Meno parole, più fatti: ecco le idee dei giovani sul futuro dell’ecologia

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TUNZA-Youth-Conference

Alcuni mesi fa Gus Speth, capo uscente della Yale University School of Forestry sugli Studi Ambientali ed ex capo del UNDP, spiegò in molti modi che ci vuole un cambio generazionale per fare in modo davvero che la sostenibilità ambientale rientri nella società.

Ed ecco alcuni rappresentanti di questa nuova generazione riuniti per il Tunza Children & Youth Conference in Corea del Sud: 700 giovani da ogni nazione di quelle che fanno parte delle Nazioni Unite, nell’ambito della campagna sul clima denominata “Seal the Deal!” (chiudi l’accordo). Il messaggio al mondo della politica è stato chiaro: “Abbiamo bisogno ora di più azioni e meno parole” sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità:

E’ della nostra vita che stiamo parlando!

Anne Walraven, un delegato dei Paesi Bassi, ha messo in chiaro la situazione:

Siamo noi la generazione di domani. Le decisioni che vengono prese oggi servono per definire il nostro futuro e quello del mondo in cui dovremo vivere. Così noi giovani del mondo esortiamo i governi ad impegnarsi per un forte regime del clima post-Kyoto. E’ la nostra vita di cui stiamo parlando.

Ecco quello che i bambini e i giovani, in occasione della conferenza (i partecipanti avevano un’età compresa tra i 10 e i 24 anni) hanno affermato: tutti i governi del mondo devono impegnarsi a

  • Concordare una più equa e giusta azione orientata a trovare un accordo post-Kyoto che dev’essere adottato e applicato in tutti i Paesi;
  • Fare rigorose leggi nei confronti di coloro che inquinano e degradano l’ambiente, unite all’istruzione e agli incentivi per proteggere l’ambiente;
  • Elaborare e attuare chiaramente definitivi piani d’azione sul carbonio e su strategie climatiche, che possono essere monitorate e riviste da un gruppo multinazionale di periti indipendenti;
  • Effettuare una transizione verso una economia basata sulle energie rinnovabili, offrendo maggiori incentivi per le persone che acquistano energia pulita con prezzi accessibili per i prodotti più efficienti;
  • Ridurre il numero dei veicoli e la densità del traffico sulle nostre strade, migliorando e rendendo più conveniente il sistema di trasporto pubblico;
  • Rendere obbligatoria l’educazione ambientale nelle scuole e nelle università per promuovere la consapevolezza ambientale;
  • Prestare attenzione ai conflitti che si sono sviluppati in tutto il mondo e l’impatto negativo che questi hanno avuto sull’ambiente, e sviluppare strategie per la loro risoluzione;
  • Rendere obbligatorio includere le informazioni sui prodotti sulla loro impronta ecologica;
  • Favorire l’industria dell’energia pulita, specialmente per una produzione alimentare sostenibile;
  • Supportare gli sforzi dei giovani per cambiare il mondo.

Non c’è che dire. Questi 700 ragazzi hanno le idee più chiare di quasi tutti i governanti di tutto il mondo.

[Fonte: Treehugger]

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