Expo 2015: il Pd presenta un’interrogazione parlamentare per far chiarezza sulle modifiche

di Redazione 1

Qualche giorno fa vi avevamo riferito del possibile cambio di rotta, per quanto riguarda l’Expo 2015, da una via più “verde” ad una più commerciale, che trattasse il cibo (tema portante della manifestazione) non come argomento di sostegno sociale e tradizione, ma soltanto come mezzo per far soldi. Di fronte a questo sospetto si sono scagliati i parlamentari del Pd, nonché i rappresentanti dell’opposizione presenti in commissione agricoltura, i quali si sono rivolti al neo-ministro Romano per chiedere spiegazioni.

Non è possibile infatti che un progetto così importante come quello dell’Expo, che dovrebbe essere la vetrina dell’Italia per gli anni a venire, non sia noto alla massima autorità del settore, il Ministro dell’Agricoltura, il quale però, secondo il Pd, non sembra informato dei fatti.

La deputata Susanna Cenni, facente parte della Commissione Agricoltura, ha deciso di introdurre un’interrogazione parlamentare per chiedere conto di quanto sta accadendo. In sintesi, basti sapere che il progetto iniziale, quello che ha fatto vincere a Milano l’Expo 2015, prevedeva un orto globale, un mega appezzamento di terreno di un milione di metri quadrati in cui tutti gli espositori avrebbero potuto mostrare le proprie coltivazioni e scambiarsi idee sull’agricoltura sostenibile in modo da trovare nuove vie per far fronte all’incremento della domanda che il mondo si prepara ad affrontare.

Tematiche molto importanti, che il manager della fiera, Giuseppe Sala, vorrebbe trasformare in una distesa di asfalto, con qualche piccolo orticello qui e là, sovrastato dal “supermarket del futuro”, ma anche bar, ristoranti e i soliti esercizi commerciali che avrebbero snaturato il progetto originale.

Chiediamo a Romano, di cui ad oggi non conosciamo le idee in materia di agricoltura, se realmente sia rimesso in discussione il progetto dell’orto universale e se il ministro condivida un simile cambio d’impostazione, che di fatto cancellerebbe dal progetto la centralità dell’agricoltura nella produzione di cibo a livello mondiale e andrebbe a compromettere quell’irripetibile occasione di visibilità che l’Expo può rappresentare per gli agricoltori italiani

chiedono dal Pd. Una richiesta che finalmente, fatta in maniera ufficiale, farà un po’ di chiarezza su un tema molto delicato ma che, senza un controllo esterno, potrebbe diventare l’ennesimo modo per far soldi per i soliti pochi furbetti.

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Commenti (1)

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