Fotovoltaico, no ai pannelli sui terreni agricoli del Veneto

di Redazione 5

Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato l’emendamento alla legge finanziaria che vieta la proliferazione di impianti fotovoltaici su suolo agricolo. Il fermo alle installazioni dei pannelli sarà valido fino al 31 dicembre 2011.

“Un sollievo” per la Coldiretti Veneto ha dichiarato il presidente Giorgio Piazza che da sempre è impegnato per avere un piano energetico regionale che incentivi la produzione di energia pulita ma senza danneggiare l’agricoltura e senza deturpare con moduli solari selvaggi la pianura Padana.

La Coldiretti ha ottenuto di bloccare l’installazione di pannelli fotovoltaici su 200 ettari di campagna localizzati principalmente nell’area Polesana, evitando anche la speculazione di società industriali che, in assenza di un piano energetico regionale, avrebbero tentato di investire sul fotovoltaico a scapito della produzione agricola locale. Ora che è stato approvato l’emendamento alla finanziaria verranno bocciate tutte le richieste di autorizzazione per l’installazione degli impianti che superano i 200 Kwp. L’emendamento del consiglio regionale, guidicato dalla Coldiretti

Un atto di responsabilità verso le produzioni agricole venete

fermerà anche l’installazione di impianti di biomassa si potenza elettrica superiore a 500 Kwe e anche gli impianti alimentati a biogas o bioliquidi con capacità superiore a 1.000 Kwe. Non è la prima volta che la Coldiretti e le organizzazioni di settore difendono l’agricoltura dalla proliferazione di mega impianti fotovoltaici. Bisogna incentivare l’energia pulita e le fonti rinnovabili, su questo non ci sono dubbi, ma bisogna anche trovare un compromesso con le altre realtà. Merita difatti di essere presa in considerazione con maggiore attenzione la proposta della Coldiretti Toscana che per incentivare l’uso del fotovoltaico propone di elargire incentivi agli agricoltori per l’installazione di pannelli sui tetti dei fabbricati rurali, in modo da promuovere comunque l’uso di fonti rinnovabili e di limitare i consumi energetici, ma allo stesso tempo senza danneggiare l’agricoltura locale togliendo terreno coltivabile. Altri esempi arrivano dagli USA dove gli impianti per la produzione di energia solare vengono installati su terreni inquinati o in disuso perché non utilizzabili.

[Fonte: Coldiretti]

Commenti (5)

  1. Ma sono proprio dei deficenti!!!
    Non si può protestare sempre su tutto, anche contro il fotovoltaico!! Che male fa?
    Penso che qualche metro quadrato tolto all’agricoltura non fa poi così male se teniamo conto di tutti i benefici del fotovoltaico. E poi non mi sembra che il fotovoltaico sia così diffuso da mettere addirittura a rischio l’agricoltura!

    P.S
    Spero proprio che in quei campi ci facciano una centrale nucleare, così si rendono conto della cazzata che hanno fatto!!!!

    1. purtroppo anche per il fotovoltaico, se manca una progettazione sostenibile ed integrata nel territorio, i rischi ci sono… il prezzo dei terreni agricoli, questo è quello che lamentano spesso gli agricoltori, lievita proprio per il valore commerciale dei terreni che possono essere adibiti a parco fotovoltaico e fruttare più dell’agricoltura…

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