Delle volte sembra che le classifiche che le associazioni ambientaliste come Greenpeace fanno, non servano a niente. Queste associazioni si limitano a dire “questa azienda ha fatto questo per l’ambiente e quest’altra non l’ha fatto”, ma poi tutto sembra destinato a rimanere così. Quando però un’azienda ci tiene al proprio nome, ecco che scatta una reazione d’orgoglio. E’ capitato alla Apple, che comunque già stava facendo bene in questo campo, in occasione dell’annuncio di Greenpeace che il data center di Maiden, in North Carolina, era alimentato principalmente alimentato dal carbone.
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Microsoft progetta data center alimentato dai propri rifiuti
Lo abbiamo sempre sperato, ed alla fine il sogno di milioni di ecologisti si è realizzato. Le grandi aziende hanno avviato una sorta di gara a chi è più green, e così dopo le tante dimostrazioni della Apple dei mesi scorsi, ecco che la rivale Microsoft non vuol essere da meno, ed ha avviato un progetto molto interessante. Il prossimo data center, che ancora non si sa dove verrà costruito, potrebbe essere alimentato dai suoi stessi rifiuti. Più rinnovabile di così!
Greenpeace e Facebook unite sulle rinnovabili
Ve la ricordate la campagna “Unfriend Coal“, togli l’amicizia al carbone? La avviò un paio di anni fa Greenpeace direttamente su Facebook per chiedere al social network più famoso del mondo di smetterla di utilizzare l’energia proveniente dal carbone per alimentare i propri data center. Ebbene, pare proprio che l’associazione ambientalista abbia vinto questa battaglia e la campagna potrebbe presto chiudersi visto che Facebook a breve passerà alle energie rinnovabili.
Risparmio energetico: Facebook sposta i dati in Svezia
Anche se può sembrare una delocalizzazione dovuta alla globalizzazione, possiamo assicurarvi che non è stato fatto per risparmiare denaro, ma solo energia. Il colosso dei social network Facebook ha raccolto l’appello dei nuovi produttori di data center che puntano sul risparmio energetico, ed ha deciso di spostare la sua “memoria” nella fredda Svezia.
Un green data center Eni a Pavia
Occupa 44 mila metri quadri il data center di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia, messo in cantiere dall’Eni, inaugurato ieri alla presenza di Marcello Raimondi, assessore regionale all’Ambiente, Energia e Reti.
Nato da un progetto interamente italiano, elaborerà dati, secondo quanto garantiscono gli ideatori, consumando 1/3 in meno rispetto agli altri data center oggi disponibili.
L’impianto, alimentato da turbogas a metano e che dovrebbe essere ultimato entro la fine dell’anno, va ad unificare tutti i centri di elaborazioni attuali della compagnia e secondo le stime fornite dai gestori dovrebbe garantire un risparmio annuo di emissioni di CO2 pari a circa 335 mila tonnellate.
Intel abbatte del 24% le sue emissioni in un solo anno
Ormai la reazione a catena è avviata e difficilmente si riuscirà a fermare. Ma per una volta si tratta di una conseguenza positiva. Anche Intel, come molte altre concorrenti del settore IT di cui ci siamo già occupati in passato, si è data un sacco da fare per ridurre la sua impronta ecologica. L’obiettivo che l’azienda americana è riuscita a raggiungere è stato il taglio complessivo del proprio impatto ambientale del 24% nel 2009, riducendo il proprio consumo di energia del 9% durante lo stesso anno, che sono valsi un risparmio di circa 4 milioni di dollari sui costi per l’energia elettrica. I progressi di Intel per lo più si sono concentrati su un settore in particolare.
La maggior parte della riduzione di Intel è stata fatta con l’azzeramento degli sprechi dei data center, le più grandi sezioni succhia energia per l’industria IT, visto che richiedono molta elettricità per raffreddare i server. La maggior parte dell’energia nei data center viene utilizzata semplicemente per il raffreddamento.
Tuttavia, Intel ha già ridotto le emissioni di anidride carbonica delle sue fabbriche e centri di elaborazione dati del 16% ma con la creazione di data center più efficienti, la società spera di risparmiare 650 milioni dollari attraverso l’ottimizzazione delle procedure entro il 2012. Potrebbe sembrare un compito arduo, ma sono certi di poterci riuscire.
Yahoo! diventa il paladino delle zero emissioni dell’industria hi-tech
Le compensazioni di carbonio hanno il loro posto nel sistema di riduzione delle emissioni di imprese ad alta intensità energetica. Ma non dovrebbe essere usato al posto della reale riduzione delle emissioni di carbonio, soprattutto quando si tratta di data center che devono essere resi più efficienti sotto il profilo energetico. Yahoo! sembra d’accordo, ed il sui ultimo passo nella corsa verso la creazione di data center verdi alimentati dalle energie rinnovabili va proprio in questa direzione.
La società sta lavorando per costruire un data center super efficiente, alimentato esclusivamente dall’energia generata dalle cascate del Niagara, insieme ad altri obiettivi, come le compensazioni di carbonio, che per ora non fanno ancora parte del piano.