Sapete quanti pannolini consuma un bambino nei primi tre anni di vita? Secondo le stime dell’associazione Non Solo Ciripà, attiva sul fronte della sensibilizzazione a questo tema, sarebbero circa seimila. L’impatto ambientale di questa mole di prodotti usa e getta, come d’altra parte l’impronta di qualsiasi oggetto che si butta via dopo un solo uso, è davvero enorme, anche alle luce delle materie prime che occorrono per la produzione: per ogni neonato, sempre sulla base di un consumo medio stimato a 6 mila unità, occorre, pensate un po’, una quantità di cellulosa pari a quella ricavata da ben 6 pioppi alti oltre 15 metri.
pannolini lavabili
Ambiente, meglio i pannolini usa e getta o i lavabili?
L’ambiente boccerebbe sia i pannolini usa e getta sia i lavabili. Perché? Una ricerca ha provato che l’impiego dei pannolini usa e getta, o monouso, in un neonato per un periodo medio di 2 anni, provoca l’emissione nell’atmosfera di circa 550 kg di anidride carbonica. L’uso dei pannolini lavabili produce ugualmente 570 kg di CO2.
Dopo 50 anni dalla sua invenzione, il pannolino usa e getta, ideato dall’ingegnere chimico Victor Mills il fondatore del noto marchio Pampers, comincia ad avere il suo impatto sull’ambiente. Il boom delle vendite negli USA e poi in Europa si è avuto negli anni ’70 quando il pannolino viene dotato di nastro adesivo per meglio aderire al piccolo e per dare maggiori sicurezza alla madre. Poi ci sono state versioni sempre più “sofisticate” fino ad arrivare alle più pioneristiche per “maschietto” e per “femminuccia”. Ma quanto costa all’ambiente questa comodità?
I pannolini sono tra i rifiuti più inquinanti
I bebè crescono in fretta, i loro pannolini impiegano 500 anni per degradarsi. Sono fatti di polpa di legno e plastica a mezzo di processi chimici industriali utili a garantire il massimo assorbimento. Ogni piccolo viene avvolto, nei soli primi 3 anni di vita, da una media di 4500 pannolini, che, tradotti nella polpa di legno utilizzata per produrli, corrispondono a circa 20 alberi di grandi dimensioni. Una recente ricerca di Greenplanet afferma che:
Nel nostro Paese ogni giorno vengono utilizzati circa sei milioni di pannolini che, una volta gettati via diventano una pericolosa fonte di inquinamento. Non solo per i materiali e i processi per realizzarli ma anche perché, sommati insieme, rappresentano ben il 10% di tutti i rifiuti urbani; inoltre si tratta di rifiuti con tempi di smaltimento lunghissimi che necessitano di circa 500 anni per decomporsi. Ma c’è anche un’altra problematica legata ai pannolini usa e getta per i bebé: la presenza di rifiuti organici rischia di provocare contaminazioni sia nel terreno sia nelle falde acquifere.
Pannolini ecologici per i bambini del futuro: iniziativa ammirevole del Comune di Genova

Un terzo della produzione di rifiuti domestici è costituita proprio da pannolini.
In un tempo neanche molto lontano, qualche generazione fa, i bambini venivano cambiati con panni riutilizzabili, lavabili ed economici.
Oggi, con l’avvento dell’era consumistica, usare un panno fatto in casa per i neonati sarebbe considerato anacronistico e fuori moda.
Così i genitori, suggestionati anche da pubblicità sempre più impressionanti (in alcune sembra quasi che questi pannolini magici assorbano laghi interi e facciano anche le pulizie di casa!), si ritrovano in farmacia o al supermercato a spendere centinaia di euro in mega confezioni di questi pannolini superpulenti.
Questi ecopannolini, per il momento, verrano usati “in prova” dagli asili nido comunali, ma potranno anche essere acquistati da privati nei negozi convenzionati (la lista è disponibile sul sito del Comune di Genova).