La Francia inaugura la tassa sull’inquinamento

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La lotta all’inquinamento si combatte anche con ciò che sta più caro ai cittadini, e cioè il denaro. Il principio della nuova tassa sull’inquinamento è stata ispirata dal giornalista e ambientalista francese Nicolas Hulot. Soprannominata carbon tax, come quella che anche Obama vuole introdurre in America, essa dovrebbe rendere più costoso il consumo di energia inquinante in Francia, per favorire le famiglie e le imprese che cambiano le loro abitudini. Essa impone un costo aggiuntivo per ogni tonnellata di CO2 emessa.

Inoltre, per quanto riguarda le imprese, più l’industria inquina, più il prezzo sarà alto. Gli ideatori del sistema stimano che nel 2010, nel migliore dei casi, i francesi cercheranno di risparmiare riducendo i viaggi in auto, migliorando l’isolamento delle loro case o abbassando il termostato per il riscaldamento. Ma andiamo a capire come funziona la legge e se è effettivamente conveniente.

Il 73% della popolazione mondiale ritiene che il riscaldamento globale sia la priorità della politica del futuro

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La maggior parte della gente di tutto il mondo vuole che i propri Governi mettano al primo posto dell’agenda politica il problema del cambiamento climatico, secondo un nuovo sondaggio di livello mondiale che ha coinvolto 18.578 persone in 19 Paesi. Purtroppo per Barack Obama, che ha messo la riforma dell’energia tra le priorità della Casa Bianca, gli americani non sono tra questi.

Solo il 44% degli americani pensa che il cambiamento climatico debba essere una delle principali preoccupazioni per l’amministrazione Obama. Gli unici altri due Paesi a cui non interessa che i propri Governi si impegnino nella lotta contro i cambiamenti climatici sono l’Iraq e i territori palestinesi. In altri 15 paesi se vi è stato un forte sostegno ad affrontare il cambiamento climatico.

Usa: Bush censurava le foto dello scioglimento dei ghiacciai, ecco la verità

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Uno scandalo rischia di scuotere l’America. Nel Paese della libertà di stampa e di parola, è stato appena smascherato uno dei più grandi imbrogli da quando il riscaldamento globale sta cominciando a preoccupare gli scienziati di tutto il mondo. La precedente amministrazione americana, quella guidata dal petroliere George W. Bush, aveva secretato tutti i documenti che dal 2004 al 2009 provavano gli effetti dei cambiamenti climatici.

Per fortuna oggi arriva la notizia che alcuni di essi, ed in special modo le foto dei satelliti NASA, sono miracolosamente spuntati fuori dai cassetti, e tutto lascia intendere che ciò sia avvenuto perché il nuovo presidente, Barack Obama, ha una visione del mondo diametralmente opposta rispetto al suo predecessore.

Sarah Palin si schiera per il petrolio e contro le rinnovabili

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Due settimane fa, Sarah Palin ha reso noto il suo pensiero in materia di energia tramite la pagina editoriale del Washington Post. Nel suo articolo titolato “Il Cap and Tax, vicolo cieco”, Palin ha assicurato che i problemi energetici scomparirebbero se solo “toccassimo le risorse che Dio ha creato sotto il suolo americano.”

Stranamente, l’editoriale della Palin ha saltato tutti i problemi riguardanti il cambiamento climatico. Ora nella stessa pagine del Washington Post, i senatori Kerry e Boxer le hanno risposto con le loro idee sull’energia e il clima. Kerry e Boxer hanno mostrato più argomenti della Palin e offerto il loro punto di vista. Dopo il salto alcuni estratti.

G8 de L’Aquila, ecco cosa si è deciso per l’ambiente

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Il giorno della conclusione del g8 aquilano, a proposito dei temi che riguardano l’ambiente, si aveva l’impressione che ci si trovasse al giorno precedente l’inizio dei lavori. Rispetto ad una settimana fa infatti, tutto o quasi è rimasto inalterato, non sono stati raggiunti impegni concreti e si è parlato del problema sempre in forma generica e senza entrare nello specifico.

E’ evidente che gli 8 grandi si sono concentrati maggiormente sull’economia, ed in tempo di crisi è anche comprensibile, ma tra i vari annunci, l’unico a far sentire la sua voce in merito alle tematiche ambientali è stato Barack Obama, il quale ha annunciato che gli Stati Uniti prenderanno alcuni provvedimenti importanti, soprattutto in materia di rinnovabili e di taglio delle emissioni, ma anche gli altri devono fare la propria parte. Ma andiamo a vedere cosa è stato deciso sulle tematiche a noi care.

