Grandi impianti fotovoltaici: Coldiretti apprezza le ultime novità

di Redazione 2

I terreni rappresentano per le imprese agricole un fattore di produzione molto importante. A ricordarlo, in accordo con un comunicato emesso in data odierna dalla Coldiretti, è stato il Presidente dell’Associazione degli Agricoltori Sergio Marini, il quale ha accolto con un plauso la decisione di Giancarlo Galan, Ministro delle Politiche Agricole, di apportare delle modiche allo schema di decreto legislativo sulle fonti di energia rinnovabili che è stato approvato nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri.

La Coldiretti al riguardo pone l’accento sul fatto che i grandi impianti fotovoltaici e le relative speculazioni fanno impennare i prezzi dei terreni e spesso sottraggono anche campi fertili all’agricoltura.

Nel dettaglio, i nuovi vincoli del testo dello schema di decreto da un lato proteggono i terreni fertili, e dall’altro non penalizzano lo sviluppo e la crescita del fotovoltaico da parte delle imprese agricole. In particolare, pena il mancato accesso agli incentivi, gli impianti a terra che sono collocati in aree agricole non possono avere una potenza nominale cumulata superiore a 1 MW. Per ottenere gli incentivi, inoltre, per ogni ettaro di terreno il rapporto tra la potenza nominale e la superficie non deve andare a superare il livello dei 50 KW.

D’altronde, con una potenza fino a 1 MW, gli imprenditori agricoli possono continuare a diversificare il proprio business destinando appezzamenti di terreno all’energia verde e all’installazione di impianti fotovoltaici di piccola e media potenza potendo continuare a fruire degli incentivi in Conto Energia del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per un periodo pari a 20 anni. La scelta dell’energia verde da parte degli imprenditori agricoli in questi ultimi anni è stata spesso una scelta di opportunità ma anche obbligata per diversificare il proprio business rispetto alle attività tradizionali di allevamento e delle coltivazioni che hanno fatto andare in rosso gli agricoltori a causa del crollo dei prezzi all’origine accompagnato da un inasprimento dei costi di produzione.

Commenti (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.