Foreste e riduzione delle emissioni in Europa

L’Europa può raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi nella riduzione dei gas ad effetto serra soltanto piantando più foreste. E’ quanto emerge da uno studio finlandese che ha scoperto come piantare più alberi potrebbe essere la chiave per ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020. Attualmente infatti, secondo una ricerca americana, le foreste di tutto il mondo riescono ad assorbire il 20% della CO2 dell’intero globo, ma l’Europa ha la capacità di ottenere tale risultato entro i suoi soli confini.

Uccelli, specie a rischio estinzione locale: l’allarme della LIPU sull’avifauna italiana

Uccelli a rischio in Italia a causa della cattiva qualità dell’habitat forestale. Nello specifico alcune specie come l’astore di Sardegna, la balia dal collare, il fagiano di monte, il gallo cedrone rischiano l’estinzione locale a causa della scarsità di foreste d’alto fusto. A lanciare l’allarme è la LIPU, allertata dai risultati di un recente studio commissionatole dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, incentrato sullo stato di salute dell’avifauna nel nostro Paese. Il 2011, l’anno internazionale delle foreste, ha celebrato l’aumento della superficie forestale italiana ma, ahinoi, non qualitativo, con quanto ne consegue per le perdite nel patrimonio di biodiversità della penisola.

Barbie ammazza-foreste, nuova crociata di Greenpeace

Probabilmente è la bambola più famosa al mondo. E come tutto ciò che sta sotto i riflettori, ha sempre scatenato polemiche. L’ultima di queste riguarda più che la Barbie in sé, la sua azienda produttrice, la Mattel, l’azienda di giocattoli più grande e famosa del mondo.

Secondo un nuovo studio effettuato da Greenpeace, infatti, pare che la Mattel utilizzi, per i suoi imballaggi, del legno proveniente dalle foreste pluviali dell’Indonesia, un’area minacciata dalla deforestazione e che dovrebbe rientrare tra le aree protette, prelevato dall’Asian Pulp & Paper. Infatti questo polmone verde ospita un gran numero di specie minacciate dall’estinzione, dalle tigri agli oranghi, e tutte queste potrebbero veder accelerare la loro sparizione a causa di un semplice imballaggio di cartone.

Giornata mondiale dell’ambiente, Coldiretti: +20% foreste in Italia

Giornata mondiale dell’ambiente, ricorre oggi, 5 giugno, il World Environment Day, evento di sensibilizzazione planetaria alle tematiche ambientali promosso dall’ONU ed ospitato quest’anno, il 2011 dedicato alle foreste, dall’India.
La Coldiretti coglie l’occasione, in questa ricorrenza, per fare il punto sulla situazione del patrimonio boschivo italiano.

Buone notizie giungono dai dati sulla superficie totale, che hanno fatto registrare, negli ultimi venti anni, un incremento pari al 20%. Poco male, dunque. Per la precisione, riporta l’associazione, oggi la nostra Penisola può contare su ben 10,7 milioni di ettari di verde, pari ad un terzo della superficie nazionale, in pratica un terzo.

Oasi WWF, lo status delle foreste tra degrado e impegno

Giornata delle oasi WWF: si è celebrata oggi 22 maggio, nell’ambito della Giornata internazionale per la biodiversità, con iniziative verdi nelle oltre 100 aree protette curate dall’associazione del panda: escursioni, visite gratuite e campagne di raccolta fondi per salvare tre boschi italiani in pericolo: i boschi di Marzagaglia in Puglia; il patrimonio boschivo limitrofo alla Riserva Naturale di Valpredina; nelle Prealpi bergamasche; il bosco umido di Foce dell’Arrone, in Lazio.

Manifestazioni, video con testimonial d’eccezione come l’attore Luca Argentero, momenti di gioco, sessioni didattiche, osservazione, raccoglimento a tu per tu con la bellezza incontaminata della natura protetta ma anche un’occasione, questo giorno, per riflettere sullo status delle foreste, nell’anno dedicato a livello internazionale proprio al patrimonio boschivo globale.
Quali le minacce? Quali le conseguenze della perdita degli ecosistemi boschivi? Quali gli impegni? Se ne parla nel dossier diffuso in questi giorni dallo stesso WWF che approfondisce i temi legati alla perdita di biodiversità forestale.

Emergenza clima ed incendi, un binomio pericoloso per il Pianeta

L’ultimo rapporto della Fao punta il dito sulla prevenzione degli incendi che, sempre più frequenti nel nostro Paese e nel resto del mondo con l’arrivo dell’estate, rischiano di peggiorare ulteriormente l’emergenza climatica e accrescere il riscaldamento globale. Nella quinta Conferenza Internazionale sugli Incendi Boschivi che si è tenuta a Sun City, in Sudafrica, la Fao ha chiesto ai Paesi

di adottare strategie più integrate per la gestione degli incendi boschivi e di migliorare il monitoraggio delle emissioni di gas serra da essi provocati, in quanto contribuiscono al riscaldamento globale.

