ecosistemi rischio collasso

Ambiente, una lista degli ecosistemi rivela quali sono in pericolo

ecosistemi rischio collasso

Ogni giorno nel nostro Pianeta scompaiono specie animali e vegetali. Tra i responsabili vi sono i cambiamenti climatici e la conseguente perdita di habitat, mettendo in pericolo la biodiversità. Per questo un team di scienziati australiani, in collaborazione con l’organismo ONU per la Conservazione della Natura, ha stilato una lista degli ecosistemi in pericolo, pubblicata sulla rivista Plos One.

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Clima e pesca intensiva alterano pesci e biodiversità marina

pesca cambiamenti climatici biodiversità pesciDa uno studio effettuato in Australia è stato dimostrato che i cambiamenti climatici e la pesca intensiva, commerciale con reti a strascico, stanno alterando la biodiversità marina con particolari effetti sui pesci. Da una generazione all’altra i pesci divengono sempre più piccoli e perciò più vulnerabaili ai predatori. Forse la selezione naturale sta preservando dalle reti dei pescatori i pesci più piccoli che riescono a fuggire, ma in questo modo non può proteggerli dai pesci predatori.

primavera precoce cambiamenti climatici

Aumento delle temperature, in USA primavera precoce

primavera precoce cambiamenti climaticiI cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale stanno alterando a tal punto il clima che nella parte più orientale degli USA la primavera non è mai stata così precoce. Precoce nel senso che le fioriture e i boccioli delle piante sono arrivati a svilupparsi 6 settimane prima del previsto, ossia da come avveniva ormai da secoli. Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Plos One e condotta dalle Università di Harvard, Wisconsin e Boston, dimostra che le fioriture del 2010 e del 2012 sono state le più precoci degli ultimi 150 anni.

Energia pulita, in arrivo il pannello solare “fai da te”

La costante richiesta di energia, in particolar modo durante queste settimane di freddo intenso, sta mettendo in moto meccanismi di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili molto interessanti e curiose. Una di queste, tra le più accreditate, arriva da uno studio compiuto nell’autorevole Massachusetts Institute of Technology di Boston dal ricercatore Andreas Mershin. La ricerca, pubblicata su Scientific Report, descrive nei dettagli come produrre energia elettrica da un pannello solare costruito in casa usando erba, scarti di lavorazione agricola e ogni tipologia di membrana che attua la fotosintesi clorofilliana.

Ambiente, alberi: i più vecchi vivono in ambienti difficili

Se tra gli uomini i più longevi sono quelli che hanno vissuto in modo regolare, senza stenti e seguendo un’alimentazione sana e genuina, un’interessante ricerca italiana ha scoperto che gli alberi più sono vecchi e grandi, più hanno vissuto in ambienti e condizioni difficili.

E’ l’Italia a guidare ricerca scientifica sul DNA del plancton

Gabriele Procaccini, biologo della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli guiderà la prossima spedizione per studiare il DNA del plancton. La ricerca a bordo della goletta Tara è cominciata due anni fa nel settembre 2009 in Francia. Si tratta del primo progetto al mondo che unisce al campionamento del plancton le analisi genetiche dei microrganismi, di cui finora conosciamo solo il 30% del genoma.

WWF, “Scienziati si diventa” per salvare le specie italiane

In occasione di Biodiversamente, il Festival dell’EcoScienza (22-23 ottobre) organizzato da Wwf con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici, Wwf lancia una raccolta fondi in favore della scienza e della ricerca che, come  il ministero dell’Ambiente, quello dello Sviluppo e il ministero dei Beni culturali, risentono oggi più che mai dei tagli alla cultura. Per contribuire all’iniziativa della principale associazione ambientalista del Paese, si può diventare Scienziati.

Categorie WWF

Inquinamento acustico in mare, stop alle barche

Dopo lo stop della pesca nel Mediterraneo arriva un altro divieto per salvare il mare nostrum: lo stop all’inquinamento acustico provocato dai rumori delle barche. L’allarme arriva da una ricercatrice del Cnr, Giuseppina Buscanino, che ha riscontrato in alcune specie marine un forte stress che induce i pesci a cambiare le loro abitudini comportamental

Monitorando il comportamento dei tonni in relazione al passaggio delle barche abbiamo individuato il rumore come una possibile causa del cambiamento delle rotte di questa specie. Ad esempio, nel tempo si è registrata una riduzione dei passaggi su una delle rotte secolari dei tonni, quella tra Favignana e Levanzo.

Cani, molto più che amici dell’uomo, ci salvano da una rara malattia genetica

Ricercatori dell’Unità di ricerca GIGA dell’Università di Liegi, in parte finanziati dall’Unione europea, hanno scoperto che un gene responsabile di una rara malattia  genetica è presente sia negli uomini, sia nei canidi, la discinesia ciliare primaria.

