Salvate la neve, lo chiedono i campioni di sci

Tutti a Poznan. Anche i campioni di sci di tutto il mondo si sono dati appuntamento nella cittadina polacca in cui si sta tenendo la conferenza mondiale sul clima, per rendere partecipi i grandi del pianeta della loro preoccupazione circa il riscaldamento globale, che sta mettendo in pericolo il futuro del loro sport, del lavoro proprio e di migliaia di persone che vivono di neve. Proprio quella neve che manca sempre di più, sostituita da un’irritante neve artificiale (che tra l’altro per essere sparata inquina anche non poco).

Appena fuori dalla sede della conferenza si sono incontrati i campioni delle varie discipline invernali, dai campioni di sci Ted Ligety e Julia Mancuso, ai campioni polacchi Magdalena Gwizdon e Tomasz Sikora, fino all’intera squadra finlandese di ski jump, tutti uniti in risposta all’appello lanciato dal WWF per salvare il pianeta.

A Natale fai un regalo sostenibile, pianta un albero con Legambiente e Azzero CO2 nel BosCO2

Si avvicina il Natale e, come ogni anno, ci si appresta a decorare di luci colorate e palle variopinte il classico abete o il pino, vero o artificiale che sia.
La tradizione vorrebbe che fosse proprio il giorno dell’Immacolata quello prescelto per fare l’albero e dare il via ufficiale al periodo delle feste natalizie. Proprio per questo, alla vigilia dell’otto dicembre, scegliamo di parlarvi di un’iniziativa che potrebbe farvi cambiare idea in tempo sul’acquisto del vostro albero.

Se siete dotati di un abete finto che riciclate utilizzandolo ogni anno, ben venga. Ma se fate parte della schiera dei milioni di italiani che acquisteranno un albero vero, per poi buttarlo all’arrivo della Befana, riflettete sull’idea di scegliere un regalo sostenibile, aderendo all’iniziativa proposta da Legambiente e Azzero CO2 per dare un’impronta ecologica al proprio Natale.

Obama inaugura il “Green New Deal”

Diciamoci la verità, siamo tutti un pò invidiosi dell’America e del nuovo Presidente (ancora non in carica) che si ritrova. Lo vorremmo anche noi un capo del Governo che vede in internet una opportunità anzichè una minaccia, e nell’ecologia il modo per risolvere i problemi dello Stato, e non una scocciatura.

Per fortuna che la nazione-modello del mondo ha deciso una svolta storica, e si tratterà di una svolta ecologica. Annunciando le riforme che Obama attuerà a partire dal prossimo 20 Gennaio, data di insediamento alla Casa Bianca, il discorso del neo Presidente eletto si è incentrato su due punti fondamentali: le infrastrutture e l’ambientalismo. A noi ovviamente interessa il secondo.

Edifici grigi addio! Cambiamenti climatici e carburanti verdi coloreranno le città di muschio e licheni

Il colore dei palazzi di numerose metropoli e città del mondo è destinato a cambiare da un grigio cupo e spento a toni più accesi, come il verde, il giallo, l’arancione. Sembra, infatti, che l’era delle stufe a carbone e dei carburanti ricchi in solfati stia per lasciare il posto ad un nuovo green time, fatto di serbatoi più ecologici e meno inquinanti e che questa scelta possa avere ripercussioni profonde sull’aspetto cromatico delle nostre città.

Ma a spodestare il grigiore dai vecchi edifici saranno anche i cambiamenti climatici in atto: le piogge più frequenti laveranno via letteralmente la fuliggine accumulata sulle facciate delle costruzioni antiche, mentre le temperature più alte favoriranno la crescita di muschi e licheni negli angoli e nelle crepe dei muri, dando un tocco di verde qua e là.
Queste previsioni sono il frutto di un recente studio condotto dai ricercatori Peter Brimblecombe e Carlotta Grossi dell’università dell’East Anglia e pubblicato sulla rivista Science of the total environmental.

Il livello del mare si sta alzando più velocemente del previsto

New York come Venezia? C’è il rischio che sia anche peggio. A lanciare l’allarme sono gli scienziati del IPCC (il gruppo di studio sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite) al congresso sull’ambiente di Poznan, i quali hanno intravisto per il futuro del mondo un rischio di innalzamento dei livelli del mare molto più rapido rispetto alle previsioni.

