Adobe inventa il contatore di risparmio energetico per il vostro computer

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Una delle (tante) cattive abitudini degli internauti, ma anche degli utenti comuni del pc, è quella di lasciarlo acceso durante la notte, o anche durante il giorno se non lo si usa. Ma se non si ha l’abitudine di spegnere il computer alla fine del lavoro/gioco/intrattenimento, vi sono non solo lo spreco di denaro (attraverso la bolletta elettrica), ma la vostra pigrizia avrà anche un impatto sull’ambiente a causa dello spreco della corrente la quale, per essere prodotta, consuma combustibili fossili. Da un rapporto 2009:

Se 100 utenti si ricordassero di spegnere il computer alla fine della loro giornata di lavoro, ciò potrebbe ridurre le emissioni di biossido di carbonio di un importo pari a 2,14 auto in meno in strada in un mese. Se tutti i pc nel mondo non fossero alimentati per una sola notte, solo questo farebbe risparmiare abbastanza energia per illuminare l’Empire State Building per più di 30 anni.

Inventato l’albero sintetico che cattura la CO2

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Gli scienziati negli Stati Uniti stanno sviluppando un “albero sintetico” in grado di raccogliere circa 1.000 volte più velocemente il carbonio dall’aria rispetto a quelli reali. Quando il vento soffia sulle foglie di plastica, il carbonio rimane intrappolato in una camera, compresso e stoccato in un liquido di biossido di carbonio.

La tecnologia è simile a quella utilizzata per la cattura del carbonio nelle centrali termoelettriche a carbone, ma la differenza è che l’albero sintetico cattura carbonio in qualsiasi momento, ovunque. Spiega il professor Klaus Lackner, professore presso il Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e la Terra alla Columbia University:

La metà delle tue emissioni provengono da piccole e ben distribuite fonti, dove il recupero è impossibile o impraticabile. Il nostro obiettivo è recuperarle specialmente per la benzina delle auto o degli aerei.

Calabria, un ecomostro legalizzato

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La Calabria non è terra di ecomostri. La Calabria è un ecomostro.

Questa frase di Repubblica riassume in maniera chiara il concetto che vuol dimostrare il recente rapporto della Regione sullo stato della cementificazione delle spiagge lungo i 700 km di costa calabrese. Un rapporto che i dirigenti regionali sapevano sin dall’inizio che sarebbe stato impietoso, ma non così terribile.

La conclusione finale è che su 700 km ci sono 5.120 ecomostri, in pratica un abuso edilizio ogni 150 metri. Una situazione assurda, se non si pensa al fatto che, chiunque vada al Governo di una delle Regioni più belle d’Italia, a comandare resta sempre la ‘ndragheta, con i suoi finti imprenditori i quali, aggirando le leggi o girandosele a proprio favore, riescono a gettare tonnellate di cemento su spiagge conosciute in tutto il mondo.

Fornello solare: il modo più ecologico per preparare il pranzo

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Molta attenzione si sta dando in questi ultimi tempi negli Stati Uniti alla cosiddetta “cottura solare“. Dopo tutto, qual è un modo migliore di sfruttare la potenza del sole se non quella di utilizzarlo per la produzione di calore? E qual è il modo migliore di utilizzare il calore se non per cucinare deliziosi pasti senza l’uso di combustibili fossili?

Così ad un recente concorso sull’energia rinnovabile, il fornello solare è stato premiato con 7 milioni di dollari per poterlo produrre a livello industriale. E dire che è possibile costruirsi un fornello solare in casa, basterebbe un ombrello e qualche foglio di latta. Ma, purtroppo, gran parte dei consigli sui fornelli solari sembrano essere diversi a seconda del tipo di cottura. Ecco dopo il salto alcuni modi per poter cuocere i vostri cibi senza l’aiuto del gas o dell’elettricità.

Nuova lavatrice usa il 90% di acqua in meno rispetto a quelle classiche

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Xeros sta lavorando su una nuova generazione di lavatrici che utilizzerà solo un bicchiere d’acqua per ogni carico di lavaggio, a base di sfere di nylon riutilizzabili, le quali intrappolano le sporco e le macchie. Non sono usa e getta come le tecnologie sprecone odierne perché tali sfere saranno utilizzabili per centinaia di lavaggi.

Il nuovo prodotto della Xeros è stato sperimentato per la prima volta nel Regno Unito per un periodo di prova di tre anni. Attraverso una partnership con GreenEarth Cleaning, le macchine saranno presto in vendita in Nord America e nel resto d’Europa. L’obiettivo iniziale sarà esportare queste macchine per le attività commerciali che utilizzano tanto le lavatrici come le tintorie e le lavanderie.

Il Canada sperimenta i biocarburanti di nuova generazione

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Finalmente i nuovi biocarburanti escono dal laboratorio e arrivano sulla strada. A sperimentarli nella vita quotidiana sarà la città di Ottawa, Canada, già alla fine di questo mese, dopo una breve sperimentazione durante l’ultima 24 ore di Le Mans del 13 giugno scorso.

