Uva e pesticidi, pulito un grappolo su 124

La comune uva da tavola è infestata da pesticidi in una percentuale che risulta sorprendentemente alta. Su 124 campioni prelevati nei vari Paesi dell’Unione Europea, solo uno è risultato completamente privo di sostanze chimiche tossiche.
Si tratta dei dati sconvolgenti presentati in questi giorni in ben cinque Paesi dell’Unione, raccolti dalle rispettive organizzazioni afferenti al Pesticide Action Network e Greenpeace Germania. In Italia a occuparsi della ricerca e a coordinare lo studio è stata Legambiente. Nel nostro Paese, come riferisce lo stesso rapporto dell’associazione ambientalista, sono stati prelevati 24 dei 124 campioni di uva da tavola esaminati in totale in Europa:

L’analisi, che ha coinvolto i supermercati delle catene Coop, Esselunga, Metro, Lidl e Carrefour in sette regioni (Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania), nei quali l’uva e’ stata prelevata nella settimana compresa tra il 9 e il 16 ottobre permette di confrontare i dati raccolti in Italia, Francia, Olanda, Germania, Ungheria, per un totale di 124 campioni di uva, dei quali 24 prelevati nel nostro paese.

Tutto diventa eco, anche le tombe

Di invenzioni ecologiche ne abbiamo raccontate a centinaia, ma forse questa le batte tutte. Una cittadina appena fuori Barcellona, per la precisione Santa Coloma de Gramenet, è un gruppo di case conosciuto finora per essere un posto abbastanza inospitale, grigio, ben lontano dai fasti delle metropoli spagnole, luogo in cui la classe media si ritira per riposarsi e per ricaricare le batterie per ricominciare a lavorare.

D’ora in avanti queste “batterie” potrà ricaricarle in maniera ecologica, vista la svolta voluta dal sindaco. In mancanza di grandi spazi dove costruire i pannelli solari, si doveva scegliere un posto abbastanza spazioso e tranquillo, e quale miglior luogo aveva tutte queste caratteristiche, se non il cimitero?

A Firenze operazione di Terra! contro l’inquinamento dei SUV

Le automobili fanno male: inquinano l’ambiente con le loro emissioni nocive e danneggiano la salute umana. Inoltre, come ci spiega Paola Pagliaro, uno studio del Centro internazionale per la ricerca sul clima e l’ambiente (Cicero) ha evidenziato che le auto hanno una forte incidenza sul riscaldamento globale. Per tutti questi motivi, alcuni attivisti dell’associazione ambientalista Terra! hanno organizzato a Firenze un’azione di protesta contro l’inquinamento da CO2 da auto ed in particolare da SUV. La scorsa notte sono stati piazzati 40 cartelli stradali di divieto di accesso ai SUV nei 20 varchi di accesso alla ZTL della città di Firenze. “Vietato l’ingresso al centro storico per i veicoli con emissioni di CO2 superiori a 120 g/km”, “Vietato l’accesso ai SUV”, “Vietato respirare!” cosi recitano alcuni dei cartelli posizionati dagli attivisti di Terra!.

Riscaldamento globale, a fare più danni sono automobili e tir

Di mezzi di trasporto, più o meno o per niente inquinanti, ce ne sono tanti. Treni, automobili, autobus, biciclette, motorini, navi, aerei. Ma quali sono quelli che contribuiscono maggiormente ad accelerare il peggioramento del riscaldamento globale?
E’ il quesito che si sono posti i ricercatori del Centro internazionale per la ricerca sul clima e l’ambiente (Cicero), che hanno effettuato uno studio per valutare l’impatto ambientale dei vari sistemi di locomozione.

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista di divulgazione scientifica PNAS, hanno riportato l’attenzione generale sull’importanza di arginare le ingenti quantità di emissioni provenienti dal traffico di automobili e mezzi pesanti come tir.
A quanto pare, infatti, sarebbero proprio le quattro ruote il veicolo maggiormente inquinante e che più contribuisce, a causa degli scarichi altamente nocivi, a rendere l’aria irrespirabile e ad avere maggior peso nell’incidenza sul riscaldamento globale.

Berlusconi-barbaro favorisce gli inquinatori tedeschi

Nonostante cerchi in tutti i modi di difendere l’italianità, stavolta il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si fa un autogol incredibile. Nel tentativo di ostacolare in tutti i modi i parametri europei sulla riduzione dell’inquinamento, il Premier italiano sta difendendo a spada tratta le case automobilistiche tedesche, tra le più inquinanti del mondo (Mercedes, Wolkswagen e Bmw), dimenticandosi che tra le case europee una delle più virtuose, se non la più virtuosa, è proprio la Fiat.

