Riscaldamento a pavimento, cos’è e perché conviene

di Redazione Commenta

Il riscaldamento a pavimento è l’ultima invenzione in fatto di riscaldamento sostenibile per le abitazioni. Si tratta di un sistema in cui una serie di tubi attraversano le mattonelle dall’interno, nei quali scorre dell’acqua. Questa può essere riscaldata attraverso diversi metodi, oggi in un’abitazione comune questa viene riscaldata tramite stufa o caldaia, ma per una casa davvero sostenibile il metodo migliore è, almeno per il giorno, il pannello solare termico.

Una volta che l’acqua è riscaldata, può attraversare l’abitazione sotto i nostri piedi o anche lungo le pareti, in modo da dare la sensazione di calore diffuso, senza dover ricorrere a metodi di riscaldamento tradizionali. In più, il sistema funziona anche in senso opposto, e cioè d’estate possiamo far scorrere l’acqua nei tubi ad una temperatura più bassa, intorno ai 15-18 gradi, in modo da raffreddare il pavimento e i muri, e dare una sensazione di freschezza in tutta la casa.

Ma convengono? Dipende da diversi fattori, ma in sostanza la risposta è sì. E’ possibile ad esempio utilizzare materiali riciclati per i pannelli, in modo da abbassare i costi e rendere il progetto più ecologico; la sensazione di tepore è maggiore rispetto ai metodi tradizionali come i termosifoni perché se questi concentrano il calore intorno ad essi, i tubi attraversano tutto il pavimento ed eventualmente le pareti, irraggiando uniformemente il calore.

Cambia molto anche a seconda del metodo di riscaldamento. Come detto un pannello solare termico è molto più green di una caldaia a gas, ed inoltre è importante anche montare un termostato che, proprio come il sistema di riscaldamento normale, ha la possibilità di regolare la temperatura senza sprechi di calore e di denaro. Infine, avendo un ambiente più caldo, saremo portati ad abbassare la temperatura media dell’acqua calda che esce dai rubinetti, ed anche questo comporterà un enorme risparmio.

In termini economici il risparmio si avrà sulla bolletta energetica in quanto questo sistema consente di abbassare mediamente la temperatura d’inverno di 2-3 gradi, che si traduce in costi del 10-15% inferiori. Si risparmia anche sul costo della casa dato che non c’è bisogno di installare termosifoni, stufe o altro. Di conseguenza c’è più spazio libero ed evitando di occupare mediamente 8 metri quadrati, si spenderebbero all’incirca 12 mila euro in meno.

Ovviamente non è esente da pecche. I lati negativi provengono dalla cosiddetta “inerzia tecnica”, cioè dal fatto che i pannelli a pavimento hanno bisogno di più tempo per riscaldare una stanza rispetto ai termosifoni, quindi se si vuol riscaldare una casa per poco tempo, non è molto conveniente. Anche il costo iniziale è un po’ maggiore rispetto a quelli tradizionali, ma alla fine tale costo verrà ampiamente ripagato dal risparmio in bolletta; esistono ancora dei limiti nella fase di raffrescamento, visto che non si può abbassare troppo la temperatura dell’acqua per il rischio di formazione della condensa, e l’incapacità di deumidificare l’aria; ed infine la complessità della fase di installazione non lo rende fruibile per tutti i tipi di pavimenti.

[Fonti: Riscaldamentoapavimento; Casafelice]

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