Energia elettrica: Italia, oltre il 20% è prodotta con le rinnovabili

Lo scorso anno in Italia il 21,2% del fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato “coperto” grazie alla produzione che è giunta dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili. A darne notizia è stato il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, nel Bilancio elettrico italiano relativo all’anno 2009, da cui è altresì emerso un incremento, rispetto al 2008, dell’11,11% della potenza complessiva da impianti alimentati con fonti rinnovabili, che si è attestata a quota 26,5 GW, ed un incremento della produzione lorda di energia elettrica del 19,2%, sempre rispetto all’anno 2008, a quota 69,3 TWh.

In prevalenza la quota di energia elettrica con le fonti rinnovabili è stata nel 2009 quella proveniente dall’idroelettrico, ma nel 2009 c’è stata comunque una forte crescita dell’eolico; nei dodici mesi, infatti, sono stati installati ben 1.360 MW di potenza di parchi eolici sul territorio nazionale portando la potenza complessiva a 4.898 MW con un incremento del 38% rispetto al 2008.

Foglie artificiali per produrre energia solare

Un gruppo di ricercatori della North Carolina State University ha realizzato foglie artificiali in grado di produrre energia solare. Se finora erano state inventate foglie in grado di catturare con più velocità delle foglie naturali il carbonio nell’aria per purificare l’ambiente domestico, oggi le foglie artificiali possono produrre energia pulita.

Le foglie artificiali create dai ricercatori americani sono realizzate con la clorofilla, il pigmento naturale presente nei grani delle cellule vegetali o nei piccoli organismi che realizzano la fotosintesi clorofilliana, ossia la trasformazione dell’energia solare in zucchero, nutrimento essenziale per la crescita e lo sviluppo della pianta. Il principio che regola l’assorbimento dei raggi del sole e la sua trasformazione in energia è il medesimo, le foglie create in laboratorio sono come dei piccoli pannelli fotovoltaici.

Mobilità sostenibile, Marchionne: “idrogeno ed elettrico soluzioni alternative lontane”

E’ polemico Sergio Marchionne su quella che definisce la corsa all’elettrico di questi ultimi mesi, quasi uno slogan svicolato dalla realtà e da soluzioni concrete per una mobilità sostenibile. Prima è stata la volta dell’idrogeno di presentarsi come eroe salva-ambiente, ora è il turno dei veicoli elettrici di spopolare negli spot e nei piani industriali di molte compagnie automobilistiche.
L’amministratore delegato della Fiat ha espresso le sue perplessità sull’idrogeno e l‘elettrico come soluzioni alternative nell’ambito di un intervento all’assemblea annuale dell’Anfia, sottolineando come

la proiezione verso nuove tecnologie è un’operazione che va fatta e al più presto, ma va fatta con senso di responsabilità e realismo, guardando al contesto nel suo complesso e lasciando da parte gli slogan.

Fotovoltaico: Conto Energia 2011, i premi tariffari

Dal prossimo anno scatta il Conto Energia 2011 con tariffe incentivanti fissate da un apposito decreto che avrà una durata pari a tre anni e che, quindi, scadrà in data 31 dicembre 2013. A fronte delle tariffe incentivanti previste, c’è la possibilità di ottenere, sotto certe condizioni di realizzazione dell’impianto fotovoltaico, dei premi tariffari aggiuntivi.

A tal fine ci viene in aiuto una scheda riassuntiva pubblicata dal GIFIGruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, nella quale, innanzitutto, si legge come un premio tariffario del 5% sia previsto per gli impianti fotovoltaici realizzati in una zona industriale o commerciale. Il premio chiaramente si spinge nella direzione di andare a sfruttare su tutto il territorio nazionale gli edifici ad uso produttivo, a partire dai capannoni, che offrono ampie superfici per la realizzazione degli impianti.

Fotovoltaico, terreni agricoli e investimenti speculativi

Il fotovoltaico può rappresentare una grande opportunità di diversificazione dell’attività da parte degli imprenditori agricoli che in maniera multifunzionale possono creare un connubio tra le attività inerenti le colture e la produzione di energia pulita. Il tutto chiaramente nel rispetto di determinate condizioni, mentre gli investimenti speculativi attraverso la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici a terra, che vanno a ridurre la superficie agricola disponibile, non si spingono in tale direzione.

Questo è quanto, in sintesi, sostiene la Coldiretti nel porre l’accento sul fatto che occorre una Legge che in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili possa andare a tutelare i terreni agricoli.

