Europa: nel 2009 rinnovabili + 8,3%, crollo del carbone

Ottime notizie arrivano dall’ultimo rapporto Eurostat sulla produzione di energia ed il suo utilizzo in Europa. Nell’ultimo anno di riferimento, il 2009, pare ci sia stato un importante incremento della produzione delle energie rinnovabili, e questo lo si sapeva già. Quello che però in pochi si aspettavano è un crollo verticale dell’utilizzo del carbone.

Sebbene nel complesso la produzione di energia rinnovabile sia aumentata dell’8,3% tra il 2008 e il 2009, per una quota complessiva del 18,4% della produzione energetica nella UE, il consumo di carbone, la seconda fonte finora più utilizzata dopo il nucleare, è diminuito di ben il 16,3%, circa il doppio rispetto all’aumento dell’energia pulita, venendo superato così dal petrolio, gas naturale e persino dalle rinnovabili stesse.

Svezia, lo scioglimento dei ghiacciai aumenta la presenza del mercurio nei laghi

Tra i tanti svantaggi che lo scioglimento dei ghiacciai può comportare, ora se ne aggiunge uno nuovo: l’inquinamento. La dimostrazione di quanto possano essere pericolosi tali fenomeni arriva dalla Svezia dove sta accadendo che il permafrost si scioglie (come in tutto il mondo), rilasciando grandi quantità di gas serra trattenute per secoli.

Ma mentre tutto ciò finisce nell’atmosfera, in una nuova relazione pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment viene rilevato che il permafrost che si scioglie nella Svezia settentrionale, ha iniziato a lasciar fuoriuscire del mercurio in una palude della torba e nei laghi vicini. La prima (e non unica) conseguenza di tutto questo è che le temperature potrebbero continuare a salire.

Auto elettriche, la Spagna tenta la rivoluzione entro pochi anni

Doveva essere il centro del programma verde della Spagna: entro quattro anni un milione di auto elettriche sarebbero circolate per le strade della penisola iberica, con punti per la ricarica della batteria che spuntano nelle stazioni di servizio e al posto delle cabine telefoniche in disuso in tutto il Paese.

I veicoli elettrici sono in viaggio. Cerchiamo di andare avanti e farli arrivare qui prima

ha detto il primo ministro José Luis Rodríguez Zapatero svelando i suoi piani nel mese di aprile scorso. Ma i dati diffusi pochi giorni fa hanno mostrato che il sogno verde di Zapatero è abbastanza lontano dal realizzarsi: nei primi sette mesi dell’anno, solo 16 auto elettriche sono state immatricolate dalla motorizzazione spagnola. Ma quello è comunque un buon risultato se confrontato con l’anno 2009, quando solo un’auto elettrica era stata registrata.

Energia dal mare, gli obiettivi per il 2050

Il mare fornisce energia pulita già da alcuni anni, ma gli esiti di alcuni progetti pilota pubblicati dall’European Ocean Energy Association, hanno messo in luce la possibilità di investire nell’idroelettrico per produrre fino a 188 GW di energia marina.

Questo l’obiettivo enunciato nella Road Map Europea dell’Energia Oceanica 2010- 2050 per il 2050, ma già per l’anno 2020 è prevista la produzione di 3,6 GW di energia pulita.

Ambiente e Programma LIFE+, in arrivo 210 progetti per la Natura

La Commissione Europea ha stanziato circa 250 milioni di euro per finanziare progetti per l’ambiente e la tutela del paesaggio e della natura. In tutto sono 210 i nuovi progetti presentati per il programma LIFE (2007-2013), lo strumento finanziario dell’Unione europea per la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali, nato nel 1992.

Finora il programma LIFE e la Commissione europea hanno finanziato circa 3.115 progetti a tutela della natura e biodiversità, sulla politica e la governance ambientali, per l’informazione e la comunicazione sulle questioni ambientali.

