La TAV è un’infrastruttura prioritaria non soltanto per l’Italia e la Francia, ma per l’Unione europea nel suo insieme.
Questa, un po’ a sorpresa, è divenuta la TAV ossia la linea ad alta velocità Torino-Lione per il popolo italiano. Una sorpresa perché la sua realizzazione costerà al nostro Paese ben 2,9 miliardi di euro e, in questo periodo di crisi, non sapevamo di poter disporre di tali fortune. Ma il messaggio lanciato ieri nella città di Lione dal Presidente francese Francois Hollande e dal capo di Governo italiano Mario Monti non lascia dubbi: l’Unione europea deve contribuire il prima possibile alla realizzazione della linea ad alta velocità coprendo il 40% circa del costo totale dell’opera, assieme ai due Paesi interessati.
Gli sforzi italiani sull’ambiente? Promossi, per ora. E’ quanto deriva da un rapporto del Germanwatch presentato ieri a Doha, in Qatar, dove si sta tenendo la
Qualche anno fa il mondo scientifico, di solito diviso su tutto, stabilì con la piena condivisione che le temperature medie globali non sarebbero dovute aumentare di più di 2 gradi Celsius, altrimenti sarebbero accaduti dei disastri colossali. Ebbene, non solo è impossibile rimanere sotto tale soglia (abbiamo quasi raggiunto il primo grado), ma sarà più che raddoppiata.
Finora non è che si siano fatti grossissimi passi in avanti alla
In questo periodo di crisi, con i dati sulla disoccupazione più alti della storia d’Italia, non ci voleva un sondaggista per capire che il primo problema che toglie il sonno ai nostri connazionali è quello del lavoro. Ma al secondo posto cosa c’è? A sorpresa non ci sono il terrorismo, l’economia internazionale o dove andare in vacanza, ma i temi ambientali. A spaventare gli italiani ci sono tutti quei fenomeni a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi (inondazioni, trombe d’aria, ecc.) che sembrano derivare proprio dal fatto che stiamo trattando male il nostro ambiente.
Ormai è ufficiale, il tanto bistrattato IPCC che aveva previsto i fenomeni del riscaldamento globale e dell’innalzamento del livello dei mari, secondo gli scettici in maniera troppo catastrofica, in realtà è stato ottimista. Diverse ricerche hanno mostrato che era stato sin troppo cauto nel calcolare il fenomeno, ed ora arriva l’ennesima indicazione di quello che in realtà dovrebbe essere. Il calcolo lo ha effettuato il Potsdam Institute, il quale parla del 60% di innalzamento dei mari più rapido del previsto.
La Norvegia è spesso vista come una nazione da prendere come esempio. Dal punto di vista della civiltà e della ricchezza pro-capite, sembra davvero l’isola che non c’è. Ma dal punto di vista ambientale lascia molto a desiderare. La classe dirigente norvegese si sta dimostrando in questi ultimi anni nemica dell’ambiente, prima limitando i sussidi alle rinnovabili o all’acquisto di auto elettriche, poi mettendo in discussione i trattati internazionali sui tagli alle emissioni ed ora questo: l’avvio di una campagna anti-lupi.