Zanzara tigre, I’m watching you: insetti spiati dal satellite in Trentino

La zanzara tigre spiata dal satellite per raccogliere informazioni sui posti che frequenta, un quando, dove e come sbirciato dall’alto e atto a creare una mappa che illustri la diffusione e la concentrazione dei punzecchianti insetti. Lei, la conosciamo tutti, è l’incubo delle nostre notti, originaria del Sud-Est asiatico, segni particolari: sempre più invasiva e fastidiosa anche in Italia. Loro sono i ricercatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, autori di uno studio pubblicato sull’autorevole rivista di divulgazione scientifica PLoS ONE. Markus Neteler, David Roiz, Cristina Castellani, Annapaola Rizzoli e Daniele Arnoldi, firme della ricerca, hanno messo a punto una metodologia di analisi in grado di utilizzare i dati raccolti dal satellite per localizzare le aree più idonee ad ospitare l’insetto e correre ai ripari.

Bandiere blu 2011, la mappa completa

Bandiere Blu 2011: la mappa delle località balneari certificate dalla Fee (la Fondazione per l’educazione ambientale) rimane pressoché invariata rispetto allo scorso anno, con la riconferma del 91% dei siti.

Mappa delle bandiere blu che fa segnare alcune nuove presenze in assoluto ed alcuni rientri di località che negli anni avevano prima ottenuto e poi perso il riconoscimento, tanto ambito quanto discusso per i parametri di assegnazione utilizzati. Tra le new entries figurano:

  • Amendolara in Calabria;
  • Fasano in Puglia;
  • Gardone Riviera in Lombardia;
  • Ispica e Lipari in Sicilia;
  • Oristano e Castelsardo in Sardegna.

Pesca illegale, il dossier di Legambiente, LAV e Marevivo mappa la malapesca italiana

Spadare e ferrettare sotto accusa nel dossier di Legambiente, LAV e Marevivo che mappa la malapesca italiana. Il documento diffuso dalle tre associazioni in questi giorni dal titolo La pesca Illegale, Non documentata e non Regolamentata nell’Unione Europea: il caso delle derivanti italiane, denuncia l’uso illegale delle reti derivanti, piaga della pesca italiana, che causano la cattura e la morte di specie protette e a rischio di estinzione, in primis tartarughe, delfini, squali e balene.

Ad ottobre si conclude nel nostro Paese la stagione di pesca del pescespada, ma il mare di illegalità non si ferma e non conosce limiti legali di tempo e coscienza.
Nei primi sei mesi del 2010, solo per darvi un’idea del fenomeno della malapesca, sono stati 37 i pescherecci sanzionati a causa dell’uso illegale ed improprio di reti. Le associazioni ambientaliste hanno individuato i porti italiani in cui ci sono più pescherecci che praticano la pesca illegale, porti che hanno ricevuto la maglia nera del settore, ovvero la bandiera pirata. Si tratta dei porti di Ponza, Bagnara Calabra, Lipari, Porticello, Santa Maria La Scala, scali che ospitano oltre un terzo di tutti i pescherecci pirata, tollerati dalle autorità locali. Una nota di demerito a parte va al comune di Acitrezza, colpevole, per le associazioni ambientaliste, di aver addirittura celebrato lo scorso giugno la Sagra del Pescespada di San Giovanni pescato dalle storiche spadare trezzote.