Ecomondo presenta Pandora, la casa ecologica intelligente

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Ecomondo continua a stupire con prototipi e idee sostenibili ed ecologiche. Tra le ultime novità vi è Pandora, la prima casa intelligente  a basso impatto ambientale che verrà impiantata a Maghera, in Laguna. Dal riscaldamento ai sistemi di illuminazione, alla manutenzione degli impianti e alla sostenibilità ambientale, Pandora dialoga con i suoi inquilini per aggiornarli costantemente sullo stato di salute all’interno delle pareti domestiche. Ogni oggetto sarà collegato ad un sistema di cloud computing che come, spiega Michele Vianello, direttore generale del Vega Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia (Vega), rappresenta il futuro della Domotica e del mondo del lavoro

Fra pochi anni la metà di coloro che lavorano saranno dei nomadic worker: fibra ottica, tablet e smart phone consentiranno sempre di più di virtualizzare il lavoro. Servono spazi di lavoro flessibili, pareti mobili, interazione costante con il web, mobilio ergonomico e riciclabile. Pandora avrà tutti questi servizi.

Il progetto realizzato dallo studio di architettura Aequa Engeneering di Mestre non è un’utopia, è una realtà che prenderà tra Vega e Fincantieri, grazie alla collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Il palazzo si svilupperà su 9.000 metri quadrati distribuiti in nove piani arredato con mobili in cartone ultraresistente ed ogni piccolo oggetto sarà collegato alla rete. La casa sarà dotata di tutte le innovazioni sostenibili: superficie autopulente e fotocatalitica, pannelli solari di ultima generazione, interfaccia sensoriale per il monitoraggio della qualità dell’aria, delle acque meteoriche, dello stato di efficienza degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. Pandora sarà totalmente autonoma per l’energia termica e per l’elettrica grazie ad un impianto di trigenerazione a metano integrato con un impianto di geotermia. Anche la disposizione spaziale conterà molto nella progettazione della casa ecologica intelligente: le pareti esposte a sud-ovest avranno vetrate per sfruttare l’irraggiamento del sole in inverno; inoltre un sistema di membrane con tessuto nanotecnologico trattato con biossido di titanio e di silicio farà sì che la parete sia autopulente e rigenerante per espellere dall’interno polveri sottili e smog. In estate le pareti-vetrate si potranno invece orientare per evitare il sole diretto e il riscaldamento della casa. Le restanti pareti saranno invece realizzate con cemento armato e finitura in fibrocemento, ventilate e perfettamente isolanti. I recupero delle acque piovane in sistemi di raccolta e depurazione, fornirà acqua per il consumo potabile e per usi sanitari. L’acqua di scarico depurata verrà invece utilizzata per irrigare i campi e per le attività di pulizia. I dati energetici e la qualità dell’aria o della pioggia saranno monitorati in tempo reale da un grande pannello led stile, il Media Facade, perché la casa deve comunicare in ogni momento con i suoi inquilini. Il progetto c’è, i risultati anche. Quel che manca al momento sono i soldi da investire, circa 12 milioni di euro, forniti in piccola misura da contributi indiretti della Regione; il resto sarà fornito da Vega, da privati, da venture capitalist esteri.

[Fonti: AGI News; Il Corriere della Sera; Vega]

[Foto: Vega]

 

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