Usa: Obama meno attento all’ambiente persino rispetto a Bush

Barack Obama ha impostato gran parte della sua campagna elettorale sull’attenzione all’ambiente e sulla lotta al cambiamento climatico, e lo stesso farà per la prossima. Il problema è che stavolta non ha più tanto credito visto che, almeno nel suo primo mandato, ha preso meno provvedimenti che riguardano l’ambiente addirittura rispetto ad uno dei presidenti notoriamente meno ecologisti come George W. Bush.

Ambiente, gli anziani ci salveranno dai cambiamenti climatici

La notizia potrebbe sembrare paradossale, eppure, potrebbe essere davvero così: il ricercatore italiano Emilio Zagheni dell’Istituto di ricerce demografiche Max Planck Institute di Rostock, in Germania, ha messo in relazione per la prima volta l’età con le emissioni di CO2. I dati confermano che con l’avanzare dell’età diminuiscono le emissioni di anidride carbonica emesse. La ricerca, affrontata sui dati demografici degli USA, ha dimostrato che nei Paesi con un maggior numero di anziani, le emissioni inquinanti sono più basse. La tendenza, come ha spiegato Zagheni

Può essere ritenuta valida anche per le società europee. E se si tiene conto delle differenze tecnologiche, l’indirizzo può essere significativo anche per le società in rapida espansione come Cina e India, anche se qui gli effetti possono essere nascosti dal forte sviluppo e dall’urbanizzazione di quelle società.

I cambiamenti climatici sfrattano moltissime specie

L’aumento delle temperature, che ormai è evidente a tutti visto cosa sta capitando negli ultimi anni, tra le sue conseguenza comporta anche una sorta di “sfratto” per molte specie di animali e piante, costrette dopo migliaia di anni a spostarsi in altre regioni per cercare quegli ambienti ottimali che gli hanno permesso di svilupparsi nei secoli. Il problema è che, delle volte, alcune specie non hanno un posto dove andare.

Cambiamenti climatici, obiettivi Kyoto falliti perché “troppo costosi”

Le emissioni stanno ancora crescendo e gli impegni per azioni di riduzione future, an aggregato, sono inferiori a quanto la scienza suggerisce essere necessari.

Emissioni inquinanti in aumento e impegni in calo. Questo in sintesi il lungo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite e dal World Resources Institute di Washington, non certo ottimistico ed entusiasmante per raggiungere gli obiettivi di Kyoto, di Durban e dell’improbabile Kyoto 2. Si cercano i motivi di quello che viene già definito un fallimento, un mancato raggiungimento di obiettivi ratificati da 191 Paesi, Stati Uniti esclusi. Da un lato la crisi finanziaria che ha bloccato i fondi e gli sforzi per mettere in pratica politiche di riduzione dei gas serra, dall’altro la difficoltà a rompere coi vecchi schemi.

I cambiamenti climatici mutano le dimensioni degli animali

Alcune delle conseguenze dei cambiamenti climatici le avevamo già notate da tempo, ma questa è alquanto sorprendente: secondo uno studio dell’Università di Singapore, gli esemplari di alcune specie stanno riducendo le proprie dimensioni a causa del riscaldamento globale. Se ad esempio un’insetto anziché essere lungo due centimetri diventa un centimetro e mezzo, potrebbe sembrare un cambiamento esiguo. Ma questo avrà ripercussioni su molte catene alimentari e gli effetti negativi potrebbero incidere sulla biodiversità che, come abbiamo dimostrato tante volte, influisce anche sulla vita umana.

Lotta ai cambiamenti climatici, le città per il clima si incontrano a Reggio Emilia il 14 ottobre

Sappiamo che prendere decisioni a livello globale per arrestare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni spesso è difficile per via di un problema comune affrontato da Stati che hanno però priorità diverse,  come la crescita economica ad esempio. Lo abbiamo visto negli ultimi summit sul clima conclusisi con un nulla di fatto. Ma cosa possono fare le singole città, unite in un patto comune con altre realtà urbane anche distanti, per ridurre le emissioni di gas serra e dunque porre un freno ai cambiamenti climatici che stanno devastando il Pianeta? Molto, lo dimostrano le esperienze di Comuni come Padova, Reggio Emilia, Girona e Bydgoszcz, insieme nel prodotto LAKS, Local Accountability for Kyoto goals. Di quanto fatto sinora e degli obiettivi per il futuro si parlerà il prossimo 14 ottobre proprio a Reggio Emilia, fulcro di questo impegno concreto per la salvaguardia della terra come bene comune, nell’ambito del convegno Le città per il clima – Le politiche locali per la riduzione della CO2.

Cioccolato a rischio con il riscaldamento del Pianeta

Anche il cioccolato subisce i danni del riscaldamento globale e rischia l’estinzione. La notizia, che mette in allerta tutti i golosi d’Italia e del mondo, è stata diramata dall’International Center for Tropical Agriculture, un ente di ricerca degli USA, che ha preso in esame 19 diversi modelli climatici e li ha applicati alle più comuni piante di cacao, concentrate per lo più in Ghana e Costa d’Avorio. Dallo studio emerge che le piante non si adattano a climi troppo aridi e, se i cambiamenti climatici non si fermeranno, gli stati dell’Africa non avranno più terreni adatti alla coltivazione del cacao.