Le previsioni, considerate ottimistiche, di qualche anno fa, le quali prevedevano un innalzamento delle acque di mezzo metro rispetto ad oggi nel 2100 rischiano di essere spazzate via come di fronte ad una tempesta tropicale. Il riscaldamento globale ha portato a diverse conseguenze catastrofiche sulla natura, come i cambiamenti delle condizioni fisiche e chimiche degli oceani, o l’innalzamento delle temperature globali, che mettono a rischio molte delle specie marine, ma anche le nostre città.

Pacchetto clima a rischio a causa dell’Italia

Che l’Italia fosse dichiaratamente contro ogni provvedimento in favore del clima, questo lo si sapeva già. Come peraltro si sapeva degli errori di valutazione sui costi del pacchetto sull’economia dei vari Paesi, che l’Italia aveva sopravvalutato, ma anche che la storia del veto era pura fantascienza perchè nessun aderente alla Comunità Europea aveva il diritto di porre veti su nulla come invece accade all’Onu.

Per aggirare tutti questi ostacoli il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo pare aver scelto la via più breve, e cioè convincere i delegati delle altre nazioni uno per uno a boicottare il pacchetto clima, e pare, purtroppo, che ci stia riuscendo. Oggi Prestigiacomo si presenta alla conferenza sul clima di Bruxelles con un mezzo sorriso dopo aver convinto, per sua stessa ammissione, il Ministro dell’Ambiente francese Borloo sulle modifiche da apportare ai provvedimenti europei.

Auto solare completa il primo giro del mondo

Non è stata una casualità, ma per dimostrare l’efficienza degli impianti solari a bordo di un auto, un’invenzione svizzera ha appena ieri completato il suo giro del mondo, scegliendo come ultima tappa proprio Poznan, la città polacca in cui in questi giorni si sta tenendo la conferenza Onu sul clima. E come ultimo passeggero aveva Yvo De Boer, segretario esecutivo dell’Onu e responsabile della convention sul clima.

E’ arrivata con il suo messaggio ecologico, e cioè che l’energia pulita può fermare il riscaldamento globale, soltanto se qualcuno cominciasse a credere in lei. Secondo Louis Palmer uno dei due avventurieri che hanno intrapreso questo tour mondiale, che di mestiere fa l’insegnante, è sicuro che questa tecnologia è pronta per essere immessa sul mercato, è ecologica, economica ed assolutamente realizzabile. Non si capisce come mai i grandi del pianeta continuino a fare finta che essa non esista.

Onu per il clima, da Poznan a Copenaghen, un anno per salvare il Pianeta

Si è aperta in questi giorni a Poznan, in Polonia, la 14/a Conferenza Onu sul clima, con l’obiettivo primario di trovare un accordo e un profilo di intenti comune a tutti i Paesi per risolvere l’annoso problema dei cambiamenti climatici e arginare i danni dell’effetto serra sul Pianeta.
Dopo aver tracciato le linee guida nella road-map di Bali, in Indonesia, l’incontro di Poznan risulta di un’importanza cruciale, dal momento che da qui a un anno si svolgerà l’appuntamento clou delle varie trattative, con la stipula a Copenaghen delle nuove direttive da seguire quando nel 2012 scadrà l’attuale protocollo di Kyoto.

Un anno di tempo per salvare il Pianeta, con questo termine bene in mente e con il quale fare i conti hanno aperto i lavori gli 11.000 partecipanti al summit di Poznan, tra cui si contano i delegati di ben 186 Paesi.
A differenza dell’atmosfera che si respirava a Bali, quella polacca è un’atmosfera viziata e fortemente pregiudicata dallo spettro della crisi economica incombente, che spinge molti Paesi, primo tra tutti proprio l’Italia, a fare un passo indietro sulle promesse che salvaguardino l’ambiente.

Inventata una nuova energia rinnovabile: l’energia dei pesci

Pensa come un pesce, non come un uccello. E’ questo quello che hanno tentato di fare alcuni ricercatori americani, i quali hanno tentato di estrarre energia dalle correnti marine. Ma non nel senso classico del termine, ma in maniera del tutto innovativa. Il loro nuovo generatore ispirato ai pesci infatti, funziona anche con un bassissimo movimento della corrente, anche con quello con cui le classiche turbine marine funzionavano poco o per nulla.

I flussi di marea e i movimenti sulla riva generano mediamente 140 miliardi di kw/h all’anno, o se preferite circa il 3,5% del fabbisogno energetico di una nazione grande quanto quella americana (se lo paragoniamo all’Italia la percentuale ovviamente sale di molto). E allora perchè sfruttarne solo una parte quando la natura ce ne offre molto di più?

