Eco-ospedali, il futuro delle cure è green

eco-ospedaleRisparmio energetico, gestione ottimizzata del personale, strutture costruite con materiali rigorosamente ecologici. Sono solo alcuni dei concetti-chiave legati agli eco-ospedali del futuro. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Roma nel corso della V Conferenza Europea dell’Ospedale promossa dal Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO) e dall’Università Cattolica di Roma. Ai lavori è intervenuto, tra gli altri, l’architetto americano Roger Hay, che si è espresso a favore di una riorganizzazione in veste green delle strutture sanitarie:

progettare in modo ecosostenibile i luoghi di cura permetterà di ridurre l’impronta ecologica di un ospedale di circa il 45%.

Ecosostenibilità, metodi antenati evergreen tornano alla ribalta

auto dei flinstonesAvi evergreen, dallo sguardo lungimirante, saggezza popolare, ed il caro vecchio principio del non si butta via niente. Benvenuti nel futuro. Un futuro che coniuga i più sofisticati ritrovati tecnologici alle tecniche più semplici per tutelare l’ambiente e risparmiare risorse tramandateci dai nostri antenati. Tutte rigorosamente green.

Insomma, dopo aver aspramente etichettato come obsoleti i rimedi della nonna ed i metodi contadini spiccioli, ed esserci avvicinati alle tecnologie più complesse persino per eseguire le operazioni più semplici, urge una sintesi per l’uomo moderno. Per ammettere che non tutto quello che viene del passato è primitivo e che non tutto ciò che è primitivo è da buttare. Tutt’altro. Dopo il salto vedremo le tecniche ecosostenibili, ampiamente usate dai nostri avi, oggi tornate alla ribaltà in virtù di una maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente ed all’economizzazione delle risorse.

Le alghe potrebbero ripulire le acque reflue a basso costo

alghe

Le alghe, già venute alla ribalta per la produzione di biocarburanti, potrebbero essere utilizzate ora per rimuovere azoto e fosforo nel deflusso dei reflui zootecnici, secondo una ricerca effettuata all’Agricultural Research Service (ARS). Ciò potrebbe dare ai gestori dei parchi una nuova opzione eco-friendly per ridurre il livello degli inquinanti che contaminano i terreni agricoli tramite acque reflue nella Baia di Chesapeake.

Il microbiologo Walter Mulbry lavora all’ARS di Beltsville (Maryland), vicino al bacino Chesapeake Bay. Nel 2003, Mulbry costruì quattro tappeti erbosi algali ruvidi (ATS), in forma di canalette, fuori dalle stalle delle mucche. I canali superficiali erano coperti con una rete di nylon che ha creato un terreno ideale per la crescita delle alghe.

Le migliori applicazioni ecologiche dell’iPad

ipad

Ci siamo spesso occupati delle applicazioni ecologiche, tra le migliaia a disposizione, dei telefonini iPhone. Ora però che è uscito l’iPad, sempre della Apple, è il tempo di dare un’occhiata a cosa questa nuova tecnologia è in grado di offrire all’ambiente.

Incominciamo con quelle disponibili per la casa ed il giardino. Solar Advisor Panel ad esempio ti permette di sapere, nella tua zona, quanta energia solare è possibile generare con pannelli solari di qualsiasi dimensione. E’ molto utile per chi ha intenzione di installare un pannello in quanto calcola dal sorgere del sole al tramonto, l’energia pulita che potresti produrre a casa tua.

Risparmio idrico, nuove tecniche di irrigazione in Turchia

coltura turchia

Mentre la temperatura sale ad Istanbul, si ritorna sempre a parlare dell’acqua. In particolare, se vi sia stata pioggia e neve a sufficienza durante l’inverno per garantire l’acqua che esce dai rubinetti della città in modo affidabile durante l’estate, o se giorni di rubinetti a secco aspettano il popolo turco. Ma, secondo il WWF, il miglioramento delle pratiche di irrigazione in una sola regione agricola turca potrebbero eliminare gran parte di questa incertezza. Abbastanza risparmio idrico annuale potrebbe essere sufficiente per soddisfare le esigenze di Istanbul per un massimo di tre anni.