Mappa siti scorie nucleari, le reazioni del mondo politico

Ancora sul nucleare italiano. E’ dei giorni scorsi la notizia dell’avvenuta realizzazione (subito secretata) della mappa dei siti papabili ad accogliere le scorie radioattive, con annesso parco tecnologico, e montagne di denaro, ma la polemica non si arresta e continuano ad arrivare reazioni dal mondo dell’associazionismo e dalla politica, in particolar modo dalle Regioni più interessate dalle bandierine della Sogin, che ricordiamo è la Società che si occupa delle gestione degli impianti nucleari, incaricata dal Governo di stilare le aree più idonee ad ospitare il materiale radioattivo.

Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, ha chiesto nei giorni scorsi al Governo che l’elenco delle aree prescelte sia reso pubblico, onde evitare una Scanzano Ionico bis e ha riferito di trovare i risvolti dell’intera vicenda

francamente inquietanti, a cominciare dal blocco della divulgazione delle località chiesto a Sogin dal ministro dello Sviluppo economico.

Che ricordiamo in questo momento di crisi politica essere il premier Silvio Berlusconi, con incarico ad interim.

Impianti fonti rinnovabili: la rivincita dei piccoli Comuni

In Italia le piccole realtà municipali “dominano” quando si parla di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; il maggior numero di impianti si trova infatti nei piccoli Comuni dove non sono presenti solamente impianti fotovoltaici, ma anche eolici, solari-termici e mini idroelettrici.

Questa, in estrema sintesi, è la fotografia che è stata scattata dalla fondazione di ricerche dell’Anci Cittalia con l’Atlante dei piccoli Comuni italiani, da cui è infatti emerso come il 66% degli impianti da fonte rinnovabile in Italia si trovino nei Comuni con meno di cinquemila abitanti.

Fotovoltaico produzione +51% in un anno nel mondo

I produttori di celle solari fotovoltaiche hanno prodotto un record di 10.700 megawatt di celle fotovoltaiche a livello mondiale nel 2009, un impressionante aumento del 51% rispetto all’anno precedente. Mentre la crescita nel 2009 è rallentata dopo la notevole espansione dell’89% nel 2008, ha continuato la rapida ascesa di un settore rinnovabile che per primo ha raggiunto 1.000 megawatt di produzione nel 2004.

Fino alla fine del 2009, quasi 23.000 megawatt di fotovoltaico sono stati installati in tutto il mondo, tanto da poter dare energia a quasi 5 milioni di abitazioni. Il solare fotovoltaico, la tecnologia a più rapida crescita al mondo, ora genera energia elettrica in oltre 100 Paesi.

Eolico, inaugurata centrale più grande al mondo in Gran Bretagna

La Gran Bretagna è uno dei Paesi più attenti al mondo per quanto riguarda l’ecologia. Non ha grandi spazi sulla terraferma per costruire delle centrali eoliche o solari, e così sfrutta quello che ha: il mare. Per questo motivo due anni fa è partito un progetto molto ambizioso: costruire la più grande centrale eolica off-shore al mondo.

Questo gioiello della tecnologia è stato installato al largo delle coste del Kent. Un progetto da circa 900 milioni di euro che è stato ultimato a giugno e comincia oggi a dare i suoi primi frutti. E che frutti! Secondo i produttori, le circa 100 turbine che costituiscono la centrale riusciranno a coprire il fabbisogno di circa 200-240 mila abitazioni con 300 Mw di elettricità, portando ad un enorme risparmio in termini economici (non ci sarà bisogno di petrolio o carbone) ed ambientali, grazie alla CO2 che non viene più emessa.

Scorie nucleari, ecco dove andranno a finire

Dopo il toto-centrali, è partito il toto-scorie. Chi accoglierà i rifiuti radioattivi, diretta conseguenza del ritorno al nucleare italiano? La lista dei siti papabili, una cinquantina in tutto quelli potenzialmente idonei, è pronta. Il compito di stilarla è spettato alla Sogin, la società che si occupa della gestione e della messa in sicurezza degli impianti nucleari.

Secondo quanto trapelato le scorie verranno accolte (a braccia aperte?) principalmente dalle aree a cavallo tra Basilicata e Puglia, tra Puglia e Molise, tra Lazio e Toscana.
Non avevamo dubbi. Il Nord, a più alta densità, con più costruzioni, fabbriche e ferrovie, non è molto adatto allo stoccaggio delle scorie. Un ospite scomodo, per il Sud Italia, ad ogni modo, di quelli che puzzano ancor prima dei tre giorni.