Batterie super-potenti utilizzeranno come “motore” i germi

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Antichi germi che cacciano i batteri sono sono stati reclutati per assemblare l’elettronica del futuro. Gli scienziati stanno usando virus per costruire delle celle solari e altri apparecchi con notevoli miglioramenti rispetto ai loro omologhi già esistenti. Queste nuove tecniche di produzione sono anche molto più sicure per l’ambiente rispetto ai metodi attualmente in uso.

Viviamo in un tempo ormai con tanti problemi da risolvere, problemi molto importanti. Riteniamo di avere un vantaggio, perché stiamo usando la biologia, con l’evoluzione che ci aiuta

ha spiegato Angela Belcher, ricercatrice e scienziata dei materiali all’MIT. I germi in questione sono chiamati batteriofagi, o “mangiatori di batteri”. I batteriofagi mangiano le loro vittime usando speciali rivestimenti di proteine. I ricercatori hanno modificato geneticamente questi batteriofagi in modo che queste proteine aggancino il metallo, eventualmente formando strutture simili a dei fili. La tecnica consente inoltre di individuare specifiche proteine che crescono in un virus, e al quale esse legano i metalli.

Dell ancora più ecologico, alcune sue sedi sono alimentate solo da energia rinnovabile

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La compagnia informatica Dell continua la sua politica verde con alcune novità. Ha infatti annunciato nei giorni scorsi che il 26% del suo fabbisogno di energia elettrica a livello mondiale è attualmente soddisfatto da fonti energetiche rinnovabili, e nove delle sue sedi sono alimentate al 100% da energie pulite. Questa scelta mette Dell in una posizione leader nel grande cammino verso la sostenibilità, anche se ha ancora il 74% di “strada” da percorrere. Certo, è un buon inizio ed un esempio anche per le altre aziende del settore.

Le strutture che Dell ha reso note come alimentate esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili si trovano a Bracknell e Glasgow, nel Regno Unito; Francoforte e Halle, Germania; Oslo in Norvegia, Stoccolma, Svezia; Round Rock, Texas; Twin Falls, Idaho e Oklahoma City, in Oklahoma. Non vi sorprendete se nell’elenco non c’è l’Italia.

Batteria Stair, la prima batteria ricaricabile ad aria

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Un nuovo tipo di batteria alimentata ad aria chiamata Stair (St Andrews Air) potrebbe dare fino a dieci volte l’energia elettrica delle pile attualmente disponibili. Essa potrebbe trovare un uso commerciale per una nuova generazione di batterie per auto elettriche, telefoni cellulari e computer portatili.

Il nuovo design ha il potenziale per migliorare le prestazioni dei prodotti elettronici portatili e per dare un grande impulso al settore delle energie rinnovabili. Le batterie consentiranno una costante produzione elettrica da fonti come il vento o il sole, che si fermano quando il tempo cambia o scende la notte.

La migliore capacità si ottiene grazie all’aggiunta di un componente che utilizza l’ossigeno tratto dall’aria durante le operazioni di scarico, sostituendo un componente chimico utilizzato nelle batterie ricaricabili di oggi. Non dovendo trasportare prodotti chimici, la batteria offre più energia con le stesse dimensioni. Ridurre le dimensioni e il peso delle batterie, garantendo le necessarie capacità di carica, è stata una lunga battaglia per gli sviluppatori di macchine elettriche. Il nuovo componente è realizzato in carbonio poroso, che è molto meno costoso rispetto all’ossido di litio e cobalto che si usa oggi.

Nucleare a braccetto delle rinnovabili? Tutto è possibile

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Nel lontano 2003, un gruppo interdisciplinare dell’MIT ha deciso di studiare il futuro delle centrali nucleari a causa della convinzione che questa tecnologia sia un’opzione importante per gli Stati Uniti e il resto del mondo per soddisfare le future necessità di energia senza emissioni di anidride carbonica e altri inquinanti atmosferici. Lo studio è stato aggiornato nel 2009, ed esso rinnova la precedente conclusione che “se adottata dal governo, l’energia nucleare può dare un vantaggio in termini di crediti sull’emissione di carbonio”.