WWF: critiche ai Paesi del g8 sugli impegni per l’ambiente

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Tra una settimana a L’Aquila si riuniranno i cosiddetti 8 “grandi” della Terra per discutere di economia, pace, sviluppo, ma anche di ambiente. Finché si tratta di materie economiche, nulla da obiettare. Si sa che questi 8 Paesi si danno molto da fare in questo ambito, e sono i più avanzati al mondo. Ma quando si comincerà a parlare d’ambiente, molti di essi farebbero bene ad alzarsi e ad uscire dalla sala, magari lasciando spazio a chi per l’ambiente sta facendo qualcosa di concreto (come Sudafrica, Cina e India).

Stiamo parlando in special modo dei tre Paesi più grandi che partecipano al Congresso, Canada, Stati Uniti e Russia, i quali sono troppo indietro rispetto agli accordi presi sul protocollo di Kyoto e sulle politiche ambientali. Queste nazioni sono state capaci di fare tante promesse senza quasi mai mantenerle, anche se un minimo di speranza ora per gli States c’è, visto che, con l’insediamento di Barack Obama, qualcosa si è mosso, tanto da far scollare il suo Paese dall’ultimo posto, e fargli guadagnare una posizione.

Tra gli 8 grandi, fanno sapere dal WWF, sono solo tre quelli che, seppur non con meriti eccezionali, sono riusciti a mantenersi almeno al passo con le promesse, raggiungendo i propri obiettivi: Germania, Regno Unito e Francia. L’Italia invece si ritrova, insieme al Giappone, ai piedi del podio, ma senza grandi risultati. Quello che mantiene in una posizione elevata l’Italia, come al solito, non è il Governo, ma gli italiani stessi.

Legislazione verde Usa: il primo passo di Obama è stato compiuto

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Obama l’aveva promesso: l’America diventerà un Paese ecologico, e così, dopo aver riunito i migliori cervelli del mondo per partorire una legislazione che raggiunga questo scopo, ha ottenuto alla prima votazione la maggioranza della Camera americana. Con 219 voti favorevoli e 212 contrari, è stata approvata la legge sul cambiamento climatico, il primo passo verso un’America (e di conseguenza dell’intero mondo) verso la sopravvivenza al riscaldamento globale.

Il punto più importante di questa legge è una scelta innovativa che mai nessun presidente Usa aveva rischiato di proporre: mettere dei limiti alle emissioni per tutte le aziende, comprese quelle più inquinanti come le raffinerie e le centrali elettriche. Il limite posto da Obama è del 17%, rispetto ai livelli del 2005, da raggiungere entro il 2020, che diventerà l’83% entro il 2050.

Obama lancia la legge salva-oceani

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Dopo aver fatto leggi contro il fumo e a favore delle auto ecologiche, energie rinnovabili, le balene e le biciclette, a poco più di 6 mesi dal suo insediamento Barack Obama è pronto per emanare una legge per la protezione degli Oceani.

Anche se è ancora nelle fasi iniziali del suo sviluppo, il Governo americano ha annunciato la creazione di un Ocean Protection Plan, che servirà come base per una politica nazionale per la protezione dei mari, zone costiere, e dei grandi laghi. Ecco come ha intenzione di farlo. Obama ha rilasciato una nota per la formazione di una strategia volta a creare una task force interministeriale che ha 90 giorni di tempo per:

1) Formare una politica nazionale sugli oceani, acque costiere e grandi laghi che, tra le altre cose, protegga e sostenga questi importanti ecosistemi;

2) Realizzi un quadro strutturale coordinato di attuazione di questa politica.

La lotta al fumo salva anche l’ambiente

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Il Senato degli Stati Uniti ha appena approvato una legge che imporrà regolamenti più severi in materia di fumo all’industria del tabacco. E’ stato Obama stesso a volere fortemente questa legge, non soltanto come un problema di salute, ma anche come problema ambientale. Le nuove leggi cercheranno di salvare gli ecosistemi combattendo la sigaretta.

La nuova legge, nota come Family Smoking Prevention and Tobacco Control Act, fissa le norme che riducono il contenuto di nicotina e determinano le sostanze chimiche ammesse nelle sigarette. Ci sarà anche una depressione della campagna di marketing, costringendo tutti gli spot ad apparire, sia in tv che sulla stampa, in bianco e nero. Infine, le sigarette ai vari gusti saranno abolite, e termini come “leggero” e “a basso tenore di catrame” saranno illegali. Tutto questo avrà come conseguenza anche un aumento dei prezzi.

Ma tutto questo avrà risvolti sulla salute, cosa c’entra con l’ecologia? Basta dare due numeri. Tutto questo porterebbe ad un calo previsto nel settore dei giovani fumatori dell’11% e degli adulti del 2% sui circa 300 milioni di fumatori americani. Ciò significa meno rifiuti da carta per i pacchetti e per i mozziconi di sigaretta.

