Il cocker Boh è morto a Firenze, grande commozione sul web

di Redazione Commenta

Il cocker Boh è morto a Firenze generando grande commozione sul web e non solo. Il povero Boh è stato il triste protagonista di una storia di violenza e abbandono: la mobilitazione dell’Enpa non è riuscito, infine, a salvarlo.

Il cocker Boh è purtroppo deceduto sabato a Firenze. Il cocker era stato ritrovato in un cassonetto dopo che un ottantenne di Campi ce lo aveva gettato dopo avergli strappato di dosso il microchip. Il web è sempre più sensibile a queste storie emblematiche di violenza e abbandono e anche per Boh (come per Tommy, il cane che andava ogni giorno in chiesa dopo la morte della proprietaria) la reazione è stata molto sentita. Purtroppo Boh era affetto da un tumore al cervello che non gli ha concesso scampo nonostante la mobilitazione dell’Enpa e il lavoro dei veterinari.

Il cocker Boh era stato salvato a febbraio da Costanza Giovannoni, che si era poi preso cura di lui permettendogli, nonostante la sorte segnata, di vivere in tranquillità e circondato d’affetto l’ultima parte della sua vita. Su Facebook si sono rapidamente moltiplicate le dimostrazioni d’affetto per il cocker. Il proprietario che lo aveva gettato nella spazzatura era stato rintracciato dall’Enpa, a cui l’uomo avrebbe dichiarato che Boh “gli sembrava morto”. La signora Costanza Giovannoni non si è espressa dopo la scomparsa di Boh. Recuperandolo aveva detto:

Voglio che abbia un po’ di serenità, averlo salvato mi ha riempito il cuore.

Su Facebook il blogger Domenico Pazzi ha scritto:

Boh ci ha lasciati ed ora è sul Ponte Arcobaleno. Ha potuto trascorrere gli ultimi mesi di vita amato e coccolato da Costanza, il suo angelo. Ci sono notizie che fanno veramente male e che lasciano il segno.

Accompagnando al suo saluto la sollecitazione verso il comune di Campi Bisenzio a costituirsi parte civile nel processo contro l’ex proprietario del cane, per dare un messaggio concreto contro i maltrattamenti e l‘abbandono degli animali.

Photo credits | Maiza Hyodo su Flickr

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