Ddl intercettazioni: se passa così favorisce le Ecomafie

berlusconi al telefono

Ultimamente il Governo italiano sta prendendo un po’ troppe decisioni che vanno contro la salute ambientale, e purtroppo per questo motivo viene spesso ospitato sulle nostre pagine. Questa volta a far insorgere il mondo dell’ecologia è il nuovo disegno di legge sulle intercettazioni che, stando alle ultime novità, dovrebbe passare la votazione con le norme orribili volute da Berlusconi che di fatto le aboliscono.

Detta così può sembrare solo una questione politica. Ma quando saltano anche le intercettazioni riguardanti gli eco-reati, allora il problema prende una svolta verde. Ne è convinto Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, il quale nella giornata di ieri ha tuonato nei confronti del provvedimento che sta dividendo l’Italia.

Manovra economica, a pagare è sempre la Green Economy

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti

Dobbiamo fare tutti dei sacrifici, continuano a ripetere i rappresentanti in Parlamento del Popolo delle Libertà, ma intanto sembra che come al solito ci siano settori che debbano fare sacrifici più di altri. La nuova manovra da 25 miliardi di euro che il Governo vuol praticare per “non fare la fine della Grecia”, sarà la classica manovra “all’italiana”, dove i più poveri pagheranno per i più ricchi.

Tornando sul tema a noi più caro, l’ecologia, il “parente povero” dell’energia è come al solito tutto il comparto delle rinnovabili, e così ecco la mazzata che non ti aspetti: le detrazioni fiscali del 55% sul costo dei nuovi impianti verranno eliminate. Il provvedimento era stato voluto dal precedente Governo Prodi per incentivare le famiglie ad installare un impianto rinnovabile domestico. Appena insediatosi, il Governo Berlusconi lo aveva confermato, ma già dopo un anno aveva annunciato una riduzione degli incentivi. Ora la riduzione si è trasformata in eliminazione.

Colombia: eletto il primo Presidente ecologista

antanas-mockus-green-party

Molte nazioni hanno il Partito dei Verdi, ma molti elettori di quelle nazioni non conoscono nemmeno il nome di un leader di tale partito. Se vi chiedessimo chi si è candidato come rappresentante dei Verdi alle ultime elezioni politiche in Italia, molti non saprebbero cosa rispondere. La risposta giusta sarebbe Alfonso Pecoraro Scanio, ma non finisce qui. Nonostante non abbiano ottenuto i voti minimi per entrare in Parlamento, i Verdi italiani parlavano addirittura di scindere il partito, come se dividendosi otterrebbero più voti.

Il punto è che, proprio come in Italia, molti partiti Verdi non tendono ad attirare i voti degli elettori, nonostante il movimento ecologico continui a crescere. Per questo motivo è una piacevole sorpresa scoprire che la Colombia sta per eleggere Antanas Mockus primo Presidente al mondo dell’unico partito che ha l’ecologia come priorità.

Ecologia, Cameron manterrà le sue promesse?

davidcameron

Alla fine dell’anno scorso, il Partito conservatore britannico era impegnato in diverse iniziative per ridurre le emissioni di CO2 dello Stato di ben il 10% in un solo anno, ed hanno promesso che avrebbero raggiunto questo obiettivo se fossero saliti al potere. Ora vedremo come pensano di farlo.

Questo sviluppo è la vittoria più significativa per la Campagna del 10:10 (-10% nel 2010) finora, un movimento che ha visto le imprese private, amministrazioni locali, i club calcistici, i servizi e i privati impegnati nel tagliare le loro emissioni di CO2 del 10% in un anno. La campagna è stata sostenuta da oltre 65.000 persone, 2.610 imprese e 3.100 organizzazioni e istituzioni educative.

Caccia: fissato il limite di estensione della stagione venatoria a 10 giorni in più

caccia

Ormai è solo questione di giorni e poi la nuova legge sulla caccia entrerà in vigore. La buona notizia è che si sono limitati i danni, la cattiva è che probabilmente non usciremo dalla procedura d’infrazione avviata dall’Unione Europea.

Contrariamente a quanto sta accadendo per tutte le altre leggi italiane, per una volta tutto ciò che ha chiesto la Lega è stato respinto, ed invece sono state accolte le richieste dell’opposizione. Il testo, che ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva (e pare non ci siano altri ostacoli) non prevede nè l’abbassamento dell’età dei cacciatori (la Lega voleva portarlo a 16 anni), nè l’anticipo della stagione venatoria. Scongiurato anche il rischio che ogni Regione decida autonomamente la durata del periodo di caccia, facendo diventare di fatto il bracconaggio legale. Secondo la nuova legge infatti sarà possibile, sempre a discrezione della Regione, allungare di soli 10 giorni, e “non un giorno di più”, come afferma il Ministro Prestigiacomo, la durata della stagione venatoria.

