Fukushima, radiazioni anche a Tokyo: pericolo per la salute

Sembrava che la vita fosse tornata come quella di prima, ma il dopo Fukushima lascia ancora tracce di sè. Nonstante le autorità avessero rassicurato gli abitanti lontani dalle aree interessate dal disastro nucleare, alcuni cittadini di Tokyo hanno preso l’iniziativa di monitorare i livelli di radioattività nella loro città e hanno individuato 20 aree contaminate. Le zone sia centrali che periferiche rispetto alla metropoli hanno registrato livelli di cesio radioattivo uguali a riscontrati nei pressi della centrale nucleare di Cernobyl.

Nucleare, bonifica siti entro il 2025 per 4,8 miliardi di euro

L’energia nucleare in Italia non attecchirà, almeno a quanto espresso da oltre il 90% degli italiani nei referendum di giugno, ma a preoccupare la popolazione non sono solamente le nuove centrali, ma anche le scorie e i residui degli impianti dismessi. Per bonificare i siti nucleari del Paese e per riqualificare il territorio il governo ha incaricato la Sogin, Società di Stato, a svolgere le attività di decommissioning degli impianti italiani, entro il 2025 perun costo di 4,8 miliardi di euro per “arrivare a prato verde”.

Fusione nucleare: avviato progetto che risolverà il problema energetico entro il 2020

La fusione nucleare, questa quasi mitica forma energetica che, dicono, dovrebbe risolvere tutti i problemi energetici mondiali, ha cominciato a muovere i primi passi verso la sua concretizzazione, dopo tanti dibattiti fatti solo sulla carta. Mentre si continuano a spendere miliardi di euro nella fissione nucleare, questa nuova tecnologia si calcola che potrebbe generare 500 milioni di watt di energia entro il 2020. Cifre che nessuna centrale, rinnovabile o meno, potrebbe mai nemmeno sognare.

Incidente nucleare in Francia, “Nessun pericolo per la popolazione”

E’ rientrato l‘allarme per l’esplosione di una fornace nell’impianto di trattamento delle scorie nucleari di Marcoule, nella Francia meridionale. Dopo cinque ore di allerta, la morte di un uomo e il ferimento di quattro persone, l’incendio è stato domato dai vigili del fuoco. Rassicura l’Autorità per la sicurezza nucleare francese

L’incidente non richiede interventi di protezione per la popolazione.

Incidente nucleare in Francia, ci sono rischi per l’Italia?

La notizia di un’esplosione avvenuta in queste ore nell’impianto nucleare di Marcoule, in Francia, ha scatenato immediate preoccupazioni per il rischio di fughe radioattive che interessino in qualche modo l’Italia visto che il sito in cui è avvenuto l’incidente è localizzato nel Sud del Paese, nell’area della Languedoc-Roussillon, vicino al Mar Mediterraneo. Finora il bilancio accertato è di almeno un morto e quattro feriti, uno pare versi in condizioni disperate. Non trapelano molte informazioni dalle autorità per la sicurezza nucleare. Per quanto riguarda le dinamiche e l’entità dell’incidente si sa che si tratta dell’esplosione di un forno, un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi.

Esplosione in un impianto nucleare in Francia

Si è verificata un’esplosione in un impianto nucleare in Francia. Riporta la notizia il Guardian citando come fonti le autorità locali e l’Autorità per la Sicurezza Nucleare francese. Si tratta dell’impianto di Marcoule, localizzato nella regione meridionale del Paese, l’area della Languedoc-Roussillon, vicino al Mar Mediterraneo.

Fukushima: radiazioni in mare il triplo di quanto dichiarato

Il disastro di Fukushima si sapeva già che fosse di dimensioni considerevoli, ma oggi arriva la notizia che è anche peggio di quanto si potesse pensare. In particolare l’ultima novità riguarda il livello di radiazioni in mare, che per un errore nel calcolo effettuato dall’Agenzia Giapponese per l’Energia Atomica (Jaea), speriamo fatto in buona fede, è stato di gran lunga sottostimato. L’Agenzia infatti annunciò che il livello delle radiazioni nell’oceano avesse raggiunto 4,72 miliardi di terabecquerel di cesio 137 e iodio 131. In realtà queste erano 15 miliardi, più del triplo.

