Il Giappone ricorda Hiroshima e tenta l’uscita dal nucleare

di Redazione 8

Il nucleare, realizzato per usi civili o per scopi bellici, non è più una fonte sicura e bisogna cercare le alternative. E’ questa, in estrema sintesi, l’anima del discorso che il Premier giapponese Naoto Kan ha pronunciato ieri ad Hiroshima nel 66° anniversario della bomba atomica che ha raso al suolo la città e le coscienze del mondo. Una data storica che, da oggi, potrebbe voler dire addio al nucleare.

Un addio che non poteva che arrivare dal Giappone, un Paese che ha vissuto sulla sua pelle per ben tre volte la furia dell’atomo, a causa delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sul finire della Seconda Guerra Mondiale, e con il terremoto/tsunami del marzo scorso a Fukushima, che ha letteralmente messo in ginocchio mezzo Paese.

A dir la verità la volontà di uscire dal programma atomico per cercare altre strade, Kan la annunciò già meno di un mese fa, ma il fatto che ribadisca il concetto di puntare sulle rinnovabili in un’occasione simile, quando tutte le telecamere del mondo sono puntate sulla cittadina nipponica, fa capire che oltre che serie, le intenzioni del Governo giapponese sono di far rendere conto al mondo che il nucleare non è sicuro, è costoso, sia in termini economici che di vite umane, e che le alternative oggi esistono e possiamo sfruttarle.

Rifletterò profondamente sul mito della sicurezza nucleare, indagando a fondo le misure fondamentali per garantire la sicurezza, così come la riduzione della dipendenza dalle centrali nucleari, puntando a una società che non ne sia più dipendente

ha dichiarato il Premier nel corso della cerimonia a Hiroshima.

L’incidente di Fukushima e le radiazioni che continuano ancora oggi a essere disperse, hanno creato paura diffusa e minato la fiducia sulla generazione elettrica dal nucleare. Il governo deve accettare la situazione con onestà e rivedere velocemente le proprie politiche per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica

ha invece ribadito Kazumi Matsui, sindaco della città di Hiroshima e figlio di uno dei sopravvissuti alla tragedia del ’45. I due uomini politici sono stati accompagnati nella cerimonia da centinaia di rappresentanti di diverse associazioni anti-nucleariste giapponesi che, con gli slogan “uomo e nucleare non possono coesistere” e “mai più Fukushima, mai più Hiroshima”, chiedono al mondo di aprire gli occhi.

Commenti (8)

  1. Le bugie non giovano a nascondere la realtà.
    Le radiazioni atomiche che dovrebbero cancellare la vita sulla terra per millenni, non hanno impedito alle città giapponesi distrutte dall’atomica di essere ricostruite e abitate. Non mi risulta che in quei luoghi vi siano percentuali di persone affette da conseguenze di radiazioni, superiori a quelle del resto del mondo.
    Non credo neppure che il Giappone possa fare a meno di costruire altre centrali, perchè non esiste alcun altro modo di produrre energia elettrica (per ora) così economico come il nucleare.
    Finiamola con le bugie del fotovoltaico ! Solo la Cina se ne giova producendo l’80% dei pannelli fotovoltaici al mondo , ma continuando ad usare carbone e petrolio e nucleare per erogare elettricità. L’Italia non può ,per 20 anni, acquistare energia da fotovoltaico a cm 30/kW e rivenderla a 10 cm /kW.

    1. se il Giappone vuole uscire dal nucleare, troverà un modo per farlo. E se ha deciso di farlo ha le sue valide motivazioni che non credo siano propriamente bugie, che il nucleare sia rischioso ormai lo ammetterebbe anche il più convinto sostenitore dopo Fukushima e dopo le lacrime dei dirigenti Tepco che hanno ammesso candidamente di non riuscire a gestire la situazione. Confortante come fattore di sicurezza, non c’è che dire!

    2. @Paola:
      Tutte belle parole e fantasie.
      Quando leggerò di proposte reali di alternative al nucleare, complete di preventivi di spesa e di ritorno economico e ambientale, comincerò a credere ai verdi e agli illusi.

