Acqua inquinata, la Francia dovrà rispondere alla Corte Ue

La Francia dovrà rispondere per inquinamento da nitrati presso la Corte europea di giustizia perché, nonostante il decreto per arginare l’inquinamento delle acque, non ha applicato la direttiva che risale al 1991. Come si legge nella nota diramata, il governo francese non ha identificato le zone di vulnerabililtà agli inquinanti e deve ancora affrontare il problema in alcune aree.

Nucleare Francia, occorrono 15 miliardi per la messa in sicurezza

Forse è stato proprio il blitz di Greenpeace a far aumentare i timori per la sicurezza nucleare in Francia ma, motivazioni a parte, i principali quotidiani d’oltralpe titolano oggi che il colosso dell’energia francese EdF dovrà investire tra 10 e 15 miliardi di euro per adattare le sue centrali nucleari ai nuovi standard richiesti dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese (ANS) dopo gli stress test effettuati in seguito al disastro di Fukushima.

Greenpeace: “il nucleare sicuro non esiste” ed entra nelle centrali francesi

Non si placano i blitz di Greenpeace e questa volta a farne le spese è la centrale nucleare di Nogent-sur-Seine, a soli 95 km da Parigi, ritenuta inviolabile e sicura. Otto attivisti di Greenpeace sono riusciti a eludere la sicurezza ed entrare, all’alba di stamane, nel cuore della centrale. Dall’alto degli impianti hanno srotolato uno striscione con su scritto

Non esiste un impianto nucleare sicuro.

Semplici militanti, con intenzioni pacifiche, sono riusciti con pochi mezzi a raggiungere il cuore di una centrale nucleare.

ha commentato Greenpeace.

Rifiuti, in Francia colonne aspiranti al posto dei cassonetti: il trionfo della differenziata

Come limitare i rifiuti che finiscono in discarica? Come trasformare i rifiuti da problema in risorsa? A queste domande la Francia ha trovato risposte concrete, investendo del denaro nella ricerca e nell’innovazione al servizio del cittadino: la raccolta dei rifiuti ad aspirazione pneumatica. I cassonetti sono andati in pensione, sostituiti da colonne grigie aspiranti collocate nei bordi delle strade due a due, una per la raccolta dell’umido e l’altra per la raccolta differenziata dei materiali riciclabili.

Neonicotinoidi, in Francia vittoria degli apicoltori

Una vittoria degli apicoltori che da anni denunciano in tutta Europa i danni alle api causati dai neonicotinoidi utilizzati in agricoltura. L’hanno riportata in Francia contro il Cruiser 350, un preparato che viene utilizzato per la concia del mais e che era stato autorizzato dal Ministero dell’Agricoltura nel 2010. Una decisione che gli apicoltori avevano impugnato davanti al Consiglio di Stato di Francia che, con una sentenza del 3 ottobre scorso, ha dato loro ragione dichiarando l’utilizzo di questa sostanza illegale. Una vittoria non trascurabile per gli apicoltori e dunque per le api vessate dai neonicotinoidi, dal momento che il Cruiser 350 oltralpe è a dir poco ampiamente utilizzato nei campi.

Bioedilizia, una casa aria e luce in Francia

Vi avevamo già parlato del progetto Model Home 2020, un’iniziativa a livello europeo per realizzare i prototipi delle case ecologiche del futuro, in previsione del rispetto degli standard di efficienza energetica e riduzione dei consumi e delle emissioni fissati dall’UE al 2020. Un’occhiata da vicino l’avevamo data ad un’abitazione austriaca, realizzata nei pressi di Vienna, la Sunlighthouse, un modello di dimora tutto improntato sullo sfruttamento della luce e del calore naturale, con collettori solari, impianti di solare termico e una caratteristica che rende unica la casa: la presenza di finestre per oltre un terzo della superficie totale a dare luce e riscaldare in modo del tutto gratuito e senza emissioni. Oggi parliamo di un altro prototipo, sempre rientrante nel progetto Model Home 2020, stavolta francese. Si tratta della Maison Air et Lumière, realizzata tra il 2010 ed il 2011, un’abitazione che intende inaugurare un nuovo concetto di casa che coniughi la sostenibilità ambientale alla qualità della vita di chi vi dimora.

Incidente nucleare in Francia, “Nessun pericolo per la popolazione”

E’ rientrato l‘allarme per l’esplosione di una fornace nell’impianto di trattamento delle scorie nucleari di Marcoule, nella Francia meridionale. Dopo cinque ore di allerta, la morte di un uomo e il ferimento di quattro persone, l’incendio è stato domato dai vigili del fuoco. Rassicura l’Autorità per la sicurezza nucleare francese

L’incidente non richiede interventi di protezione per la popolazione.

