
Dopo le proteste di migliaia di italiani che, specialmente in rete, si sono riversati per dire no alle centrali nucleari; dopo l’altolà di alcuni presidenti di Regione come Vendola che ha detto che in Puglia le centrali le costruiranno solo con i carrarmati, o Lombardo in Sicilia che ha paragonato il nucleare all’immondizia; dopo addirittura che i presidenti di Regione di destra come Zaia (Veneto) e Formigoni (Lombardia) hanno dichiarato che non vogliono il nucleare nel loro territorio; dopo tutto questo, il Governo si è reso conto che in Italia il nucleare lo vogliono solo il Pdl e le imprese coinvolte, e così ha cominciato a compiere dei passi indietro.
Ieri, in Commissione Ambiente e Attività Produttive alla Camera, è stato emesso un nuovo decreto legislativo che dice in sostanza che le centrali nucleari potranno essere costruite solo ed esclusivamente in quelle Regioni in cui sia la dirigenza politica che i cittadini saranno d’accordo. Praticamente nessuna.
Centrale nucleare di Fukushima: è ancora seria la crisi che ha coinvolto alcuni degli impianti atomici nipponici. Una nuova scossa di 6.2 gradi ha fatto sussultare nuovamente il Giappone, alle prese in queste ore con l’allarme nucleare che fa tremare la popolazione, i Paesi confinanti ed il mondo intero forse ancor più del terremoto, per via degli scenari catastrofici che potrebbe aprire. Occorre mantenere la calma ma chi può stia lontano e lasci il Paese, fanno sapere dall’ambasciata italiana.
L’esplosione nucleare in Giappone ha catalizzato l’attenzione dell’UE spingendo ad un’immediata chiusura delle centrali obsolete la Germania, dopo la proroga che aveva fatto discutere qualche mese fa sul prolungamento della vita degli impianti atomici. Bloccati i finanziamenti alla ristrutturazione delle vecchie strutture. Anche la Svizzera guarda ad Oriente con una certa apprensione e chiude temporaneamente alla prospettiva di nuovi impianti: la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto, si affrettano a dichiarare le autorità elvetiche a seguito degli incidenti che stanno tenendo con il fiato sospeso il mondo intero sulle sorti della centrale nucleare di Fukushima.