Pierce Brosnan alla Casa Bianca per salvare le balene

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Pierce Brosnan continua la sua lotta ambientalista inaugurata oltre dieci anni fa, portandola fino a Washington, durante una visita alla Casa Bianca per incontrare alcuni membri del Congresso per promuovere un nuovo progetto di legge sulla salvaguardia delle balene.

Nonostante l’esistenza di una moratoria sulla caccia commerciale alla balena, l’impostazione delle quote della caccia alla balena è ormai completamente nelle mani dei cacciatori. Il resto del mondo non ha voce in capitolo

ha spiegato l’ex James Bond al pubblico in occasione di una manifestazione organizzata dal Fondo internazionale per il benessere degli animali , presso il Capitol Visitor’s Center. Il disegno di legge, denominato Whale Conservation and Protection Act of 2009, chiama tutte le agenzie governative a proteggere le balene dai cacciatori di Giappone, Norvegia e Islanda che le cacciano senza regole.

Obama fissa lo standard nazionale dei consumi

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Niente più inquinamento a tutto spiano e produzione delle automobili senza regole. L’ultimatum che Obama dette alla Chrysler durante la trattativa con Fiat (o firmi l’accordo o fallisci) è stato solo il primo passo della nuova amministrazione verso le auto ecologiche e verso la “pulizia” delle strade.

Attualmente negli Stati Uniti vigono tre diversi standard di consumo delle automobili. Le auto cittadine, il corrispettivo delle nostre utilitarie, lì sono quasi assenti, mentre vanno di moda i Suv, presenti in quasi ogni famiglia. Di conseguenza i consumi sono eccessivi e questo è uno spreco di petrolio, un inquinamento atmosferico notevole, ed anche un altro peso sulle tasche degli americani in un periodo di crisi.

Partono i lavori per 7 nuove infrastruttre ecologiche in Italia

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Anche l’Italia si accorge che l’ecologia è una delle scappatoie per uscire dalla crisi. In un periodo in cui i licenziamenti sono all’ordine del giorno, la tanto celebrata politica di Obama di assumere migliaia di persone nel campo ecologico si è realizzata anche in Italia.

Ieri il Ministero dell’Ambiente ha reso noto di aver firmato sette decreti per far partire alcune opere pubbliche di sostenibilità ambientale, le quali daranno lavoro a 2.600 persone in tutta Italia. Si tratta del primo impegno concreto messo in pratica dall’attuale Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo la quale, dopo le belle parole pronunciate in passato, anche al g8 di Siracusa, finalmente mette in pratica quanto di buono l’Italia è capace nell’ambito dell’ecologia.

Il Kansas dà lavoro a 400 persone in una sola centrale eolica

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Sin dalla campagna elettorale di Barack Obama, anche Ecologiae ha sempre ritenuto possibile un incremento dei posti di lavoro nel campo delle rinnovabili. Non si parla di qualche posto di lavoro, ma di centinaia, migliaia e, a livello mondiale, si rientra nell’ordine delle decine di milioni.

Secondo The Witchia Eagle, Siemens Energy ha annunciato la sua scelta dela città di Hutchinson, Kansas per la costruzione di una turbina a vento da 50 milioni di dollari, che darà lavoro a circa 400 lavoratori. L’impianto consisterà nell’assemblare carlinghe e allungare le strutture in cima a delle torri del vento, che comprendono i generatori, gli attrezzi e l’elettronica. L’annuncio, dato con molto orgoglio, arriva dal Governatore del Kansas che ha appena approvato anche la costruzione di un grande impianto di energia elettrica a carbone. Dimostrazione che non è detto che se si investe in un tipo di energia, necessariamente bisogna escludere l’altra.

Barack Obama festeggia i 100 giorni da presidente ecologico

Anche noi di Ecologiae riponiamo molte speranze nel Governo di Obama. Un esecutivo che festeggia i primi 100 giorni dall’insediamento, i quali serviranno per capire cosa ci aspetta e quali saranno i progressi, soprattutto ecologici, che ci aspettano durante l’intero mandato. Dopo anni di un’amministrazione che poco aveva a che fare con l’ecologia, e che ha messo l’ambiente dopo l’ultima delle questioni (e le prime erano sempre inquinanti), siamo improvvisamente passati ad un presidente che ha promesso di finanziare le energie rinnovabili, creare posti di lavoro verdi, abbracciare la scienza, e forse l’obiettivo più importante, far diventare gli Stati Uniti i leader per affrontare il cambiamento climatico.

Ma cosa effettivamente ha fatto Obama, almeno in questi primi 100 giorni, per far intendere che vuol mantenere le promesse? Come si può scorgere anche nelle pagine di questo blog, Obama è stato molto impegnato nel mettere in atto le sue idee ecologiche. Da gennaio ad aprile, ha praticamente fatto più di tutti gli 8 anni precedenti dell’amministrazione Bush.