Incidente nucleare in Francia, ci sono rischi per l’Italia?

La notizia di un’esplosione avvenuta in queste ore nell’impianto nucleare di Marcoule, in Francia, ha scatenato immediate preoccupazioni per il rischio di fughe radioattive che interessino in qualche modo l’Italia visto che il sito in cui è avvenuto l’incidente è localizzato nel Sud del Paese, nell’area della Languedoc-Roussillon, vicino al Mar Mediterraneo. Finora il bilancio accertato è di almeno un morto e quattro feriti, uno pare versi in condizioni disperate. Non trapelano molte informazioni dalle autorità per la sicurezza nucleare. Per quanto riguarda le dinamiche e l’entità dell’incidente si sa che si tratta dell’esplosione di un forno, un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi.

Esplosione in un impianto nucleare in Francia

Si è verificata un’esplosione in un impianto nucleare in Francia. Riporta la notizia il Guardian citando come fonti le autorità locali e l’Autorità per la Sicurezza Nucleare francese. Si tratta dell’impianto di Marcoule, localizzato nella regione meridionale del Paese, l’area della Languedoc-Roussillon, vicino al Mar Mediterraneo.

Eolico, Francia investe 10 miliardi di euro nell’off-shore

Mentre in Italia i finanziamenti alle rinnovabili vengono ridotti e gli investimenti pubblici sono latitanti, in Francia, nonostante la grande dipendenza dal nucleare, l’attenzione verso le rinnovabili è molto forte, e lo dimostra il mega-investimento voluto in prima persona dal presidente Sarkozy nell’eolico. Il governo francese ha lanciato una gara d’appalto da ben 10 miliardi di euro per costruire circa 1.200 turbine eoliche in 5 diversi parchi eolici off-shore.

Fotovoltaico: Renault annuncia un progetto da 60 MW

In partnership con Gestamp Solar, la casa automobilistica transalpina Renault ha annunciato il più grande progetto fotovoltaico al mondo per una società del settore. Trattasi, nello specifico, di un parco fotovoltaico da ben 60 MW sui tetti e sulle coperture dei parcheggi degli stabilimenti di Cléon, Douai, Sandouville, Flins, Maubeuge, e Batilly. I pannelli che saranno posati, occuperanno una superficie pari a ben 450 mila metri quadrati, l’equivalente, per rendere l’idea, di oltre 60 campi di calcio.

L’energia pulita prodotta annualmente sarà quella che serve per soddisfare il fabbisogno energetico di 15 mila abitanti a fronte di un risparmio ambientale annuo stimato in 30 mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) non immesse in atmosfera.

Nucleare: le mezze verità del Governo francese

La Francia è spaventata dalla decisione della Merkel di chiudere con il nucleare in Germania, e probabilmente lo sarà ancor di più tra poco più di 10 giorni, quando anche in Italia diremo no all’atomo. Per questo parte all’attacco. Il timore è che anche i cittadini francesi, che di rivoluzioni ne sanno più di tutti, scendano in piazza per chiedere la chiusura delle centrali.

A parlare è Eric Besson, Ministro dell’Industria, il quale ha accusato la Germania di chiudere le centrali nucleari per puntare su carbone e gas, i quali faranno aumentare le emissioni. Nulla di più falso, visto che la Germania, che ha già di gran lunga il record di produzione di energia rinnovabile a livello europeo, ha deciso che i soldi che oggi sono investiti nell’atomo, domani andranno a finanziare i progetti di energia pulita. Dunque né le bollette saranno più salate, né si aumenterà il ricorso ai combustibili fossili.

Eolico: Francia, Sorgenia e KKR in partnership

Un’alleanza, in Francia, per l’eolico e per la conseguente produzione di energia pulita. Sono questi gli obiettivi di una partnership che hanno siglato da un lato Sorgenia, società “verde” del Gruppo Cir, e dall’altro il gruppo KKR, Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P, una società di investimenti globale.

A darne notizia nella giornata di ieri, mercoledì 1 giugno 2011, è stato proprio il Gruppo CIR nel precisare come l’accordo sia finalizzato tra le due parti alla creazione di una joint venture paritetica nell’eolico in Francia, i cui asset, in particolare, sono rappresentati dagli impianti eolici di Sorgenia aventi una potenza complessiva cumulata pari ad oltre 150 MW a fronte di altri 95 MW circa di potenza rappresentata da progetti che sono stati già autorizzati, e che risultano essere in fase avanzata di realizzazione.