Italia, com’è cambiato l’ecosistema urbano negli ultimi 20 anni

di Redazione Commenta

italia ecosistema urbano vent'anniCom’è cambiata l’Italia negli ultimi 20 anni? Dal punto di vista dell’ecosistema urbano, ovvero tutto ciò che riguarda l’ambiente nelle città, è cambiata poco. Ma un certo miglioramento è evidente. È quanto risulta dall’ultimo rapporto di Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole 24 Ore, per cercare di capire, in tutti gli aspetti che riguardano i vari campi di cui ci occupiamo da anni se davvero siamo migliorati rispetto agli anni ’90, o se ancora non abbiamo imparato dai nostri errori.

Il quadro che ne esce è incoraggiante, ma lascia capire che c’è ancora molto da fare. Il punto in cui si è migliorato in maniera più evidente è nella gestione dei rifiuti. Nelle principali città italiane la gestione dei reflui all’inizio degli anni ’90 sfiorava a malapena il 70%, mentre oggi è il 90% (con picchi del 95%); l’aspetto più evidente è quello della raccolta differenziata che è quasi decuplicata, a fronte anche di un evidente riduzione nella produzione di rifiuti solidi urbani, nonostante lo scempio di città come Napoli e Palermo.

Bene anche dal punto di vista delle emissioni. Anche se sono ancora molto alte, il Pm10 emesso si è notevolmente ridotto. Nell’elenco fornito da Legambiente solo Milano e Trieste hanno visto aumentare, seppur lievemente, le emissioni, mentre in tutte le altre città l’inquinamento è stato ridotto a volte anche di un terzo. Valori simili anche per quanto riguarda lo spreco di acqua potabile, ridotto un po’ ovunque, e quello di elettricità.

Dove invece abbiamo ancora tanto da lavorare è sulla mobilità. Gli italiani negli anni ’90 erano amanti dell’automobile, e nonostante i prezzi della benzina si siano raddoppiati rispetto ad allora, lo sono ancora. L’utilizzo dei mezzi pubblici rispetto all’anno di riferimento è rimasto più o meno uguale in tutte le città, tranne in alcune simbolo come Palermo in cui si è persino dimezzato. Le isole pedonali sono aumentate, ma purtroppo le piste ciclabili sono rimaste quasi ovunque le stesse al Sud, mentre per fortuna almeno al Nord si sono moltiplicate, con eccellenze come Bologna e Torino che le hanno triplicate, e con Roma che per una volta spicca in positivo dato che è passata dalle 40 piste del 2003 alle 254 di oggi. Dunque come si spostano gli italiani? Quasi completamente con le auto. Il tasso di motorizzazione è infatti rimasto più o meno stabile rispetto a vent’anni fa, lasciandoci in vetta alla classifica dei Paesi europei con auto pro-capite.

[Fonte: Legambiente]

Photo Credits | Getty Images

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