Questa è una buona notizia per le centrali nucleari. Significa che l’industria nucleare potrebbe beneficiare, a lungo termine, di aiuti governativi se dovesse essere attuata a livello mondiale la politica del Cap & Trade, cioè la limitazione alle emissioni. Ma c’è anche una cattiva notizia.

La relazione del 2003 aveva rilevato che:

Nel mercato liberalizzato, l’energia nucleare non è oggi competitiva con i costi del carbone e del gas naturale. Il costo stimato della costruzione di una centrale nucleare è aumentato ad un tasso del 15% l’anno con il tasso attuale, a cui si va aggiungendo il rallentamento della crescita economica.

Questo dato si basa sul costo effettivo che si è visto di recente in Giappone e Corea, e sulle previsioni relative al costo dei nuovi impianti previsti per gli Stati Uniti, Finlandia e, perché no, anche per l’Italia. I costi degli investimenti sia per il carbone che per il gas naturale sono aumentati, anche se non così tanto. Il picco del costo del gas naturale e del carbone appartiene al passato.

Consumo energetico in calo: luci ed ombre di una buona notizia

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L’Iea (agenzia internazionale sull’energia) ha diramato oggi dei dati che, a primo impatto, possono sembrare positivi. L’anno 2009 si chiuderà con una riduzione del consumo di energia elettrica a livello mondiale del 3,5% rispetto al 2008. Un risultato storico, dato che dal dopoguerra ad oggi non era mai accaduta una cosa simile, ma che racchiude in sè qualche insidia.

Se da un lato è vero che riducendo il consumo, si riduce anche l’inquinamento, perché meno combustibili fossili si bruciano e meno anidride carbonica si emette nell’atmosfera; è vero anche che questo calo non è dovuto ad una scelta dell’uomo, ma è stata obbligata dalla crisi economica, che ha portato alla chiusura di diverse fabbriche, lasciando a casa milioni di lavoratori.

Ecco un vero piano ecologico nazionale: 35% di energia pulita entro 10 anni

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I Paesi che si dicono attenti all’ecologia e che si auto-nominano ecologici, dovrebbero guardare a quelli che invece fanno veramente qualcosa e prendono concretamente degli impegni. Mentre in Europa si continua a litigare tra chi vuole il 20% dell’energia pulita entro il 2020, chi ne vuole di più e chi ne vuole di meno (e chi non ne vuole proprio come l’Italia), dall’altra parte del mondo c’è un Paese che si candida a diventare il più grande produttore di energia pulita al mondo. No, non stiamo parlando degli Stati Uniti, ma della Cina.

I famigerati impianti alimentati a carbone, tanto messi sotto accusa per l’alto tasso di inquinamento, attualmente sono la prima causa delle emissioni di gas a effetto serra al mondo. Questi però andranno via via scomparendo, dato che per il suo futuro la Cina ha promesso che il 35% del fabbisogno energetico nazionale proverrà da fonti di energia pulita entro il 2020. Il Governo di Pechino ritiene che l’obiettivo sarà generare circa 570 gigawatt di energia pulita all’anno, un bel passo avanti per il più grande impero economico inquinante al mondo.

Può l’energia pulita scatenare una nuova Guerra Fredda?

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La maggior parte degli occidentali pensa che l’indipendenza energetica sia un obiettivo importante. La nostra dipendenza dal petrolio estero, ma anche dal gas e dal nucleare, costano troppo. Per non parlare dei danni a livello ambientale che questi combustibili provocano. Quindi, la generazione di energia rinnovabile potrebbe essere sufficiente a sostenere l’intero mondo Occidentale ed il clima? Alcune agenzia di difesa, soprattutto americane, non la pensano così ma, al contrario, sostengono che il raggiungimento dell’indipendenza energetica potrebbe inavvertitamente avviare una strategia globale di Guerra Fredda.

La tesi dovrebbe essere più o meno questa: diventando isolazionisti e rinunciando all’energia “sporca”,questo potrebbe provocare un’altra guerra fredda che incoraggerebbe uno scenario in cui la Cina e la Russia si impadronirebbero di quelle risorse di cui l’Occidente non ha più bisogno per tenere sotto scacco quelle nazioni ancora arretrate che dipendono da esse. La loro politica energetica espansionista lascerebbe le altre nazioni in balìa dei loro capricci, facendoli diventare sempre più potenti, fino a ritornare una maggiore minaccia per i Paesi filo-americani. Secondo il dipartimento della Difesa americano l’isolazionismo energetico non è un’opzione realistica.