OGM e non OGM, da Bruxelles proposte ambigue

OGM, nuove direttive dalla Commissione europea

In questi giorni la Commissione Europea ha varato un piano d’intervento in materia di ogm. La proposta Ue presentata da John Dalli, responsabile alla Salute e protezione dei consumatori dà diritto agli Stati membri di vietare le coltivazioni di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio, perché, come ha spiegato lo stesso

l’esperienza acquisita sino ad oggi nel campo degli ogm mostra che gli stati hanno bisogno di un margine di manovra maggiore per organizzare la coesistenza tra colture ogm e di altro tipo, per esempio biologiche o convenzionali.

Le autorizzazioni sulla coltivazione di ogm restano invariate, così come le misure di sicurezza riguardo alla coesistenza di colture ogm e non ogm. Dunque non ci sono cambiamenti sostanziali rispetto alla precedente direttiva 2001/18/CE, proprio per questo Greenpeace parla di passo indietro rispetto a quanto chiesto dai ministri dell’Ambiente dell’Unione europea nel 2008.

Rinnovabili, in Europa +54% in 10 anni

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Ottime notizie: l’industria delle rinnovabili non conosce crisi. Secondo i dati elaborati dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), e presentati martedì a Roma, negli ultimi 10 anni nell’area Ue la produzione di energie rinnovabili è aumentata del 54%, raggiungendo nel 2008 un invidiabile 16,4% di copertura del fabbisogno totale.

Ottime notizie, le quali si inseriscono in un contesto di ritorno al ricorso alle energie inquinanti (petrolio e carbone) o potenzialmente pericolose come il nucleare. Se negli anni passati, in cui la coscienza verde era pressoché inesistente e i costi delle tecnologie pulite erano piuttosto alti, la produzione è salita, vuol dire che ora che la situazione è cambiata, c’è la possibilità di aumentare quel 16,4% fino al superare il 20, 30 o anche il 50% del fabbisogno. Dunque che bisogno c’è di tutte queste energie sporche?

Marea nera, anche l’Europa rischia di avere il suo disastro BP

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La vista di decine di navi cisterna ancorate al largo di Istanbul, o di quelle che passano sotto i due ponti sul Bosforo da e verso il Mar Nero, è senza dubbio impressionante. Ma sulla scia del disastro del Golfo del Messico, i funzionari turchi sono sempre più preoccupati che il traffico pesante possa portare ad un incidente molto simile a quello devastante della marea nera, dato che nello stretto del Bosforo vengono trasportati 1.850.000 barili di petrolio al giorno.

Il trasporto su petroliera attraverso lo Stretto non è più sostenibile

ha dichiarato il ministro dell’Ambiente turco Veysel Eroğlu la scorsa settimana a seguito di una riunione tra funzionari del Governo e rappresentanti delle 20 aziende energetiche, tra cui Exxon Mobil, Shell, Chevron e proprio la BP. Le norme che disciplinano la navigazione sul Bosforo hanno bisogno di un serio aggiornamento.

Prestigiacomo: riduzione CO2 del 30% entro il 2020? Nel libro dei sogni

riduzione emissioni co2 Stefania PrestigiacomoSi lascia andare a dichiarazioni poco incoraggianti, il ministro dell’Ambiente italiano Stefania Prestigiacomo. In occasione di una riunione a Lussemburgo con i suoi colleghi europei, svoltasi l’undici giugno scorso, dichiara infatti che:

innalzare gli obiettivi di riduzione della CO2 dal 20% al 30% entro il 2020 è fattibile solo nel libro dei sogni.

Si erano invece espressi a favore i ministri dell’Ambiente di Francia e Germania. Il francese Jean-Louis Borloo, in particolare, aveva auspicato

un’accelerazione nello studio dettagliato sulle opzioni possibili per passare al più presto al 30%.

Dietro la proposta di innalzare al 30% gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2020 non solo la preoccupazione per l’ambiente e l’inquinamento, che mina la qualità della vita della popolazione europea, ma anche un ritorno economico. Stando ad un recente studio, commissionato proprio dalla Commissione europea, i costi per il passaggio dal 20 al 30% sono inferiori rispetto a due anni fa. La crisi economica, infatti, avrebbe avuto come effetto secondario proprio la diminuzione delle emissioni.