Caccia: associazioni e parlamentari uniti per dire no alla nuova legge

manifestazione contro la caccia

19 associazioni ambientaliste, 3 associazioni dei cacciatori, diversi esponenti dell’opposizione e persino 30 deputati della maggioranza si sono visti questa mattina fuori dal Parlamento e si sono stretti tutti intorno ad un principio: no alla nuova legge che permette la deregulation della caccia. La richiesta è semplice: evitare che ogni Regione scelga per sè quando e come cacciare, per non permettere di legalizzare il bracconaggio, e stralciare la norma che mette in pericolo le specie nei periodi migratori.

Queste due semplici richieste, per cui è stata anche aperta una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia, sono state presentate da Altura, Amici della terra, Animalisti Italiani, Associazione Vittime della Caccia, Cts, Enpa, Fare Verde, Greenpeace Italia, Lac, Lav, Legambiente, Lida, Lipu – BirdLife Italia, Memento Naturae, Mountain Wilderness Italia, No alla Caccia, Oipa, Vas, Wwf Italia e Arcicaccia, Federcaccia e Italcaccia questa mattina alla Camera dei Deputati.

“Ecocidio”: la Gran Bretagna chiede di trattare la distruzione dell’ambiente come un crimine contro l’umanità

ecocidio

Una campagna per dichiarare la distruzione di massa degli ecosistemi un crimine internazionale contro la pace, al fianco del genocidio e dei crimini contro l’umanità, è stata lanciata nel Regno Unito. La proposta per le Nazioni Unite è di accettare l'”ecocidio” come un “crimine contro la pace”, che potrebbe essere giudicato alla Corte Penale Internazionale.

L’idea radicale avrebbe un profondo effetto sulle industrie incolpate di danni ingenti per l’ambiente, come quelle che operano con i combustibili fossili, l’estrazione mineraria, l’agricoltura, prodotti chimici e la silvicoltura.

I sostenitori della legge sull’ecocidio sono convinti che potrebbe essere utilizzato per perseguire anche i “negazionisti del clima” che distorcono la scienza e i fatti per scoraggiare gli elettori e i politici ad adottare misure per affrontare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Il Pdl presenta una legge per abolire l’obiettivo del 20-20-20 e la green economy

senato

Che il centrodestra italiano, finanziato dalle grandi lobby del petrolio, carbone e del nucleare, fosse poco attento all’ambiente, questo era risaputo. Ma una nuova proposta di legge presentata da un gruppo di negazionisti del Pdl va oltre ogni limite di decenza.

I senatori D’Alì, Possa, Fluttero, Viceconte, Izzo, Sibilia, Nespoli, Vetrella e Carrara non si sono affatto vergognati questa mattina quando hanno presentato nell’aula del Senato della Repubblica una mozione che prevede essenzialmente due cose: abbandonare l’obiettivo del 20-20-20 (taglio delle emissioni del 20%, fabbisogno energetico soddisfatto per il 20% dalle rinnovabili e 20% di efficienza energetica, tutto entro il 2020), non solo per l’Italia, ma per tutta l’Unione Europea, e abbandonare ogni progetto di green economy, cioè gli investimenti sulle rinnovabili, le auto elettriche e gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica perché “il riscaldamento globale non esiste“.

Obiettivi emissioni+rinnovabili: i Paesi poveri fanno più di quelli ricchi

eolico sudafrica

A quanto pare il COP15 non è stato un completo fallimento. Il sito Renewable Energy World ha tralasciato l’aspetto su cui tutti si sono concentrati, e cioè le critiche per i pochi impegni assunti da Stati Uniti e Cina, ed è andato a vedere cosa stanno facendo i cosiddetti Paesi emergenti per combattere il riscaldamento globale.

Andando a dare un’occhiata alle 25 nazioni in via di sviluppo prese in considerazione, si è reso conto che, sulla scia della conferenza sul clima, si è fatto molto, in proporzione alle capacità di ognuno. Ciò che più ha sorpreso è che si è avviato un serio piano per le energie rinnovabili che va oltre le “chiacchiere” dei grandi Paesi Occidentali. Dopo il salto qualcuno dei progetti più interessanti.

Giornata nazionale degli alberi approvata dal CDM

alberi in cittàOgni 21 novembre in Italia si festeggeranno gli alberi. Lo ha deciso nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
La festa nazionale dell’albero fa parte di un disegno di legge più ampio, per ora approvato in via preliminare, che mira a creare maggiori spazi verdi nelle aree urbane, aree ecologiche che spesso, diciamolo pure, latitano nelle nostre grandi città, ma anche nei centri urbani meno estesi.