Fukushima oggi, la vita e la morte in Giappone dopo il disastro nucleare

Tutto ha avuto inizio l’11 marzo del 2011 quando una violenta scossa di terremoto di magnitudo 8.9 ha fatto tremare le solide fondamenta del Giappone, a torto ritenute incrollabili dal mondo intero che ha assistito contemporaneamente a ben altro crollo, quello della fiducia  riposta dai cittadini nipponici nel proprio Governo, poco vigile sull’efficacia dei sistemi di sicurezza previsti per eventi naturali estremi dalle compagnie nucleari, nello specifico la Tepco. Un sisma potente, quello che ha colpito al cuore il Paese del Sol Levante, responsabile di numerosi crolli e morti ma quel che è peggio di un altrettanto e forse ancor più devastante tsunami, tsunami che a sua volta ha mandato in tilt la centrale nucleare di Fukushima, un disastro nucleare di livello 7 che non si vedeva dai tempi di Chernobyl e che ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso.

Centrali nucleari e grattacieli più sicuri, a dieci anni dall’undici settembre la ricerca continua

Mancano pochi giorni all’anniversario dell’undici settembre, sono trascorsi dieci anni dal devastante attentato terroristico che ha seminato il panico a New York, radendo al suolo le Torri Gemelle, colpite al cuore da aerei dirottati contro i grattacieli e che si sono afflosciate al suolo come castelli di carta, seppellendo migliaia di persone rimaste intrappolate nell’edificio. L’ingegneria da allora si sta interrogando su come creare strutture più resistenti al calore e non solo per quanto concerne edifici civili ma anche per creare centrali nucleari che siano un bersaglio meno facile per i terroristi. Un’équipe di ricercatori afferente alla Purdue University sta lavorando incessantemente da quella triste data per realizzare costruzioni in acciaio più sicure ed affidabili.

Veronesi lascia l’Agenzia per la sicurezza nucleare: “Non voglio occuparmi solo di scorie”

Un nulla di fatto. Si conclude così l’esperienza del celebre oncologo italiano Umberto Veronesi alla guida dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, un ruolo che aveva assunto tra mille polemiche, suscitando scalpore con dichiarazioni che resteranno note a tutti come il dormire sonni tranquilli con nel letto le scorie. In una lettera indirizzata al Governo, Veronesi motiva il suo abbandono, parlando di un istituto senza forma, mai decollato.

Wunderland: da centrale nucleare a parco giochi, succede in Germania

Un’immagine inedita della Germania, di una Germania che sceglie il futuro, riconvertendo una vecchia centrale nucleare dismessa, messa in sicurezza, a parco giochi per bambini. Si chiama Wunderland e si trova esattamente nei pressi di Kalkar nell’area Nord-occidentale del Paese. Vent’anni fa in un impianto ormai fuori uso e svuotato del suo potenziale energetico, Hennie Van Der Most, un imprenditore olandese, intravide ben altro potenziale, acquistando la struttura, pensate un po’, per l’equivalente di due milioni di euro che sembrano una cifra enorme ma non se consideriamo che riuscì a tirarne fuori ben quattrocento stanze oltre ad un ristorante anche questo molto ampio.

Il Giappone ricorda Hiroshima e tenta l’uscita dal nucleare

Il nucleare, realizzato per usi civili o per scopi bellici, non è più una fonte sicura e bisogna cercare le alternative. E’ questa, in estrema sintesi, l’anima del discorso che il Premier giapponese Naoto Kan ha pronunciato ieri ad Hiroshima nel 66° anniversario della bomba atomica che ha raso al suolo la città e le coscienze del mondo. Una data storica che, da oggi, potrebbe voler dire addio al nucleare.

Un addio che non poteva che arrivare dal Giappone, un Paese che ha vissuto sulla sua pelle per ben tre volte la furia dell’atomo, a causa delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sul finire della Seconda Guerra Mondiale, e con il terremoto/tsunami del marzo scorso a Fukushima, che ha letteralmente messo in ginocchio mezzo Paese.

Nucleare: un robot-sfera ridurrà i problemi tecnici delle centrali

La maggior parte dei disastri nucleari avviene per problemi tecnici (come ad esempio la rottura di una tubatura, la corrosione di un serbatoio, ecc.) che a volte vengono scoperti troppo tardi. Per questo il Massachusetts Institute of Technology, meglio conosciuto come MIT, ha inventato un dispositivo piccolo ed altamente tecnologico per poter rilevare in tempo qualsiasi minimo intoppo e permettere ai tecnici di intervenire prima che crei qualche problema ben più grosso.

Nucleare: aperta in Cina la prima centrale di quarta generazione

Con un anticipo di diversi anni la Cina ha annunciato l’apertura della prima centrale di quarta generazione del mondo. Si prospettavano tempi lunghi per questa tecnologia completamente innovativa per l’atomo, che rendeva la nuova generazione non un leggero miglioramento di quella vecchia (come avvenuto per la terza), ma una vera e propria rivoluzione. L’annuncio è stato dato questa mattina dall’Istituto cinese dell’energia atomica dopo che il reattore è stato collegato alla rete elettrica nazionale.