Questo mese, un progetto congiunto tra WWF e i produttori turchi ETI burcak inizieranno la formazione degli agricoltori a Konya, una fertile regione dell’Anatolia centrale nota come “granaio della Turchia”, per usare moderni metodi di irrigazione a goccia che riducono il consumo di acqua da un terzo alla metà.

Greenpeace Cool IT: la Cisco è l’azienda di Information Technology più ecologica al mondo

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Dovendo adeguare tutto il mondo allo stile di vita ecologico, risulta importante partire da quelle aziende che lavorano principalmente sul consumo energetico. E quali aziende lavorano di più con l’elettricità delle Information Technology? Per questo Greenpeace, come fa già con le aziende che si occupano di elettronica, ha avviato la sfida “Cool IT Challenge“, un modo per mettere in competizione l’una con l’altra le aziende IT dal punto di vista delle scelte ecologiche.

I criteri per stilare la classifica sono essenzialmente tre:

  1. Promozione di nuovi strumenti tecnologici per la riduzione delle emissioni su vasta scala;
  2. Impegni per ridurre le proprie emissioni di gas ad effetto serra;
  3. Coinvolgimento della politica a sostegno delle iniziative in favore dell’energia pulita.

Dopo il salto vedremo la classifica.

Niente più battesimi: il fiume Giordano prosciugato entro il 2011

fiume giordano

Anche uno dei più famosi e ammirati luoghi di culto non è immune ai problemi di abuso e inquinamento. Il fiume Giordano è un esempio di cosa è previsto accada ad un po’ tutti i fiumi del mondo a causa del sovrasfruttamento, dell’inquinamento e della mancanza di una gestione regionale, secondo Friends of the Earth in Medio Oriente. Oltre il 90% delle acque del fiume sono state deviate in Israele, Siria e Giordania, e ciò che resta è un mix poco attraente di acque reflue, acqua salata e scarico proveniente dai terreni coltivati. Ed entro la fine del 2011 non ci sarà più nemmeno questo.

Sarebbe un pezzo importante di storia perduta, se non saranno prese misure drastiche per ripristinare il fiume. Save the Planet scrive:

Oggi il fiume è stato deviato, arginato e risucchiato anche molte volte. I liquami sgorgano nel fiume, lasciando punti salmastri e orribili. Nonostante questo, però, migliaia di pellegrini ancora fanno il viaggio ogni anno per entrare nel fiume che si ritiene sia il luogo dove fu battezzato Gesù Cristo da Giovanni Battista.

Ma non ci sarà un posto da visitare in un futuro molto vicino, diverso da un letto asciutto, se alcune cose non cambieranno radicalmente.

Inventata batteria che si ricarica con l’urina

batteria ad urina

Avete bisogno di elettricità ma non c’è sole, non c’è vento, non avete biomasse da bruciare nè potete improvvisare un impianto geotermico. Cosa fare? Una società coreana ha inventato un dispositivo in grado di generare elettricità di bassa potenza con qualcosa che sicuramente possiamo procurarci tutti, ma che abbiamo sempre gettato: l’urina. La batteria portatile, denominata MetalCell, è in grado di creare abbastanza energia con una sola pipì da alimentare un computer portatile per più di quattro ore.

Secondo Popular Science, la batteria è stata progettata da una società coreana per le situazioni militari in cui può essere difficile trovare elettricità per gli oggetti elettronici. E’ abbastanza piccola da essere trasportata facilmente ed è in grado di produrre energia per far funzionare le apparecchiature quando non sono disponibili altre fonti.

Mascherina ecologica protegge i polmoni e assorbe CO2

mascherina verde

Le abbiamo viste tutti, quando l’isteria dovuta all’influenza suina era al suo picco, nel mondo hanno cominciato a circolare strane e stravaganti maschere, di ogni tipo e colore, dalla classica bianca da chirurgo a quelle tutte colorate e con i disegni. Ora l’allarme A H1N1 non c’è più, ma non è detto che le mascherine passino di moda, specie se sono ecologiche.

La mascherina verde realizzata dal designer Robert Ortega è una maschera anti-batterica e riutilizzabile che “assorbe la CO2 con ogni espirazione“. Realizzata in pasta di legno e integrata con semi che germogliano veramente, la maschera da porre sul viso si pensa che non solo aiuterà a mantenere i polmoni in sicurezza, evitando di inalare agenti inquinanti, ma potrà tenere anche il mondo al sicuro dalle emissioni di biossido di carbonio proveniente dai polmoni con la respirazione.