Anche la Mini della Bmw diventa ecologica

Torniamo a parlare ancora una volta di auto ecologiche. Ci occupiamo oggi della Mini di casa Bmw che ha accettato, sulla scia di altre famose case automobilistiche, l’importante sfida “emissioni zero” trasformandosi in una nuova automobile ecologica. Nasce, cosi, la Mini E, una vettura elettrica dotata di un nuovo motore, ovviamente elettrico, da 204 cavalli alimentato da un’innovativa batteria agli ioni di litio. Questa potente batteria che garantisce alla nuova Mini E un’autonomia di circa 200 km, è formata da 5.088 cellule raggruppate in 48 moduli. Questi ultimi vengono compattati in tre elementi che sono stati fissati negli interni della Mini E. La versione elettrica della Mini, inoltre, ha una velocità massima di 152 km orari ed un’accelerazione continua da 0 a 100 km/h in soli 8,5 secondi.

11 Dicembre, tutti in piazza in favore del clima

Ieri vi avevamo riportato la notizia dei tagli all’ambiente e allo sviluppo ecologico portati dal Governo, che andavano ad incidere direttamente sulle tasche di quei cittadini che tentavano di salvare l’ambiente in maniera privata, cioè installando impianti elettrici ad energia rinnovabile per le proprie case oppure che facevano installazioni di apparecchiature a risparmio energetico.

Oggi Legambiente ha subito reagito alla proposta del Governo e ha indetto una manifestazione che si terrà l’11 dicembre prossimo davanti Palazzo Chigi per far sentire la voce di tutti gli italiani che hanno una coscienza civica, e che ci tengono alla salute dell’ambiente.

Emissioni auto, Europa sigla accordo a tre

Finalmente trovata un’intesa europea sulle emissioni di C02 dovute al traffico automobilistico. Una notizia di questi giorni che fa risorgere un filo di speranza sul futuro dell’Unione, da sempre attenta ai problemi ambientali, ma che sembrava essere finita in letargo per via della crisi economica incombente.

L’accordo a tre raggiunto da Commissione UE, Consiglio e Parlamento europeo, si occupa della regolamentazione delle nuove vetture in circolo, disponendo pesanti tagli alle emissioni dei veicoli e sanzioni proporzionali alla quantità di agenti inquinanti immessi nell’atmosfera.
E appare soddisfatto dei risultati ottenuti il relatore Guido Sacconi (Pse):

L’intesa è molto soddisfacente, non si tratta solo di un’operazione di politica ambientale ma anche di politica industriale.

Fortwo electric drive, la nuova smart a emissioni zero

Si chiama Fortwo electric drive ed è la nuova smart a emissioni zero con batterie agli ioni di litio, visibile in anteprima nazionale al Motor Show di Bologna.
Una vera e propria rivoluzione ecologica, quella sostenuta dal colosso Mercedes, per abbattere i costi del carburante ed avere un minor impatto sull’ambiente.
Un duplice intento che riporta i riflettori sull’auto elettrica come vettura del futuro e riaccende una speranza nei cittadini, italiani e non, per riuscire a risparmiare sia sulle emissioni che sul conto in banca.

Tutto è cominciato con un progetto pilota lanciato da Smart alla fine del 2007 nella città di Londra. Al fine di aggirare la Congestion Charge, la tassa di pedaggio per l’ingresso nella City, sono state infatti messe in circolo cento smart, dotate di batterie zebra.

Il Governo taglia i pochi finanziamenti sulle rinnovabili

Ora è ufficiale, l’attuale Governo è il più antiambientalista che l’Italia abbia mai avuto nella sua breve storia repubblicana. Già il nostro Paese, per motivi endemici, è molto indietro, rispetto alle altre nazioni sviluppate, sul tema dell’ecologia, ma di questo non si può farne una colpa all’attuale Governo.

Quello che invece il Premier Berlusconi e i suoi soci hanno sulla coscienza è il ritorno indietro sui pochi provvedimenti in favore dell’ambiente che erano stati presi, e che sono stati ora cancellati o ostacolati, in maniera tale che l’Italia rimanga ancorata sempre all’ultimo posto in Europa per i provvedimenti ambientali. Ma per capire cosa è successo bisogna fare un passo indietro e tornare a circa un anno fa, quando c’era ancora il Governo Prodi.