La Prestigiacomo ha spiegato l’importanza di questo provvedimento, elencando le proprietà degli alberi e i benefici che anche un solo albero può apportare, ancora più evidenti in un ambiente inquinato e poco ossigenato come quello urbano:

Gli alberi non sono solo essenziali elementi di arredo ecologico per le nostre città ma anche grandi fornitori di servizi ambientali. Infatti un singolo albero è in grado di fornire abbastanza ossigeno per 10 persone e di assorbire, a seconda delle dimensioni, da 7 a 12 kg. di emissioni di CO2 all’anno. Inoltre, gli alberi riducono l’inquinamento acustico e possono farci risparmiare sino al 10 % del consumo energetico.

WWF: appello verde ai candidati per le Regionali

wwf-ambiente

Mancano ormai poche settimane alle elezioni regionali, e il disastro del petrolio nel Lambro riporta a galla un vecchio problema, spesso dimenticato, ma con cui veniamo a contatto tutti i giorni: la tutela del territorio. E quale miglior momento per prendere degli impegni in favore dell’ambiente, se non la campagna elettorale?

Per questo il WWF coglie la palla al balzo e presenta due richieste ai candidati delle 13 Regioni che si daranno battaglia all’ultimo voto. Prima di tutto si chiede che si adotti un decalogo verde da seguire durante il proprio mandato, e poi che si produca una mappa delle emergenze, per monitorare gli interventi da attuare per ripristinare la situazione in quelle zone che hanno subìto (o rischiano di subire) disastri ambientali.

Conferenza Stato-Regioni: le amministrazioni locali chiedono aiuti per le rinnovabili

rinnovabili

Il recente richiamo all’attenzione sul nucleare e i recenti tagli agli incentivi sul Conto Energia stanno facendo arrabbiare non poco le amministrazioni locali e le aziende che si occupano di rinnovabili, senza parlare degli ambientalisti e dei comuni cittadini. Per questo, quando domani comincerà la Conferenza unificata Stato-Regioni, sarà molto alta l’attenzione nel momento in cui verrà toccato l’argomento.

Gli incentivi alle rinnovabili sono ciò che è maggiormente richiesto, in special modo dopo il taglio reso ufficiale il mese scorso, e per questo alcune aziende, anche internazionali, impiegate in tale campo, si aspettano molto dal Governo, specialmente in un momento di crisi economica come questo. L’appello lanciato da Andrea Fontana, amministratore delegato per l’Italia di Fotowatio Renewable Ventures, che ritroverete dopo il salto, rispecchia un po’ le richieste di tutti gli addetti del settore, ma anche quello delle amministrazioni locali a cui si chiede di diminuire l’inquinamento, ma non vengono forniti i mezzi per farlo.

Italia vicina all’obiettivo di Kyoto

protocollo di kyoto

L’Italia era uno di quei Paesi che sembrava voler mettere gli obiettivi ambientali in secondo piano, preferendo quelli economici. Per questo è stato uno di quelli che si è opposto ai limiti alle emissioni a Copenaghen, e tra quelli che ha firmato in ritardo e con qualche riserva il protocollo di Kyoto, 13 anni fa.

Poi è arrivata la crisi, e ha scombinato tutti i piani. Ora sì che siamo vicini agli obiettivi decisi a Kyoto e che, fino a qualche anno fa, sembravano impossibili. Ad affermarlo è l’ex ministro dell’Ambiente, oggi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, il quale questa mattina ha snocciolato delle cifre confortanti: la riduzione delle emissioni rispetto al 1990 toccherà il 6,5%, quanto cioè previsto dal Protocollo, e ci sono possibilità anche che superi tale soglia. Noi a dir la verità ce lo auguriamo, perché al 2020 dobbiamo raggiungere almeno un 20%, che non è poco.

Fotovoltaico, eolico e geotermia: gli Usa accelerano sulle nuove energie

energie-puliteGli Stati Uniti devono sviluppare nuovi metodi sia per produrre, sia per utilizzare le energie rinnovabili. Ad affermarlo è stato il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il quale ha di conseguenza proposto un incremento di $ 217 milioni dei fondi da destinare per sostenere i progetti di ricerca. L’America, Paese leader su tanti fronti, con l’avvento della nuova Amministrazione, dopo la lunga “regnanza” di George W. Bush, decisamente più “vicino” alle major del petrolio, non vuole lasciarsi scappare l’obiettivo di diventare su scala globale il leader per quel che riguarda le nuove energie, e chiaramente al Paese le risorse e le potenzialità in tal senso non mancano.

E così, a valere sull’anno fiscale 2011, che partirà nel prossimo mese di ottobre, Barack Obama ha altresì proposto un incremento di altri 108 milioni di dollari di stanziamenti da destinare alle energie rinnovabili nell’ambito del budget proposto per il Dipartimento dell’energia che ammonta a ben 28,4 miliardi di dollari, con un incremento del 6,8% rispetto all’anno fiscale 2010.