L’analisi condotta dalla Fao ha preso in esame gli ultimi grossi incendi che si sono verificati negli ultimi anni in Australia, Brasile, Indonesia, ma anche Grecia, Usa, Russia e Israele. Solo nel mese di febbraio 2009 gli incendi hanno causato la morte di 173 persone in Australia e di 62 in Russia, senza dimenticare la devastazione di oltre 2,3 milioni di ettari di foreste.

Deforestazione Sumatra mette a rischio gli orangotango

Ancora sulla deforestazione nell’isola di Sumatra, scrigno di biodiversità messo a rischio dallo scempio dissennato dei colossi della carta. Ci arriva infatti notizia, una brutta notizia, che una delle foreste pluviali più importanti per le tigri e sede dell’unico progetto di reintroduzione degli orangotango potrebbe essere presto rasa al suolo da uno dei più grandi fornitori al mondo di carta.

Un’indagine ha infatti rilevato che dal 2004 le società affiliate con l’Asia Pulp & Paper/Sinar Mas Group hanno cercato di ottenere delle licenze per deforestare le dense foreste naturali del paesaggio del Bukit Tigapuluh.

Boschi e psiche, immergersi nel verde per sconfiggere stress e depressione

La qualità della vita nelle città si misura anche in spazi verdi. Non è solo una questione di aria più pura, spazi per giocare,  per fare esercizio fisico, per rilassarsi e per uscire dal grigiore di appartamenti monotoni. C’è molto di più. Ce ne accorgiamo quando l’effetto di un parco o dei giardinetti viene potenziato, ad esempio uscendo dalle aree verdi ritagliate nei confini urbani, recandoci in una foresta piuttosto che in un bosco o in aperta campagna: è lì che iniziamo a respirare nel profondo ed arriva una ventata di freschezza anche alla nostra psiche.

Lo diamo spesso per scontato, soprattutto chi gode di questi benefici naturali incosciamente perché vive immerso nel verde da sempre. Da bambina mi bastavano pochi minuti sotto una grande quercia vicino casa per recuperare il buon umore. C’era tutto un mondo alzando lo sguardo fino ai rami più alti: il fruscìo delle foglie mosse dal vento ed il cinguettìo degli uccellini sembravano possedere davvero un potere lenitivo.

Gli incendi boschivi fanno bene all’ecosistema

incendi aiuto ecosistemaCon il clima che cambia c’è una buona probabilità che gli incendi boschivi nell’area a nord-ovest del Pacifico diventino più estesi e più frequenti e, in base al parere di un esperto intervenuto ad una conferenza sull’argomento, questo avrebbe dei risvolti tutt’altro che negativi per l’ambiente. Una tesi che certamente farà discutere, dal momento  che non si parla d’altro che di preservare le foreste per salvare la terra (l’uomo, in verità) dai disastri ambientali.

Lo studioso che ha spezzato una lancia a favore degli incendi boschivi è John Bailey, professore associato presso il dipartimento di Ingegneria Forestale della Oregon State University. Bailey spiega che

il futuro del fuoco in questa regione è difficile da prevedere, sarà sempre variabile, ma senza dubbio sarà un elemento dominante degli scenari futuri. La gente dovrebbe capire, comunque, che il fuoco non solo è inevitabile, ma è anche una parte importante degli ecosistemi forestali.

Foreste in salvo con l’ecocarta della Scottex

foreste-ecocarta-scottexLa conservazione delle foreste. Un obiettivo importante per l’uomo quanto respirare. Per respirare. Da anni Greenpeace lotta contro colossi come la Kimberly-Clark per spingerli ad adottare politiche green che tutelino e preservino il patrimonio boschivo terrestre. E una vittoria è stata finalmente ottenuta, in queste ultime settimane la multinazionale Kimberly-Clark che produce con i marchi Kleenex, Scottex e altri, all’avanguardia nella produzione di tessuti in fibra di carta in più di ottanta Paesi nel mondo, ha finalmente preso un’importante decisione che salverà migliaia di foreste, vale a dire l’adozione di standard per l’acquisto di fibre.

Un primo passo fondamentale che servirà, lo si spera, da esempio per molte altre multinazionali che hanno basato la loro fortuna e il loro successo sulla carta. Che di alberi vivono, come tutti noi. E che farebbero bene ad interessarsi maggiormente all’impatto ecologico delle loro industrie e dei loro prodotti.