Per “nuovi biocarburanti” si intende quella generazione di combustibili che provengono da vegetali non commestibili, e che dunque non vanno ad intaccare le colture di cibo che danneggiano le popolazioni povere. Inoltre fanno un duplice servizio, visto che coprono anche il bisogno di smaltire i rifiuti perché i materiali che lo comporranno saranno materiali di scarto.

La siccità australiana provoca acidificazione nel terreno e problemi di salute

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Non appena il livello d’acqua di due laghi australiani scende, la minaccia dell’inquinamento da polveri di acido solforico aumenta. I funzionari stanno cominciando a preoccuparsi del fatto che per pompare l’acqua dolce artificiale nei due laghi per proteggere la foce del fiume Murray, si mantengono i livelli dei laghi sotto la sufficienza d’acqua. In più diminuendo i livelli delle acque, il letto dei laghi rilascia degli acidi che si trasformano, con l’esposizione all’aria, in un disastro ecologico, e una minaccia per la salute delle persone che vivono vicino ai laghi stessi.

EcoWorldly riporta un articolo che affronta i grandi problemi del prosciugamento dei laghi al di là della semplice perdita di acqua dolce. Il problema è che quando vengono esposte all’aria, le sostanze presenti nei suoli composte per larga parte da acido solforico, non possono essere mantenute artificialmente elevate a causa dei problemi di siccità. Il Governo sta cercando di risolvere il problema attraverso un “biorimedio“, un’iniziativa che include l’impianto di alcune specie di vegetali che diffondono particelle di calcare nei terreni esposti.

Jet Stream, la nuova frontiera dell’eolico a 15 km di quota

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Il cielo può essere letteralmente considerato il limite per l’energia eolica. Le pale che vi girano ininterrottamente potrebbero supportare la fornitura di energia elettrica in tutto il mondo. Spiega Ken Caldeira ricercatore presso il Carnegie Institution’s Department of Global Ecology a Stanford, California:

C’è una enorme quantità di energia disponibile nei venti ad alta quota. Questi venti soffiano più forti e costanti in prossimità della superficie, ma c’è bisogno di andare fin nel cielo per ottenere un grande vantaggio. Idealmente, ci vorrebbe un impianto a circa 9 chilometri di distanza da terra.

Si dice che se le turbine eoliche occupassero il 10% del pianeta, vi sarebbe abbastanza energia eolica da soddisfare una domanda mondiale 100 volte superiore a quella attuale. Il sistema più innovativo si chiama Jet stream, cioè degli impianti collegati a 6 e 15 chilometri d’altezza, con turni stagionali, generalmente stabili, capaci di raccogliere vento 10 volte più velocemente che al suolo, il che la rende una potenzialmente vasta e affidabile fonte di energia.

Doppio attacco di Greenpeace, purtroppo finiscono entrambi male

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I sostenitori di Greenpeace non si risparmiano con nessuno, ma spesso di mezzo ci vanno loro stessi. Due “abbordaggi” sono stati fatti nelle scorse ore ai due capi dell’Europa, uno vicino le coste britanniche, l’altro nel porto di Malta. Il loro scopo era manifestare il proprio disappunto anche con azioni non proprio legali, ma stavolta gli è andata piuttosto male.

In ordine di tempo, il primo “arrembaggio” è stato effettuato al largo di Kingsnorth, una città costiera britannica vicino alla quale c’è una centrale elettrica a carbone. Siccome il carbone è il combustibile fossile più inquinante al mondo, gli attivisti di Greenpeace hanno tentato di bloccare la nave per non farla mai attraccare, in modo da non permettere a quelle milioni di tonnellate di CO2 di sprigionarsi nell’atmosfera.

Purtroppo però quest’azione non è piaciuta alla polizia, visto che il commercio del carbone è legale, e così in breve tempo sono arrivati sulla nave anche diversi rappresentanti delle forze dell’ordine per arrestare 6 persone, tra cui anche alcune donne, le quali combattevano per dare un futuro ai propri figli.

La Cina Olimpica era più inquinata di quello che ci hanno fatto credere

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Alla fine delle Olimpiadi, Pechino ha ricevuto la medaglia del bilancio ambientale. Ma appena i riflettori del mondo si sono spenti, l’inquinamento atmosferico della città ha ripreso a spingere nuovamente verso pericolosi livelli. Due nuovi rapporti sottolineano che l’inquinamento durante i Giochi è stato nascosto da misurazioni scarse e più attenuate grazie ad un massiccio intervento del Governo.

Mentre i livelli di inquinamento sembravano raggiungere un livello storicamente basso per Pechino, l’aria era effettivamente 3,5 volte peggio di quello di città come che di recente hanno ospitato le Olimpiadi come Atene, Atlanta e Sydney, e spesso superiori a quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene sicuro.

