Orso bruno marsicano, a rischio per la caccia in Abruzzo

L’orso bruno marsicano messo a rischio, in Abruzzo, dalla revisione delle misure di tutela nel calendario venatorio regionale. A denunciarlo è la LIPU che chiede agli amministratori locali di tornare su quella che definisce una grave ed immotivata decisione che va a penalizzare l’orso, patrimonio della collettività, cosa che, sottolinea il presidente dell’associazione Fulvio Mamone Capria, la Regione dovrebbe tenere bene a mente. Per gli animalisti della LIPU, sempre in prima linea per difendere le specie protette e a rischio estinzione, dai soprusi e dalla prepotenza dei cacciatori di frodo e da legislazioni troppo permissive o peggio ambigue, l’assessore Febbo deve ripensarci e se non lo fa dovranno essere i tecnici preposti a concedere la VIA a bocciare la proposta.

L’orso marsicano è quasi estinto

Nelle foreste del Parco Nazionale d’Abruzzo vive (o sarebbe meglio dire “sopravvive”) una delle più rare creature della Terra: l’orso bruno marsicano. Negli ultimi decenni la specie è stata sull’orlo dell’estinzione. Secondo le stime attuali la loro popolazione è composta da meno di 50 individui, in calo dagli oltre 100 nei primi anni ’80. Recentemente, un programma finanziato dalla UE per aiutare a preservare gli animali in pericolo l’ha preso in considerazione, ma un evento triste avvenuto pochi giorni fa suggerisce che potrebbe non essere sufficiente.

La maggior parte, se non tutti, degli individui rimanenti, membri di una sottospecie di orso bruno europeo, si pensa vivano soltanto nel Parco Nazionale d’Abruzzo, ma nonostante siano considerati specie protetta, questo non è riuscito a frenare il loro declino Purtroppo, le minacce contro gli orsi marsicani sono numerose: veleno destinato ad altri animali, caccia illegale, sviluppo urbanistico e incidenti automobilistici. E proprio pochi giorni fa un orso marsicano è stato trovato morto sul ciglio della strada, presumibilmente dopo essere stato travolto da un’auto.

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Vivere a stretto contatto con la natura, in un parco protetto, è qualcosa di straordinario. Si respira aria pulita e si passeggia immersi nel verde a contatto, molte volte, con i più svariati animali che non disdegnano una capatina in paese. L’atmosfera è serena e tranquilla, senza quella frenesia isterica della città. Niente traffico, caos e rumori molesti. Ci sono solo il silenzio e il cinguettio degli uccelli.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche chi vive in questi piccoli paradisi terrestri ha delle grane da risolvere. Ad attraversare maggiori difficoltà sono, soprattutto, i piccoli agricoltori e gli allevatori che troppe volte perdono parte del loro raccolto o del loro bestiame a causa delle visite di qualche animale dalla pancia vuota.