decreto plastic-free shopper biodegradabili

Shopper ecologici, il decreto plastic-free passa alla Camera

decreto plastic-free shopper biodegradabiliE’ passato anche in Senato, e votato all’unanimità, il decreto interministeriale dei ministeri Ambiente e Sviluppo economico riguardante i parametri per l’uso e la commercializzazione di bio-shoppers in Italia. Ora il decreto passa al vaglio della Commissione competente della Camera e dopo 60 giorni verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dalla pubblicazione il decreto entrerà in vigore e darà inizio all’attuazione delle sanzioni per tutti i sacchetti non in regola.

Shopper non conformi legge

Ambiente, ecco gli shopper conformi alla legge

shopper biodegradabili normativaSono state anticipate al 1 gennaio 2013 le sanzioni alla legge che vieta la commercializzazione di shopper non biodegradabili e non compostabili, in favore di un mercato sempre più attento all’ambiente e ai criteri di sostenibilità. Assobioplastiche, l’Associazione italiana delle Bioplastiche e dei Materiali biodegradabili e compostabili, spiega quali tipologie di shopper sono conformi alla legge e quali sanzionabili, e nemici dell’ambiente.

shopper biodegradabili

Shopper biodegradabili, la Camera approva solo quelli EN 13432

shopper biodegradabiliLa Camera dei Deputati, dopo una settimana dall’approvazione della Commissione Ambiente, si è espressa sugli shopper biodegradabili e compostabili, decretando come unici commercializzabili in Italia quelli conformi alla EN 13432. Ora si attende la revisione del testo da parte del Senato.

Gli shopper biodegradabili e riutilizzabili che potranno essere venduti nel nostro Paese dovranno attenersi anche ad altre direttive:

sanzioni

Sacchetti di plastica vs shopper, prorogate sanzioni fino a dicembre 2013

sanzioniLa guerra tra sacchetti di plastica e shoppers biodegradabili non si placa e continua a far discutere. Da ultimo la commissione Ambiente alla Camera ha decretato circa il decreto sulle “Misure urgenti in materia ambientale” che il termine per i criteri di biodegradabilità, è stato prorogato per altri 6 mesi; così come le sanzioni per chi continuerà a produrre shopper non bio sono state prorogate dal mese di luglio fino al 31 dicembre 2013.

Sacchetti di plastica: inquinamento e pubblicità coi nostri soldi

Il sacchetto di plastica quando andiamo a fare la spesa ci costa 5 centesimi di euro. Non mancano al riguardo i consumatori che si lamentano del fatto che in pratica si va a pagare per una busta che non solo inquina, ma che con i nostri soldi va a finanziare una campagna pubblicitaria a favore del negozio visto che nella busta c’è il marchio del centro commerciale dove siamo andati a fare la spesa.

Questo è quanto, tra l’altro, ha messo in risalto nei giorni scorsi il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, nel porre all’attenzione il fatto che la proroga del Governo dello scorso autunno ha fatto sì che per l’uscita di scena dei sacchetti di plastica occorrerà aspettare un altro anno. Il rischio è quello che di proroga in proroga ci ritroveremo i sacchetti di plastica ancora come mezzo per fare la spesa al supermercato nonostante sia noto che le odiate buste sono fonte di inquinamento ambientale, e come queste abbiano tempi medi di vita di anni ed anni.

Stop ai sacchetti di plastica, al via petizione online Legambiente

Una petizione online, per dire basta ai sacchetti di plastica. Cambiare si può, partendo da un piccolo gesto, una rivoluzione minuscola nelle nostre abitudini quotidiane, in questo caso la spesa, che può però dare enormi risultati in termini di tutela dell’ambiente. E’ l’iniziativa promossa da Legambiente per far sì che l’Italia dica addio, insieme agli shopper che non rispondono ai criteri fissati dalla norma tecnica comunitaria EN 13432, anche alla maglia nera europea, l’ennesima, che ci vede primeggiare con 300 buste a testa all’anno.

Tra l’altro, la sporta ed il sacchetto per la spesa riutilizzabili sono tornati di moda e con un solo gesto risparmiamo soldi e garantiamo la sopravvivenza a milioni di tartarughe, pesci ed uccelli marini che affrontano ogni giorno i pericoli di quest’orgia di plastica, come l’ha definita Legambiente.