Made in Italy anche per le rinnovabili

di Redazione 1

Il made in Italy nel mondo non è solo moda, design e cibo, ma anche quello delle rinnovabili è un comparto dove il nostro Paese in termini di eccellenze italiane ha tutte le carte in regola per potersi distinguere. Questa è la conclusione cui è giunto il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, in forza ad una ricerca da cui è emerso come l’industria italiana, per quel che riguarda le rinnovabili, presenti delle prospettive di espansione e di crescita che sono ampiamente riconosciute e confermate a livello globale.

Il Gestore dei Servizi Energetici, nel corso della presentazione, tenutasi ieri a Roma in Campidoglio, del nono Forum Annuale del Comitato Leonardo, ha inoltre posto l’accento sul fatto che il settore delle rinnovabili, a differenza delle stime e delle considerazioni pessimistiche di osservatori ed analisti, ha mostrato buoni segnali di tenuta lo scorso anno rispetto a molti altri settori industriali.

Nel complesso, infatti, a fronte di un calo degli investimenti in Paesi con economie mature come gli Stati Uniti e l’Europa, c’è stato un forte incremento nei Paesi del Sud Est asiatico, con in testa la Cina. Ma ora che la crisi ce la stiamo lasciando alle spalle anche per l’Europa è tempo di tornare sul sentiero di crescita per un’industria come quella delle rinnovabili che presenta nel Vecchio Continente, in accordo con quanto messo in risalto dal GSE con una nota, potenziali di crescita rilevanti in Paesi come la Germania, la Francia e la Spagna, così come le attese in Italia vanno oltre le linee fissate nel PAN, il Piano di Azione Nazionale.

D’altronde l’Italia spicca in questo momento in settori di business delle rinnovabili quali il solare, l’eolico e le biomasse, ma ci sono anche prospettive ed opportunità da cogliere nel geotermico e nel settore idrico con il cosiddetto micro-hydro e con il mini-hydro.

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