In tempo di elezioni fioccano le proposte di legge e di iniziativa popolare per migliorare, laddove possibile, l’Italia che non piace. Anche Legambiente dice la sua proponendo una legge sulla bellezza dell’Italia. Bellezza che può riguardare un paesaggio, un monumento, una città o anche la storia del Paese. L’idea è stata lanciata ai candidati alle prossime elezioni durante una conferenza per i Beni e le attività culturali: votare una legge per preservare e tutelare la bellezza del Bel Paese.
tutela paesaggistica
Fotovoltaico, no ai pannelli sui terreni agricoli del Veneto
Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato l’emendamento alla legge finanziaria che vieta la proliferazione di impianti fotovoltaici su suolo agricolo. Il fermo alle installazioni dei pannelli sarà valido fino al 31 dicembre 2011.
“Un sollievo” per la Coldiretti Veneto ha dichiarato il presidente Giorgio Piazza che da sempre è impegnato per avere un piano energetico regionale che incentivi la produzione di energia pulita ma senza danneggiare l’agricoltura e senza deturpare con moduli solari selvaggi la pianura Padana.
Grandi impianti fotovoltaici: Coldiretti Toscana, violentano il paesaggio
“La Toscana non è in vendita“. A dichiararlo è stato il Presidente della Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli, sottolineando inoltre come per il territorio agricolo debba essere l’agricoltura l’attività principale e non quella legata all’installazione sul territorio di maxi-impianti fotovoltaici. Secondo il Presidente della Coldiretti Toscana i grandi impianti fotovoltaici violentano il paesaggio, mentre invece devono essere concesse incentivazioni a quelle imprese agricole che installano gli impianti fotovoltaici sui tetti.
Per l’Organizzazione degli agricoltori è proprio l’agricoltura la protagonista della rivoluzione energetica, ragion per cui al riguardo ci sono pressioni, al Consiglio della Regione Toscana, da parte degli Enti locali in merito alla delibera che andrà a regolamentare sul territorio proprio il fotovoltaico attraverso la realizzazione di impianti a terra.
Legge sulla caccia, morta prima di nascere
Ne parlavamo ieri, ed oggi per fortuna vi raccontiamo il risvolto positivo: la revisione della legge sulla caccia non si farà, nè ora nè mai. Almeno non in questo modo. E’ stata definita uno “scempio” direttamente dai banchi della maggioranza, con ministri e parlamentari decisi a dare battaglia fino all’ultimo per opporsi alla revisione delle regole che stabiliscono come, dove, quando e cosa cacciare, disposti anche ad andare contro la lobby dei cacciatori.
Purtroppo come punto fondamentale non c’è nè la tutela paesaggistica, nè quella degli animali, ma semplicemente quella del turismo. Comunque sia, per un motivo o per un altro, l’importante è che questa orribile legge non venga mai approvata. Il punto fondamentale della questione pare sia la libertà affidata alle Regioni di decidere se anticipare o posticipare, o addirittura prorogare, la stagione della caccia.