    3. nel nucleare vanno inseriti i costi di dismissione delle centrali e i costi in caso di incidente, con queste “piccole” aggiunte il prezzo dell’energia nucleare lievita… sui piani concreti delle singole nazioni credo proprio non possano farsi attendere ancora a lungo, non tanto per l’ambiente o per l’opinione pubblica ma perché alle banche l’affarone nucleare non interessa più dopo Fukushima, in Inghilterra nemmeno gratis le hanno comprate le vecchie centrali! Di recente son bastate delle meduse per bloccare gli impianti con perdite ingenti, insomma… quelle dei verdi saranno pure fantasie ma il nucleare a me sembra un film horror… sui costi comunque li aveva messi a confronto tempo fa un nostro lettore, http://www.ecologiae.com/confronto-costi-nucleare-fotovoltaico/41925/

    4. @Paola:
      Signora Paola, Le chiedo solo di elencarmi .
      -quanti ettari di superficie occorrono per produrre energia elettrica in quantità pari all’attuale fabbisogno italiano.
      -Quando non c’è sole, come verrebbe stoccata l’energia elettrica necessaria e prodotta dal fotovoltaico?
      -Quali altri sistemi esistono per produrre energia elettrica che non siano le centrali a gas, carbone, gasolio e nucleare ?
      Sarei felice se mi sapesse dare una risposta.

    5. Non saprei, sicuramente bisognerebbe ricoprire vaste aree di territorio di parchi fotovoltaici ma Lei dimentica che c’è una soluzione meno invasiva, il fotovoltaico su tetto che certamente ridurrebbe anche i costi delle infrastrutture per il trasporto dell’energia, se gli impianti privati non fossero così costosi come ora sono… per quanto riguarda l’immagazzinamento dell’energia so che ci stanno lavorando, la green technology avanza a passi da gigante, so che al momento, a livello di costi, probabilmente “vinceranno” i fossili e nessuno si illude che la rivoluzione delle rinnovabili sia un percorso facile ma bisogna anche rendersi conto che i fossili hanno costi umani (vedi guerre in corso), sanitari (morti per inquinamento) che non possiamo più sopportare a lungo termine… ecco perché rinunciare a priori alle alternative etichettandole come utopia non è affatto una soluzione al problema dell’energia… nessuno parla di sostituire subito tutti i fossili con le rinnovabili, si va verso il mix energetico e poi si sta a vedere quali tecnologie più efficienti vengono fuori dallo sfruttamento delle rinnovabili, sono in corso talmente tante ricerche, sviluppo di prototipi, nano-materiali meno costosi che qualcosa di concreto e su vasta scala dovrà per forza venir fuori. E non dimentichiamoci dell’efficienza energetica e del risparmio energetico che da sole sono due misure che già possono ridurre il fabbisogno mondiale di energia…

  2. Superficie occorrente per produrre 1 kW di energia elettrica con fotovoltaico.
    -3 (tre) mq di superficie, naturalmente parlo di energia di picco, quando c’è sole con cielo limpido.
    -La superficie dell’Italia (300.000 km/Quadri, se interamente coperta da fotovoltaico, non sarebbe sufficiente a coprire il fabbisogno italiano.
    Ovviamente, poichè le ore di sole pieno in un anno, sono pochine, occorrerebbe anche avere centrali elettriche in grado di produrre in assenza di sole.
    Come vede, la logica del fotovoltaico come alternativa, è folle, cioè roba o da illusi, o da ipocriti, o da gente interessata a raccontare bugie.

    1. @Carolus:
      Bugie… anche a Galileo dettero del bugiardo, quindi…
      Sono informatico e non ne so molto di KW/MQ e nemmeno mi interessa, so solo che le soluzioni si trovano quando si vogliono trovare, e soprattutto quando queste danno dei benefici economici.
      Avreste mai pensato a un iPad quando il non-plus-ultra dell’informatica per l’intrattenimento era il Commodore64 ?
      O a un videotelefonino con un peso di 50 grammi al costo di meno di 50 euro… mentre telefonavi con il Motorola 8800 (il Mattone-mobile”) che alla ditta (pochi erano i privati che usavano i cellulari) era costato quasi una milionata di lire???
      E sono passati “solo” una ventina di anni.
      Abbi fede, tra venti anni ogni lavatrice verrà con la sua batteria e con il suo pannello fotovoltaico.
      Ma tu continuerai ancora a mangiare frutta radiattiva…

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