Decreto salva CO2 del Governo, Legambiente, WWF e Greenpeace si appellano all’UE

co2Un appello accorato al Commissario europeo per il Clima Connie Hedegaard, quello firmato da Legambiente, WWF e Greenpeace, che si interroga sulle contraddizioni del recente decreto salva CO2 approvato dal Governo. Il provvedimento incriminato consente anche alle aziende inquinanti l’accesso ai finanziamenti pubblici destinati dall’Unione alle politiche a favore del clima e che saranno erogati a partire dal 2013.

Dei veri e propri permessi ad inquinare concessi alle imprese, bonus emissioni o come vogliamo chiamarli, in netto contrasto con la Direttiva ETS, con la quale l’Unione intende far pagare alle aziende, mettendo in vendita permessi emissioni,  le quote di CO2 emesse l’anno precedente, con l’obiettivo di incentivare le tecnologie pulite e la green economy e soprattutto di non superare il livello di inquinamento massimo fissato.

Classe energetica elettrodomestici: parte oggi la nuova etichettatura europea

etichettà a+Da oggi se vorrete acquistare una lavatrice, frigorifero o qualsiasi elettrodomestico che consuma anche un solo kw di elettricità troverete sull’etichetta una nuova dicitura. A seconda che questo oggetto consumi meno o più rispetto al suo predecessore sul mercato, le nuove etichette presenteranno la lettera A+, dove “A” sta per risparmio energetico e i “+” sono la quantità di energia risparmiata.

Ad esempio se oggi acquisto una lavatrice della marca X, e questa consuma leggermente meno della lavatrice della stessa marca ma del modello vecchio, troverò la scritta A+; se acquisto però una lavatrice sempre della marca X, ma che rispetto a quella vecchia ha un risparmio energetico molto più alto, la scritta che troverò sull’etichetta sarà A+++. Se invece il risparmio energetico sarà nullo o inferiore troveremo le scritte B, C, ecc., a seconda del grado di consumo.

Questa decisione è stata voluta dall’Ue per uniformare la tipologia di etichettatura in tutta la zona euro in quanto, sebbene prima esistesse già una legislazione simile, questa era piuttosto limitata. Se volessimo essere pignoli, ci accorgeremmo che forse l’etichettatura precedente era un po’ più semplice, dato che considerava con la lettera A quelli con il massimo risparmio energetico, con la B quelli un risparmio inferiore, C ancora inferiore e via dicendo, fino alla lettera G che erano gli spreconi.

I mutamenti climatici cominciano a farsi sentire anche in Europa

scioglimento ghiacciai alpi

Fino ad oggi in molti facevano finta di nulla riguardo ai cambiamenti climatici, perché gli effetti peggiori si stavano notando sulle isole oceaniche e nei Paesi africani più poveri. Come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Ma probabilmente questo ragionamento non si potrà fare più.

L’Agenzia europea dell’Ambiente ha fotografato la situazione ambientale del Continente, e non c’è di che stare allegri: tra animali che stanno sparendo, riscaldamento climatico e sovrasfruttamento delle risorse, l’Europa rischia di collassare su sé stessa. Il rapporto “Segnali Ambientali 2010” redatto da una serie di esperti del territorio di diversi Paesi europei è stato presentato sabato, e non è per nulla incoraggiante. Dopo il salto i dettagli.

Eolico, in Gran Bretagna la General Electric crea 2000 nuovi posti di lavoro da off-shore

impianto eolico off-shoreLa General Electric, multinazionale di servizi energetici stanunitense, ha appena diffuso la notizia di un suo ingente investimento nel Regno Unito. Il progetto che vede impegnata la GE in Gran Bretagna prevede lo sfruttamento della tecnologia dell’eolico off-shore. Cento milioni di dollari i fondi stanziati per la realizzazione di un nuovo mega-impianto.

Un progetto ambizioso che si stima garantirà nuovi posti di lavoro ad un totale di 2000 persone. Poco male, in questi tempi di difficile e lenta ripresa dalla grave crisi economica mondiale dello scorso biennio, che non ha risparmiato nemmeno la ricca e florida Inghilterra.