Greggio non più necessario per produzione plastica

industria della plasticaOgni anno, il mondo produce circa 130 milioni di chili di etilene, la più importante materia prima per la plastica. Questa gigantesca industria è attualmente dipendente dal petrolio greggio, che si sta esaurendo.
Il ricercatore olandese Tymen Tiemersma potrebbe avere trovato una soluzione a questo problema. Ha ideato infatti un nuovo reattore che riesce a produrre etilene dal gas naturale e che in futuro potrebbe produrne anche a partire dal biogas.

Tiemersma ha trovato una soluzione apparentemente molto semplice per uno dei più grandi problemi nella produzione di etilene da gas naturale. Se si vuole produrre plastica dal gas naturale allora prima di tutto bisogna convertire il gas naturale in etene. Che attualmente può essere fatto, ma con un problema finora irrisolto: il processo genera una incredibile quantità di calore, troppo per una facile rimozione. Di conseguenza la conversione del gas naturale è troppo costosa e consuma molta energia.

Rifiuti elettronici in vertiginoso aumento nei Paesi in via di sviluppo

rifiuti elettroniciAbbiamo parlato spesso del problema dei rifiuti elettronici, mostrando come il gesto all’apparenza di poco conto di gettare pile, computer rotti e televisori in disuso nel cassonetto non differenziato, o peggio dove capita, si trasformi in gravi danni per Paesi anche molto lontani dal nostro. E a questo proposito vorrei ricordare il caso limite del Ghana, letteralmente sommerso dall’e-waste, le cui foto di discariche con bambini che scavavano tra vecchi schermi e materiale radioattivo di pile e processori hanno fatto il giro del mondo. Molte le iniziative dei marchi di prodotti tecnologici più o meno famosi per spingere il cliente a riportare al negozio pc, tv e stampanti alla fine del ciclo di vita. Come il ritiro uno contro uno.

La notizia preoccupante che circola in questi giorni sui rifiuti tecnologici è che nel 2016 i Paesi in via di sviluppo arriveranno a produrre il doppio dei rifiuti elettronici dei Paesi sviluppati.

Cosa c’è nel mio cibo? Un’applicazione iPhone ci svela i segreti di ciò che mangiamo

what's-on-my-food

In generale, è meglio preferire il biologico quando si acquista del cibo. Sebbene non sia sempre semplice sapere se ciò che stiamo comprando è stato trattato con erbicidi, pesticidi e altri materiali “sporchi”, le probabilità di star mangiando sano almeno aumentano. Alcuni buongustai pensano che a volte non vale la pena spendere tanti soldi per comprare biologico, dal momento in cui ciò che accade nel prodotto non è sempre chiaro.

Ma quando non abbiamo a disposizione nemmeno quest’opzione, come possiamo sapere se nel cibo sono presenti tossine, sostanze cancerogene o perturbatori ormonali? Un applicazione gratuita del Pesticide Action Network ti dice ciò di cui dovresti diffidare.

Anche i rasoi diventano solari

rasoi solari

È una domanda perenne che porta finalmente ad una risposta facile: come faccio a rendere più eco la mia barba? Mentre la soluzione più semplice può essere semplicemente di non farsela, lasciando crescere una barba degna di Santa Klaus, non a tutti piace essere “ruvidi”, ma preferiscono una pelle liscia come quella di un bambino. Ma seppure in molti possono pensare che radersi possa non essere una delle attività meno ecologiche al mondo, pensate soltanto a quanta acqua si spreca. L’alternativa sono i rasoi elettrici. Ma l’elettricità come viene prodotta?

Finalmente, nella vasta gamma di prodotti solari, ora sono stati inventati anche i rasoi. Alcune marche note avevano provato con i rasoi eolici, i risparmiatori di lama, rasoi riciclati, di ceramica, energy star e così via. Alla fine qualcuno si è accorto di aver trascurato la possibilità dei rasoi alimentati dal sole. Ed ecco così una coppia di rasoi elettrici in grado di avere veramente un minor impatto sull’ambiente.