressi dell’isola del Giglio, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini dichiara lo stato di emergenza

per consentire e attuare le misure necessarie in tempi rapidi ed evitare la dispersione in mare di oltre 2.000 tonnellate di carburante stivate nei serbatoi. Abbiamo bisogno di procedere con urgenza, in tempi più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie

dopo che le prime chiazze d’olio combustibile cominciano ad affiorare in superficie.

Costa Crociere: “Azienda parte lesa. Si è trattato di un’iniziativa del comandante”

Interviene il presidente e amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi che, in una conferenza stampa di pochi minuti fa, ha dichiarato la manovra di avvicinamento all’isola del Giglio

Un’iniziativa del comandante Schettino presa di sua volontà e contraria alle nostre regole di comportamento scritte e certificate. Anche le procedure non hanno rispettato totalmente le rigide disposizioni e l’addestramento che abbiamo dato.