La discinesia ciliare primaria (DCP) è una malattia respiratoria che colpisce i bambini in età infantile ed in particolare le ciglia della mucosa respiratoria, delle appendici simili a capelli che a causa del gene DCP non riescono a proteggere i polmoni dall’attacco di germi, e causano disturbi e deficit a carico delle via aeree e del parenchima polmonare.

Unione europea salva le scimmie, primati non più utilizzabili in ricerche scientifiche

Il problema dell’abuso di cavie animali, come conigli, roditori, gatti e scimmie nella ricerca scientifica, è da sempre un tema molto caro a noi di Ecologiae.
Se è inevitabile riconoscere l’utilità dell’utilizzare test sugli animali per sperimentare nuove cure contro le malattie più rare e mortali per l’uomo, non possiamo che scandalizzarci quando si fa soffrire un coniglio solo per testare l’efficacia dell’ennesima lacca per capelli o di un prodotto depilatorio, come vi abbiamo mostrato nelle raccapriccianti immagini diffuse da Petatv, la televisione che difende i diritti degli animali dai soprusi dell’uomo.

Dopo la mobilitazione di numerose associazioni, in primis la Lav (Lega Antivivisezione), di numerosi rappresentanti dello star system, dell’opinione pubblica mondiale, e più in generale di tutti gli animalisti, qualcosa sembra muoversi anche in Europa.
A Bruxelles, infatti, l’Unione si è pronunciata contro l’utilizzo delle scimmie nella ricerca scientifica, salvo in casi rari, previa autorizzazione speciale concessa a favore di ricerche che si rivelino effettivamente fondamentali per la sopravvivenza della specie umana e per debellare gravi malattie.

Presentato a Roma il nuovo distretto tecnologico per i beni e le attività culturali

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Una rete sinergica nella ricerca e nelle bioscienze che possa competere a livello internazionale e valorizzare i risultati della ricerca scientifica inserendoli all’interno del mondo produttivo. Stimolare lo sviluppo e la nascita di imprese innovative che utilizzino i beni culturali come volano per l’economia locale; favorire l’uso privato, ma regolamentato dal pubblico ed alto valore aggiunto, del patrimonio culturale, creando delle comunità di pratica tra gli attori del sistema; incrementare la collaborazione tra grandi imprese e piccole-medie imprese e tra il mondo accademico e quello imprenditoriale. Questi gli obiettivi del Distretto tecnologico delle bioscienze presentato in questi giorni al Vittoriano durante l’incontro “Innovazione tecnologica e sistema cultura”. Nell’ambito della manifestazione “Apriamo la mente” organizzata dalla Regione Lazio e svoltasi a Roma in questi giorni è stato quindi presentato il Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali. Voluto dalla Regione Lazio, in particolare dall’Assessorato Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo e dalla Filas, e realizzato in collaborazione con il Mur, Mise, Mibac, università laziali, CNR ed Enea, il nuovo Distretto nasce quindi con un programma molto ambizioso.

Isole Svalbard: la ricerca si fa tra fiordi ed orsi polari

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A meta’ strada tra il Polo e Capo Nord ci sono le Isole Svalbard, un arcipelago popolato da 2650 persone e da 10mila orsi. Qui troviamo una comunita’ scientifica internazionale proveniente da 40 paesi, che si è stabilita in queste isole, poco ospitali a dire il vero, per studiare nell’Universita’ piu’ settentrionale del mondo. Le isole Svalbard furono scoperte da Willem Barentsz nel 1596 e, ad oggi rappresentano il territorio con la minore densita’ di popolazione al mondo, solo 1 abitante ogni 25 chilometri quadri, in realta’ l’unica isola abitata è Spitsbergen, la piu’ grande, dove spicca la capitale Longyearbyen, sulla foce del fiordo principale dell’isola. Questa citta’ nacque come sede di miniere carbonifere ed attirava soprattutto minatori e pescatori, oggi invece le attivita’ principali sono molto piu’ redditizie e meno faticose, infatti il turismo, la ricerca scientifica e le attivita’ commerciali rappresentano le risorse piu’ sfruttate.

In effetti le Isole Svalbard non sono un luogo climaticamente gradevole, in quanto ci sono 4 mesi all’anno di buio completo e le notti raggiungono 40°C sottozero. Per questi motivi la comunita’ è molto giovane, composta da coppie con bambini, mentre gli anziani si trasferiscono in Norvegia poiché mancano strutture per persone non autosufficienti, difatti a 2 ore di aereo si trova Tromsǿ. I cittadini di Longyearbyen sono soprattutto stranieri, la maggior parte dei quali immigrati per scopi “intellettuali”, infatti la comunita’ scientifica è vastissima, soprattutto all’UNIS (University Centre in Svalbard), costruita con materiali a basso impatto ambientale.