La Prestigiacomo alza la voce: “Ambiente bloccato? Colpa dei miei colleghi prepotenti”

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L’immobilità del Governo sulle questioni ambientali ha fatto storcere il naso a più di un osservatore, dagli esperti a semplici cittadini che ci tengono al luogo in cui vivono. Sembrava infatti che le nostre istituzioni politiche fossero brave solo ad organizzare congressi e a fare promesse, ma poi di provvedimenti concreti ce ne sono stati davvero pochi.

Questo sospetto si è oggi convertito in realtà, grazie addirittura al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, la quale ha confermato le paure degli italiani, ammettendo in un’intervista al Corriere della Sera che se ci sono tanti ostacoli allo sviluppo dei progetti ambientali è per colpa dei suoi stessi colleghi di Governo che le mettono i bastoni tra le ruote.

Ma cosa è successo di preciso? Nei giorni scorsi la Prestigiacomo era all’estero “a rappresentare gli interessi del Paese”, e al suo ritorno ha scoperto di essere stata “tagliata fuori” da alcuni progetti. In particolare, sono state azzerate le competenze del Ministero dell’Ambiente che riguardano le autorizzazioni. Si vuol affidare una miriade di progetti, alcuni dei quali anche molto importanti come le centrali nucleari, in mano a dei commissari nominati dal Governo i quali, per far partire i cantieri, molto probabilmente bypasseranno le norme ambientali e le autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente.

Questa norma è stata introdotta nel decreto anticrisi, in cui inizialmente si prevedeva di commissariare tutti i Ministeri, ma poi è stata modificata ed è rimasto commissariato solo quello dell’ambiente, esautorando l’on. Prestigiacomo di quasi tutti i suoi poteri. A capo di questa malefatta ci sono in particolare tre ministri, quello alla semplificazione Calderoli, quello allo sviluppo Scajola ed il Ministro delle Infrastrutture Matteoli, definiti prepotenti ed arroganti.

Nella giornata di ieri, visto lo sfogo duro della Prestigiacomo, di solito la più pacata all’interno del Governo, in molti si attendevano le sue dimissioni, ma lei stessa ha voluto precisare che per ora non ci pensa proprio a dimettersi, e ci tiene a precisare che sarà solo molto “dispiaciuta” se questi provvedimenti, specialmente quelli in materia nucleare, verranno intrapresi. Lei si affida a Berlusconi per risolvere la situazione, ma essendo proprio lui l’ideatore dei commissariamenti, è probabile che non verrà trovata alcuna soluzione.

Fonte: [Corriere]

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