
Stop ai delfinari. Sono piccole gabbie nell’acqua.
Con questi slogan Marevivo e LAV hanno dato vita ad un flashmob a Roma per chiedere la chiusura di tutti i delfinari italiani. Luogo della mobilitazione degli attivisti di Marevivo e LAV ĆØ stata la storica Fontana di Trevi, a Roma. Hanno scelto questo luogo della Capitale perĀ rievocare la grande truffa di Totò che vende la Fontana: anche loro vogliono vendere simbolicamente il monumento romano ma non per denaro, per solidarietĆ verso i molti delfini chiusi nei delfinari del Paese “piccole gabbie nell’acqua”.
La storia del delfino Sampal è interessante sotto diversi punti di vista. Anzitutto è bella: una novella a buon fine, si potrebbe dire, ma è anche un esempio delle possibilità di riabilitazione e reinserimento dei delfini in mare: le difficoltà che sostengono coloro che li tengono in cattività , sono davvero così grandi? O dietro ci sono questioni di business?
I delfini sono sempre stati apprezzati dagli esseri umani per la loro intelligenza. A volte i loro atteggiamenti ed il modo di comunicare assomigliano tantissimo a quelli di noi umani, anche se purtroppo sappiamo benissimo che non ĆØ cosƬ. Proprio questa loro intelligenza li ha trasformati col tempo in animali da circo, costretti ad esibirsi anche in 3-4 spettacoli al giorno, e venendo costretti a compiere sforzi che vanno contro la loro natura. La rivoluzione in questo campo però potrebbe presto arrivare dall’India.
La spedizione scientifica del progetto Sardegna Nord Cetacei dei ricercatori del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’UniversitĆ di Sassari riporta dati incoraggianti. La spedizione, effettuata a bordo di una barca a vela con l’intento di raccogliere dati di prima mano sul numero e le condizioni dei cetacei (principalmente tursiopi, balenotteri e delfini), si ĆØ conclusa il 4 giugno e di recente ne sono stati divulgati i primi risultati. Il numero e la salute degli esemplari delle specie osservate ĆØ, fortunatamente, migliore del previsto.