Super-deuterio, l’energia nucleare del futuro veramente pulita

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Un materiale che è un centinaio di migliaia di volte più pesante dell’acqua e più denso rispetto al nucleo del Sole è stato recentemente prodotto presso l’Università di Göteborg, in Svezia. Gli scienziati che lavorano a questo materiale tentano un processo energetico che sia più sostenibile e meno dannoso per l’ambiente rispetto al nucleare utilizzato oggi.

I primi risultati pubblicati in due riviste scientifiche hanno dimostrato che la distanza tra gli atomi nel materiale è molto inferiore a quella normale. Leif Holmlid, professore presso il Dipartimento di Chimica, ritiene che questo sia un passo importante sulla strada per l’uso commerciale del materiale. Questo nuovo materiale è prodotto a partire dall’idrogeno pesante, anche noto come deuterio, ed è quindi noto come “deuterio ultra-denso“. Si ritiene che esso svolga un ruolo nella formazione delle stelle, e che probabilmente è presente in pianeti giganti, come Giove.

Utilizzare la clorofilla per produrre energia elettrica (teoricamente) si può

Un team internazionale di scienziati ha determinato la struttura delle molecole della clorofilla nei batteri che sono responsabili della raccolta di energia luminosa. Il risultato potrebbe essere utilizzato per costruire sistemi artificiali fotosintetici, come quelle che convertono l’energia solare in energia elettrica. La ricerca è stata pubblicata dettagliatamente nel numero uscito ieri di Proceedings of the National Academy of Sciences.

Gli scienziati hanno scoperto che le clorofille sono altamente efficaci al momento della raccolta di energia luminosa.

Abbiamo riscontrato che l’orientamento delle molecole dei batteri della clorofilla è estremamente efficace al momento della raccolta luce

ha spiegato Donald Bryant, professore di biotecnologia alla Penn State University e uno dei leader della squadra di ricercatori. Secondo Bryant, i batteri sono un gruppo di organismi che vive in genere in ambienti con luce molto bassa. Essi contengono strutture chiamate clorosomi, che contengono fino a 250.000 clorofille.

La centrale solare più potente al mondo dà più energia del previsto

La più grande torre del mondo alimentata ad energia solare ha appena ha iniziato ad operare al di fuori di Siviglia, Spagna, e segna un momento storico nella saga delle fonti energetiche rinnovabili. La torre solare PS20, quella che nella foto è di fianco a sua sorella minore PS10, produce ancora più energia di quanto previsto nel corso dei test precedenti. E’ stato confermato che la rivoluzionaria torre solare genera 20 megawatt di energia elettrica: ed è ora in grado di fornire energia a 10.000 case con fonti rinnovabili.

La torre, costruita e gestita da Abengoa Solar, è uno dei più innovativi esempi di tecnologia solare. Anche se abbiamo visto simili torri solari prima, non abbiamo mai visto nulla eseguito su tale scala. Ecco come funziona, secondo Abengoa:

PS20 è costituita da un campo solare composto di 1.255 pannelli eliostatici progettato da Abengoa Solar. Ogni pannello, con una superficie di 1.291 metri quadrati, riflette la radiazione solare che riceve sul ricevitore, il quale si trova sulla cima di una torre alta circa 160 metri, la quale produce vapore che viene convertito in energia elettrica da una turbina.

Italia-Tunisia, accordo sulle rinnovabili

Che l’Italia fosse agli ultimi posti come produzione di energia rinnovabile al mondo, questo lo si sapeva già. Ma vedere che alcuni Stati africani sono più avanzati di noi, fa un certo effetto. Per una volta però l’iniziativa promossa dal Governo ha un buon fine, e cioè importare dall’estero energia pulita.

L’Italia è un grande importatore di energia, dato che fonti di ogni genere da noi sono quasi assenti. Arriva il nucleare dalla Francia, il gas dalla Russia, il petrolio da diverse parti del mondo, ed ora anche un po’ di rinnovabile dalla Tunisia.

Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente italiano Corrado Clini, e il Ministro dell’Energia della Tunisia Afif Chelbi hanno ieri raggiunto l’accordo per collegare i due Paesi con un enorme cavo trasportatore che collegherà la piattaforma tecnologica tunisina, la quale comprenderà diverse fonti energetiche, dal solare all’eolico, fino alle biomasse, e l’Italia, che ne importerà gran parte.

La recessione ha effetti positivi sull’ambiente

Negli ultimi tre mesi l’inquinamento della sola città di Pechino, una delle più inquinate al mondo, se non la più inquinata, è crollato del 25%, in pratica un quarto in meno rispetto agli ultimi 7 anni. Effetto degli investimenti sulle rinnovabili? Pare proprio di no, la risposta, secondo tecnici esperti, è nella recessione. La crisi economica avrà anche tanti effetti negativi, i quali purtroppo sono stranoti, ma come ogni cosa, ha anche qualche aspetto positivo.

In primo luogo, la gente non può più permettersi di spostarsi in auto, e quindi sono aumentate le biciclette e lo spostamento con i mezzi pubblici. Le case automobilistiche hanno risentito della crisi, ma ancor di più ne hanno risentito quelle che producevano i Suv, ora tutti parcheggiati nelle concessionarie, mentre le uniche auto che vengono vendute sono quelle ecologiche o comunque quelle che consumano meno.

Solo nella provincia del Guangdong, hanno chiuso 62.400 imprese. Anche questo è un effetto negativo, ma ha portato ad un minore tasso di emissioni di CO2 da parte delle industrie ed una minor produzione di elettricità, che in Cina è quasi esclusivamente fondata sul carbone, il che ha abbattuto l’inquinamento atmosferico.

Nuove invenzioni ecologiche, dal fornello solare all’acqua potabile eolica

Ideate dai maggiori cervelloni mondiali per risolvere i tanti problemi che hanno milioni di persone nei Paesi poveri, tantissime invenzioni sono state brevettate sfruttando le energie rinnovabili le quali, un giorno e se ce lo permetteranno, potrebbero entrare a far parte anche del nostro uso quotidiano. Non si tratta di tecnologie o prodotti scadenti, tipo il computer a manovella per i Paesi africani.

Qui stiamo parlando di tecnologie di ultima generazione, anche più avanzate rispetto a quelle utilizzate oggi normalmente, le quali hanno la grande capacità di essere funzionali anche senza sprecare risorse. Un esempio? Il fornello solare che, anziché utilizzare le pericolosissime e dispendiose bombole del gas da campeggio, permette di cucinare, riscaldare l’acqua e renderla potabile grazie a dei pannelli solari. Con un costo non esorbitante. Il costo di fabbricazione è di 5 dollari, se si evitano troppi passaggi di mani, il costo finale non sarà elevatissimo, almeno non più dei vecchi forni a gas.

Parte il mega-programma sulle energie pulite anche in Cina

Ennesima mossa ecologica proveniente dal Paese più odiato dall’Occidente, di cui nessuno dà notizia. La Cina ha appena annunciato che sta redigendo un piano di stimolo per rafforzare le sue industrie energetiche basate sulle fonti rinnovabili. Forse ispirata da qualche altra nazione, visto che la ricerca e la libertà di pensiero in Cina non sono delle migliori, ha recentemente deciso di usare i fondi pubblici per sostenere il nascente settore delle energie rinnovabili, in modo da rafforzare immediatamente i piani ecologici, per far diventare quella nazione il Paese con la più grande industria solare ed eolica del mondo. Un pò da megalomani, ma un Paese da un miliardo e mezzo di abitanti se lo può permettere. Ma qual è il grande piano di energie rinnovabili proposto?

I dettagli sono vaghi, ma molto probabilmente il piano prevede di fornire maggiori sovvenzioni pubbliche alle aziende del settore. Per ora abbiamo solo l’annuncio che un piano è in fase di elaborazione, e questo è stato sufficiente a causare un agitazione nel paese che ha cominciato a produrre turbine eoliche a più non posso, aumentando la propria produzione del 10%. Il settore del solare invece, secondo le rilevazioni di Bloomberg, è passato da una produzione del 4% al 9%.