Una relazione di Steve Andrews, pubblicata dal Wilson Center, ribadisce che la Cina ha fatto una campagna di disinformazione pubblica sull’inquinamento, sulle polveri sottili inquinanti, sul PM 2,5 e l’ozono. Pechino e altre città cinesi si basano su un indice di inquinamento dell’aria (API) in cui un punteggio di 100 o inferiore indica la qualità dell’aria, come “buona”. Durante i giorni di eventi olimpici a Pechino e nei 274 giorni del 2008 la qualità dell’aria era considerata ottima.

Camelina: il fiore che sostituirà il petrolio

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I semi di alcune piante infestanti potrebbero tagliare le emissioni di carbonio degli aerei dell’84%. David Shonnard, professore alla Robbins Chair di Ingegneria Chimica, ha analizzato le emissioni di biossido di carbonio del combustibile per i jet prodotto dall’olio di camelina nel corso del suo ciclo di vita, dall’impianto allo smaltimento.

Il carburante per jet alla camelina presenta una delle maggiori riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra rispetto a qualsiasi materia prima agricola per biocarburanti che io abbia mai visto. Questo è il risultato di un unico raccolto, con poco fertilizzante, e ad alta resa di olio, disponibile sul mercato sottoforma di farina e biomassa, da destinare ad altri usi.

La Camelina sativa si trova in Europa ed è un membro della famiglia della senape, broccoli, cavoli e canola. Talvolta chiamata falso lino o “gold-of-pleasure”, vive in condizioni semi-aride in pianure del Nord. L’olio di camelina può essere convertito in idrocarburo verde per jet che soddisfa o supera tutte le specifiche del petrolio. Il carburante è un sostitutivo, dato che è compatibile con gli impianti già esistenti per il carburante classico. Secondo Shonnard è quasi identico ai combustibili fossili.

Gran Bretagna: le attività militari provocano una strage di delfini

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Un’indagine nel Regno Unito sulla più grande massa di delfini mai arenatasi sulle coste britanniche ha individuato nell’attività militare la causa più probabile, anche se non unica, di questo fenomeno. Ventisei delfini comuni sono morti dopo essere bloccati nell’estuario Fal, in Cornovaglia, a sud-ovest dell’Inghilterra, il 9 giugno 2008, mentre un numero simile sono stati reimmessi nel mare dai volontari.

L’inchiesta sulla causa della loro morte, effettuata da Paul Jepson della Zoological Society di Londra e dai suoi colleghi, ha escluso un lungo elenco di possibili cause come le malattie infettive, l’inquinamento, qualche malattia da decompressione, un attacco da orche e delfini dal naso a bottiglia, e l’alta intensità acustica da input sismico o da fonti naturali.

Greenbus 2009: viaggio per l’America con una missione ecologica

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Cavalcando la campagna “Vehicle for Change“, un team di 15 studenti e neodiplomati del Dartmouth College, si è dedicato alla lotta per diminuire i problemi ambientali ed economici attraverso l’istruzione, viaggiano a bordo del Big Green Bus per 12.000 miglia (oltre 19 mila chilometri) attraverso gli Stati Uniti. Il 17 giugno scorso hanno raggiunto l’ultima tappa al Timberland Store di Manhattan per svelare le nuove eco-funzioni del loro autobus, per far capire quanto sia possibile viaggiare per il mondo con zero emissioni e non solo.

Recentemente si sono incontrati con i rappresentanti politici di Washington, del Nord e Sud Carolina, New Orleans, Texas, California, e via dicendo, in giro per tutta la nazione. Ma in cosa consiste l’autobus eco-friendly? Prima di tutto, com’era facile attendersi, ha un pannello solare ed è alimentato anche con rifiuti di olio vegetale. Gli interni sono composti da pavimenti in bambù, vernici non tossiche e altri materiali da costruzione ecologici.

Caccia scientifica, moratoria balene a rischio

baleneIslanda e Giappone rischiano di far saltare la moratoria sulla caccia alle balene per scopi commerciali. L’allarme è stato lanciato in questi giorni da Greenpeace, dopo la notizia di una richiesta per la riapertura della caccia alle megattere, che verrà presentata dalla Danimarca, per conto, della Groenlandia, sul tavolo della 61/a sessione annuale della Commissione baleniera internazionale (Iwc), che si riunisce dal 22 al 26 giugno a Madeira in Portogallo.

Le megattere sono specie protetta dal 1963 e fungono da modelle per il whale watching. A quanto pare, la Groenlandia vorrebbe poter cacciare 10 megattere all’anno in acque territoriali europee per motivi di sussistenza. Ma, sempre secondo Greenpeace, si tratterebbe di motivazioni false, perchè gli esemplari uccisi ogni anno dalle popolazioni locali soddisfano appieno il fabbisogno del Paese, tanto da non sfruttare nemmeno la totalità delle quote consentite. Ma a preoccupare gli animalisti è soprattutto la ripresa della caccia in Giappone e Islanda.