
Brasile, Canada, Cina, Stati Uniti, Russia, Norvegia, Giappone e Svezia sono tra i maggiori produttori di energia idroelettrica del mondo. Un problema per le imprese di energia idroelettrica è che le grandi variazioni nella portata dei fiumi e la mancanza di previsioni a lungo termine rendono difficile determinare quanta acqua nella loro dighe deve essere accumulata e liberata.
Ma prescindendo dalle informazioni dei modelli climatici globali e dalla combinazione con i dati delle misurazioni locali, i ricercatori della Lund University School of Engineering (LTH) hanno sviluppato un metodo che produce previsioni due volte più affidabili dei metodi tradizionali, comportando così un abbattimento dei costi.
In Scandinavia, inverni secchi e freddi comportano le esigenze del riscaldamento in generale, insieme al rischio che i livelli dei serbatoi idroelettrici siano bassi in primavera a causa dell’alto consumo di energia elettrica. Se la neve si scioglie, non è sufficiente a riempire le dighe, e questo può portare ad un drastico aumento dei prezzi per l’energia nel corso dell’anno. Le società devono potere avere previsioni a lungo termine soprattutto durante l’inverno, anche se c’è bisogno di indicazioni sulle risorse idriche tutto l’anno.