Mutamenti climatici: sempre più Paesi istituiscono l’agenzia per affrontarne gli effetti

Come spiegato tante volte, anche se sono i Paesi Occidentali i maggiori responsabili dei mutamenti climatici, saranno i Paesi più poveri a subirne le maggiori conseguenze. Ma siccome questo onere si conosce ormai da tempo, molti Governi hanno deciso di attuare delle contromosse. In quest’ottica si inquadra la decisione del Suriname, un piccolo Stato del Sudamerica che si trova vicino al Brasile, che segue di poco quella del Guyana, di istituire un’agenzia per combattere il cambiamento climatico, in modo da non far trovare il Paese impreparato quando gli effetti dell’innalzamento delle temperature si faranno sentire.

Scioglimento ghiacci, minimo storico al Polo Nord

L’estensione dei ghiacci al Polo Nord non ha mai registrato valori così bassi dal 1972, anno in cui hanno preso inizio le prime registrazioni scientifiche. Come ha dichiarato lo studioso Christian Heygster dell’Istituto di fisica ambientale dell’Università di Brema

L’8 settembre l’estensione del ghiaccio marino artico era pari a 4.240.000 km quadrati, il nuovo minimo storico.

Cambiamenti climatici, l’uomo di Leonardo ammonisce dal polo Nord

Cosa ci fa il celebre Uomo di Vitruvio di Leonardo tra i ghiacci del Polo Nord? Ammonisce per chiunque sorvoli l’area che a causa dei cambiamenti climatici lui, e la calotta polare, si stanno sciogliendo. L’originale iniziativa è di John Quigley, artista specializzato nella Aerial art  o Arte del paesaggio aereo, che ha scolpito nel ghiaccio il disegno leonardesco occupando una superficie di 800 km.  Fate attenzione però che l’uomo è senza braccia e senza una gamba.

Cambiamenti climatici ed asma, per i bambini una relazione pericolosa

I cambiamenti climatici rappresentano un rischio sanitario affatto trascurabile per la popolazione mondiale. Se la Terra riesce sempre a gestire e ad attutire l’impatto dell’aumento delle temperature conservando un certo equilibrio, gli animali che peggio e più lentamente si adattano ai repentini e bruschi mutamenti climatici ed agli eventi meteorologici sempre più estremi sono proprio gli uomini. In particolar modo anziani, bambini e malati cronici sono i soggetti più a rischio a causa di inquinamento, innalzamento delle temperature, estati umide, calde e afose. Sappiamo da tempo che i bambini che vivono in città con poco verde, nei centri congestionati dal traffico e presso le arterie stradali molto transitate, sono maggiormente a rischio di sviluppare malattie respiratorie, asma, rinite allergica proprio a causa dello smog.

Emergenze planetarie, seminari internazionali ad Erice sul ruolo della scienza

Emergenze planetarie al centro dei seminari internazionali organizzati ad Erice, in Sicilia, dalla Fondazione Ettore Majorana. Un appuntamento con scienziati provenienti da tutto il mondo che ha preso il via il 19 agosto, nel comune siciliano, e si protrarrà fino al 24. Tanti i temi caldi che verranno affrontati sotto il sole di questo scottante agosto. Il filo conduttore dei vari interventi sarà il ruolo della scienza nella risoluzione delle criticità, ambientali, sociali ed economiche, che l’umanità ha fronteggiato e si troverà a fronteggiare in futuro, in un contesto globale in cui non trascorre giorno senza una nuova emergenza, imputabile all’uomo o meno che sia, ma pur sempre drammatica nella sua violenza/urgenza e nel suo invocare risposte.

Cambiamenti climatici, caschi verdi per la pace nel mondo

I cambiamenti climatici non solo mettono a rischio la vita di specie animali e vetegali e incidono sulla salute dell’uomo ma, come si espresso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, metteranno a repentaglio la pace nel mondo e la sicurezza internazionale. Il direttore del programma Ambiente dell’ONU, Achim Steiner, ha spiegato

La nostra capacità di saper gestire i cambiamenti climatici si sta rivelando una sfida, soprattutto se si verificano simultaneamente e iniziano ad interessare, ad esempio, i mercati alimentari mondiali, regionali e la sicurezza alimentare. Ed è evidente che la comunità’ internazionale si troverà ad affrontare una crescita esponenziale di questi tipi di eventi estremi.

Benzina verde, “metti (l’estinzione di) una tigre nel motore”

Il diesel è responsabile dei cambiamenti climatici, della deforestazione e dell’estinzione di specie a rischio come la tigre di Sumatra.

La notizia allarmante sembra incoerente con le politiche europee adattate finora e con l’incentivazione a fare il carico di benzina verde, verde perché attenta all’ambiente. Eppure il dossier pubblicato da Greenpeace spiega che nel diesel di verde ce n’è davvero poco: la miscela è ottenuta con l’aggiunta di biocarburante ma non di quelli che aiutano il clima, ma di quelli più nocivi all’ambiente del petrolio stesso: colza, soia e olio di palma.