L’industria di Torino infatti è tra quelle che si avvicinano di più agli obiettivi posti dall’Unione Europea di riduzione delle emissioni (130 grammi al km entro il 2012, 95 grammi al km per il 2020), ma anzichè far risaltare una delle poche cose buone fatte dall’Italia a livello mondiale, Berlusconi continua a difendere gli interessi delle case automobilistiche tedesche, che almeno a livello teorico con lui non dovrebbero avere nulla a che fare.

Greensburg, una città eco-sostenibile già dal nome

Rivoluzionare un’intera città, il progresso di centinaia o migliaia di anni, in nome dell’ecologia può sembrare eccessivo. Ma rifarla per intero dopo che un urugano vi si è abbattuto contro, radendola praticamente al suolo, è più che ragionevole. Ancor di più se si crede che l’uragano sia stato inviato direttamente da Madre Terra per dare un messaggio agli esseri umani.

Per adesso gli abitanti di questa cittadina del Kansas l’hanno recepito, speriamo non ce ne sia bisogno anche nel resto del mondo. Questa storia inizia il 4 maggio 2007, quando un urugano di forza 5 si è scatenato contro case, edifici e alberi e ha lasciato dietro di sè una città fantasma. Dopo l’attimo di sconforto, i suoi cittadini hanno deciso di ricostruire daccapo l’intera cittadina, e hanno deciso di farlo rispettando la natura, dando forma alla prima città completamente eco-sostenibile.

Un riso due volte più produttivo sconfiggerà la fame nel mondo

Uno dei temi più caldi che stimola l’ingegno di scienziati e cervelli di tutto il mondo è l’individuazione di soluzioni concrete e valide all’annoso problema della fame nel mondo. Migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, muoiono ogni giorno nelle aree sottosviluppate della Terra per malattie legate alla malnutrizione, o peggio, si spengono letteralmente di fame e di stenti.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Alberta ha trovato il modo di raddoppiare la produzione dalle colture di riso, in alcuni dei Paesi pià poveri del mondo, facilitando in tal modo l’approvvigionamento alimentare delle popolazioni in difficoltà.

Girolamo Bernier, un dottorando del Department of Agricultural, Food and Nutritional Science ha identificato un gruppo di geni del riso che consentono un rendimento fino al 100 per cento in più anche in gravi condizioni di siccità.

Discarica vuol dire energia

Sembra strano, e sconosciuto ai più, ma nella città di Milano c’è una discarica da 450 mila tonnellate di rifiuti che non solo non è dannosa per la cittadinanza, ma anche utile. I gas che vengono emessi dai rifiuti sono a tutti gli effetti metano il quale, raccolto e stoccato, dà energia elettrica a circa 250 mila persone.

Una cosa che in pochi, e forse neanche coloro che ne usufruiscono, sapevano, ma che andrebbe tenuta in considerazione quando si parla di smaltimento dei rifiuti. Perchè molto spesso si parla di termovalorizzatori, di discariche a cielo aperto e di chissà quali altre forme fantasiose per eliminare la nostra immondizia, ma purtroppo viene dimenticato che questa può tornare utile alla cittadinanza, e anche all’ambiente.

Chernobyl, suolo svedese ancora contaminato

Quando il reattore della centrale nucleare di Chernobyl esplose nel 1986 in quella che era allora la repubblica sovietica dell’Ucraina, elementi radioattivi furono liberati in aria e dispersi oltre l’Unione sovietica, in altre aree dell’Europa orientale e addirittura in alcune zone del Nord America.
A distanza di più di vent’anni da quei tragici eventi, un team di ricercatori della Case Western Reserve University, ha ripercorso il territorio contaminato della Svezia e della Polonia, per studiare la migrazione attraverso il suolo, verso le profondità della terra dei radionuclidi scaturiti dall’incidente di Chernobyl.

Tra i risultati dello studio, uno particolarmente allarmante è costituito dal fatto che nel suolo svedese è stata trovata un’ingente quantità di plutonio ad una profondità che corrispondeva con l’esplosione nucleare, diversamente da quanto registrato in Polonia.
I radionuclidi si trovano nel suolo sia a causa di processi naturali sia come conseguenza di esperimenti o incidenti nucleari.

Ecco come le rinnovabili soppianteranno i combustibili fossili

Uno dei primi provvedimenti del Presidente-eletto Barack Obama è stato, come da campagna elettorale, investire sulle rinnovabili. Ancora non ha il potere di legiferare, ma ha promesso che stanzierà 150 miliardi di dollari per le rinnovabili nei prossimi 10 anni.

L’idea non è completamente sua, ma proviene dall’ideale di Al Gore, candidato alla presidenza degli Stati Uniti nel 2000, il quale promise che investendo pesantemente sulle risorse rinnovabili, nel giro di 10 anni sarebbe stato possibile, almeno in America, sostituire al 100% i combustibili fossili. Una sfida un pò troppo ottimistica anche per gli esperti di Greenpeace, ma che Obama ha voluto raccogliere in quanto, anche se non si dovesse riuscire a sopravvivere esclusivamente con le rinnovabili, almeno esse avrebbero fornito una buona percentuale di energia alla Terra. Sempre meglio della situazione attuale.

Balene grigie, oleodotto Exxon minaccia la sopravvivenza della specie

Il destino dei pochi esemplari di balena grigia rimasti al mondo è appeso ai risultati dei ricorsi inoltrati alle autorità russe e ai tribunali giudiziari, dopo il rifiuto, da parte del consorzio petrolifero Exxon a rinunciare alla costruzione di un nuovo oleodotto.
In realtà, i magnati dell’oro nero avrebbero dovuto semplicemente prendere in considerazione proposte alternative a quella di far passare gli impianti petroliferi attraverso una laguna cruciale per l’approvvigionamento alimentare delle balene grigie.

Il mese scorso il governo russo aveva deliberatamente e clamorosamente ignorato gli impatti sulla laguna di Piltun, approvando l’edificazione dell’oleodotto, che fa parte del progetto Sakhalin-1, portato avanti da colossi petroliferi come la Exxon e da altre compagnie petrolifere giapponesi, indiane e russe.
In tutto il mondo restano soltanto 130 esemplari di balena grigia occidentale, tra cui soltanto 20 sono femmine in grado di riprodursi e di preservare la specie.

Cambiamenti climatici favoriscono diffusione piante invasive

I mutamenti climatici in corso stanno sconvolgendo l’habitat di numerose specie viventi, primo tra tutti proprio l’uomo, causa della distruzione devastante che sta attraversando la Terra, sfruttata fino ai limiti del possibile.
Molti animali si sono già estinti, centinaia di altre specie occupano la lista rossa degli esseri viventi in pericolo. Anche molte piante, con il venire meno delle condizioni climatiche favorevoli alla peculiarità delle loro esigenze, sono scomparse del tutto o comunque sono fortemente minacciate.

Tuttavia il riscaldamento terrestre e gli sconvolgimenti negli equilibri ambientali, non sembrano essere nocivi a tutte le specie.
Gli squali, ad esempio, e gli altri grandi predatori marini navigano ora anche in acque antartiche e si inoltrano in ecosistemi marini prima a loro del tutto estranei. Sembra un po’ la rivincita dei cattivi, dal momento che a giovare dei cambiamenti climatici sono anche le piante esotiche invasive, che prendono sempre più terreno, a discapito delle specie autoctone indebolite dallo stravolgimento del loro habitat.

I cellulari più riciclati del mondo

Quando decidete di cambiare il vostro telefonino, i modi per disfarvi di quello vecchio sono tanti. Quello più comune, e sbagliato, è di gettarlo nel cestino insieme a tutto il resto dell’immondizia. Questa è la scelta più sbagliata perchè i pezzettini di metallo e i vari componenti di un telefonino cellulare sono molto inquinanti, contengono molti degli agenti nocivi più pericolosi in commercio, e poi anche perchè da alcune parti dei vecchi cellulari se ne possono ricavare di nuovi.

In passato vi avevamo già indicato come fare, e cioè si può scegliere tra il metterlo in un cassetto per eventuali emergenze come un guasto al telefono vecchio, o il regalarlo a qualche cuginetto al suo primo cellulare, rivenderlo, fino appunto al riciclarlo. La compagnia ReCellular, che smaltisce e ricicla telefonini in tutto il mondo, ha stilato una classifica dei cellulari più riciclati del 2008. Andiamo a vedere se c’è anche il vostro.